Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Piccolo trattato di tecnica pittorica

261091
De Chirico, Giorgio 29 occorrenze
  • 1928
  • Fondazione Giorgio e Isa De Chirico
  • Milano
  • trattato di pittura
  • UNIFI
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Trattati sulla pittura ve ne sono parecchi di antichi e moderni; quelli antichi, per lo più oscuri e arzigogolati, sono poco pratici; nessun pittore

che riguarda i rapporti di tono e di colore. L’ideale sarebbe di avere una tela assorbente sì, ma sulla cui superficie il pennello scivolasse come

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volte sulla tela perché la penetrazione nei pori sia completa e anche per togliere il troppo che c’è di colla; subito dopo quest’operazione non si

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pasticceri si divida completamente il torlo dall’albume o chiaro d’uovo; buttato via il chiaro si metta sulla bocca della boccetta la metà del guscio in cui

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Sulla superficie d’una tela in tal modo preparata non si può disegnare né con il lapis né con la carbonella; se si ha l’abitudine di abbozzare con la

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volte che dei pezzetti di colore asciutto vanno sulla tela e danno tanto fastidio, specie se si tratta d’un modellato delicato o d’una pittura che si

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, come alcuni fanno, di spruzzarlo sulla tela con un vaporizzatore: ciò può soltanto servire a copisti o imitatori di quadri antichi per scurire una

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gran facilità. Tale materia, benché assai fluida, non cola sulla tela e non asciuga troppo lentamente.

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colori sulla tavolozza; nulla mi sembra in pittura così emozionante come cercare sempre nuove combinazioni con nuovi colori. Bisogna però evitare nella

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Ultimamente ancora sono riuscito a dipingere un autoritratto grande al vero in poche ore e senza che la pittura sembri un abbozzo. Lavorando sulla

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Per macinare comodamente i colori bisogna tenere la colla in una boccetta; si dispongono le polveri a mucchietti sulla lastra, sufficientemente

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sulla tecnica della pittura.

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Come al solito mettere in una boccetta, tappare bene e scuotere con forza. Con questa emulsione si macinano i colori e si mescolano sulla tavolozza

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Dice Plinio che anticamente vi fossero due modi di dipingere all’encausto: sulla cera (cioè sopra una imprimitura incerata) e sull’avorio per mezzo d

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direttamente sulla tela preparata a gesso o ad olio e senza mescolare i colori con alcun diluente.

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sulla tavolozza, con esso si campiranno i contorni del panneggiamento lasciando apparire la traccia delle pieghe. Così pure per lo sfondo si campirà

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che ha sul modello la parte più rischiarata; ammettiamo che sia la fronte o il ginocchio; si cerca di trovare sulla tavolozza una tinta eguale alla

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formata intorno a ogni colore vuol dire che sono buoni per l’uso che se ne vuol fare e allora si pongono sulla tavolozza. Poi si diluiscono e si

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finezza tale che si cercherebbe invano di rifarne uno simile mescolando dei colori sulla tavolozza. Un azzurro sfregato di bianco dà pure un grigio

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sulla tela e schiacciandolo un po’. Certi grigi madreperlacei che sembrano così misteriosi in alcune pitture della scuola veneziana sono appunto

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sfregare, sulla parte che si vela in modo da togliere una parte del diluente.

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sulla tela, è meglio aggiungere qualche goccia di siccativo di Courtrai.

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disegno con fissativo comune. Invece di ripassare coi pennello sulla carbonella perché questa non sporchi i colori, come ho già prima indicato, è meglio

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Sulla tela così spruzzata (la soluzione asciuga dopo qualche minuto) è molto piacevole lavorare; il colore attacca perfettamente, il pennello scivola

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volte il tono e il colore della preparazione sulla tavolozza e perché questi risultino perfettamente eguali su tutta la tela è opportuno fare a parte

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notte, si faccia una miscela di 1/8 d’olio di garofano con 7/8 di essenza di trementina e si spruzzi col vaporizzatore sulla parte di cui si vuol

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ovoidale, lo si schiaccia sulla tavolozza intingendolo nella tinta; bisogna poggiarlo perpendicolarmente alla tavolozza posata sopra uno sgabello in

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. Indi posare il quadro sul pavimento e con un vaporizzatore spruzzare la miscela sulla parte che si vuol velare in tal modo. Si ottengono così dei

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Non ho la pretenzione di colmare, con il presente volumetto, tali lacune. Invitato da Giovanni Scheiwiller a scrivere qualcosa sulla tecnica della

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Fra Gherardo

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Pizzetti, Ildebrando 16 occorrenze

La turba dei Flagellanti appare sulla strada in fondo, da sinistra, e avanza lenta, cantando.

Il Fraticello corre in chiesa. I Frati Bianchi escono sulla piazza, atterriti. La campana suona. E gente viene, da ogni parte, correndo.

Durante il discorso del Vescovo il cielo si è andato coprendo di nubi e s'è oscurato. S'ode un rombo di tuono, e un'onda di vento passa sulla folla

S'allontana la compagnia degli spensierati, ed escono sulla strada e s'allontanano i mendicanti. Il Guercio e il Notaro si son messi dietro alla

irrompe sulla piazza. Il popolo è spinto verso il Duomo e costretto su la gradinata che vi sta davanti. E una parte degli armati si pone ad arginar la

E Gherardo, che alla promessa cantata dal popolo esaltato nella fede si è rialzato e rizzato in piedi, ora avanza sulla strada alla testa della

dall'interno della casa una voce chiama "Gherardo". E Mariòla, vestita succintamente, appare sulla loggetta, e richiama, con voce timorosa e tremante

ha udito viene sulla strada per sapere. Due donne, sopraggiunte dalla prima strada a destra, s'incontrano in un uomo che veniva dalla strada più

, fulmineamente, invaso da un più profondo terrore, sulla scalinata del Duomo e in fondo, presso il Battistero. L'uragano cede, s'allontana.

Piangendo e singhiozzando si dirige verso il portone che dà sulla strada. Lo apre. Vede tutto buio, fuori, e arretra. E si odono, vicine, le due voci

non ha fatto un passo. Ma come ode il grido di terrore della fanciulla, si slancia, d'un salto è fuori sulla strada, afferra per un braccio Mariòla e la

, fra gli uomini che la tengono per le braccia sulla gradinata davanti al Duomo, si abbassa, si rannicchia, e con voce rotta e tremante implora.

, è il portone, a due battenti, che dà sulla strada, strada sterrata, più di campagna che di città. Addossato al muro di destra un vecchio fico frondoso

testa alta, pardando lui negli occhi. Lo si vede ora respirare affannosamente e tremare. Poi egli batte col piede sulla terra, e protende il busto

. Sulla piazzetta, giù dal pianerottolo, di fronte ai Frati Bianchi, un gruppo di gente del popolo, la maggior parte donne d'età, che andrà man mano

mezzo, e in continuazione del muro il fianco della casa, che ha una finestra al piano terreno e una loggetta al piano di sopra, e sulla strada un sedile

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