come le labbra. Ella se ne andò per le strade con il suo passo ritmico, fermandosi innanzi alle mostre delle botteghe, salutando qualche creatura ignota
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rimpianto dell'amore. Poi quell'uomo era un essere volgare e miserabile di cui io vedeva tutta la miseria, tutta la volgarità. ll suo amore fatto di vanità
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, sincero, e l'eco del fantasma era un no duro; egli mi accarezzava col suo sguardo innamorato, ed ella lampeggiava ferocemente gli occhi. - Non ti
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: questi signori hanno bisogno di fumare. Ecco il mio marito senza sigarette. S'involò, leggiadra, offrì le sigarette a suo marito, sorridendogli. Il
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, riordinando le stanze, chiudendo le finestre; sentiva le voci tranquille di Paola e di suo marito, che discorrevano; ma non poteva udire le parole. Poi
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, l'uomo che si sposa, anche quando fa un matrimonio di interesse o di ambizione, fa un sacrificio grave. Egli ci affida il suo nome e il suo cuore
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tutti, con quel vostro pomo tricolore! Ma la bimba non voleva lasciarlo, gridava, gridava, glielo aveva dato il suo papà, quel cappellino col pomo
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donna, era venuta nello stanzone e aveva accese due altre candele alla Vergine, per conto suo, perchè vincessero i Garibaldini. Donna Cariclea fremeva
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. Questo fa, la ragione. È il suo còmpito. Essa deve dirvi la verità; e non importa che questa verità sia il vostro dolore e la vostra morte.
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, marito di Titania, marito tenero e dispettoso, malcontento che Titania si sia rifiutata a un suo lieve capriccio, decide di infliggerle una singolare
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suo bambino e quando egli si addormenta si curva, lo benedice e resta immota, a guardarlo, mentre l'ora passa ed egli non se ne accorge, è trasportata
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, per un suo assoluto criterio matematico, egli impartisce una educazione, diretta solo a sviluppare le loro qualità positive, mentre tutte le facoltà
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mezzo riusciva a liberarsi dal suo postulante. - Signor senatore, se vostra Eccellenza permette... - Anzi! - rispose urbanamente Bendinello Sauli. - Con
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Geronimo Balbi conosceva questo frizzo del suo arguto genitore, e non provò nessun gusto a sentirselo ripetere dall'uomo contro cui era stato
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più modo di rimediare. Dal canto suo, il magnifico Gian Luca Balbi aveva messo alle strette il figliuolo. - Belle cose! belle cose! - mugghiava
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. Figuratevi che dietro il suo fogliame ensiforme era apparso un bel viso di una fanciulla, tanto bello per regolarità e finezza di lineamenti, come per
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un'altra, e forse proprio di quella. Ma che sciocco, il signor Ascanio, ad essere stato sei mesi in quel suo alloggio, senza accostarsi mai alla finestra
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aveva detto, per una volta tanto stette saldo nei suoi propositi. Non cambiò più di casa; c'è ancora, in quel suo vecchio quartiere, dai vasti saloni
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felicità di chi è venuto finalmente a capo d'una impresa grande e difficile. Dopo aver ben passeggiato, si adagiava nel suo seggiolone a bracciuoli
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egli, contorcendosi nel suo seggiolone a bracciuoli. - Mi son lasciato invescare da questi cinque stanzoni, con tante quadrature, cornicioni, cornici
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mille anni d' infilar le pantofole, per scendere in quello scampoletto di giardino, per sorbire il suo caffè nero sotto il fogliame spanto d'una bella
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esempio, con quella dama lassù, che fa la bella, stringendo il bocchino, e rimpicciolendosi la mano intorno al suo mazzolino di fiori! Figurarsi
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, diciamo meglio, prese i suoi passaporti. E se, liberato di quella catena, non fece il suo ridosso al Caloandro fedele, diciamo pure che non si può
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di uscirne, che facendo da se. Ma come? da che parte incominciare? Un giorno che l'innamorato era lì, al suo belvedere (possiamo bene chiamarlo così
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