capricci, economizzando il quattrino giorno per giorno, sul caffè, sul tabacco, sul companatico, sul filo e sui bottoni dei suoi vestiti. Pasqua era
prosa letteraria
tabacco nelle dita, senza risolversi mai a fiutarla, non risparmiando le notizie storiche sull'abbazia e sui monaci di Chiaravalle, ai quali dobbiamo il
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