semaforo per la disciplina del traffico stradale, Giovanna, vecchietta energica e volitiva, raggiunge il suo terzo nipote, il romantico Corsaro Nero
fare del nostromo il suo pasto, ma perché non ci era riuscito; dopo essere stato catturato dai tentacoli vischiosi di una gigantesca drosofilla, pianta
non conoscete mia nonna!" esclamò il Corsaro Nero, lasciandosi cadere sul suo sgabello. "Ella mi considera ancora come un ragazzo e non vuol
una profonda cicatrice che non contribuiva certamente a rendere più attraente il suo volto già abbastanza brutto per conto suo e che i suoi amici
, scoraggiato, si era accasciato sul suo sgabello e non aveva più pronunciato una sola parola. Gli batté una mano su una spalla. "Non vi addolorate, caro
che si stava svolgendo intorno alle mura della città. Infatti egli zappettava la terra nel suo orticello fischiettando allegramente il motivo di una
: chi mangia pesce, vince tutti i suoi nemici..." E, terminato con tale sillogismo di esporre il suo particolarissimo punto di vista sui pesci, gonfiò il
!" stava dicendo il giovanotto al capitano ambrosiano-spagnolo. "Venite avanti senza paura..." Il capitano rispose con il suo solito fare da
pirata Catenaccio mentre una orribile smorfia di commozione rendeva ancora più orribile il suo volto sfregiato. "Vostra nonna è prigioniera sulla
a sé. "Che c'è?" Riconobbe il suo maggiordomo e si rassicurò. "Ah, sei tu, Battista" disse, sbadigliando. "Che cosa vuoi?" "La sua colazione e quella
delle cibarie. "Buongiorno" disse Raul, timidamente. Poiché nessuno rispondeva al suo saluto, fu Jolanda a farlo. "Buongiorno, Raul" rispose dolcemente
... E io, a dire la verità, le colonne le trovo un po'pesanti..." "Qualche tacchino selvatico potrebbe aver fatto il suo nido qua dentro, quindi ci
capitano" disse tutto soddisfatto il governatore mentre Raul gli si avvicinava mettendosi al suo fianco. "Ecco i nostri nemici!" E indicò la bionda
nel suo mantello e distendendosi in terra per dormire. "Cercate di sognare una tazza di caffellatte... È molto più igienico." Quindi, rivolta a
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Descarobombardo, Sangre y Fuego, y Guappos, capo della polizia imperiale del vicereame di Milano". Il capitano Squacqueras fece il suo ingresso nel salone
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stava tentando di scostare le canne senza produrre troppo rumore per uscire dal suo nascondiglio. "Attenti alla sentinella, signora contessa" la
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entrava nel fascio di luce della sua lanterna per mettersi in coda alla fila delle guardie, mentre la prima prendeva il posto della sentinella in suo
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Davanti alla porta della lussuosa camera da letto destinata al Viceré, il conte di Trencabar si stava congedando dal suo illustre ospite. "Ecco
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porta si aprì ed entrò il Viceré seguito dal suo codazzo. "Sì, sì, dormirò qui" disse il Viceré, guardandosi in giro. "È molto più festoso, molto più
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completamente deserta, ma che il suo aspetto era decisamente sinistro. "Non c'è proprio nessuno?" esclamò Giovanna. "È proprio questo che mi fa paura
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disfare il suo letto. Nicolino prese a fare altrettanto con il suo. "Con queste lenzuola qui" si lamentò "c'è da farsi venire i dolori alle ossa
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fatto che Giovanna non fosse affatto spaventata dalla sua presenza. Il suo amor proprio di fantasma evidentemente ne soffriva perché protestò con
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acquistare una flotta ed arruolare dei mercenari con i quali continuare per suo conto la guerra contro gli spagnoli come era sua intenzione..." Si
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" gli disse il sergente che cominciava a capire con chi aveva a che fare e, come vecchio soldato, non poteva approvare la condotta del suo superiore
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Jolanda corse a piazzarsi Raul, facendo loro scudo con il suo corpo. Snudò la spada. "Non le toccate!" gridò. "Dovrete prima passare sul mio cadavere
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più cupo. "Vuoi comandare la nave a modo suo e combina un mucchio di pasticci..." In quella passò il Pirata Col Coperchio sorreggendo a fatica un
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Jolanda avvicinando il suo volto a quello di Raul. I due giovani stavano per baciarsi quando con molto scarso senso di opportunità arrivò il capitano
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rarefatto si può anzi considerare ciascuna molecola per conto suo, praticamente pochissimo perturbata dall'azione delle altre.
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un po' distolta l'attenzione da un altro suo risultato che, per essere meno clamoroso e, diciamolo pure, meno paradossale, ha tuttavia nella fisica
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) apparirebbe sempre lungo un metro ad un osservatore trascinato dal suo moto, mentre ad un osservatore fermo apparirebbe lungo un metro meno cinque
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