boccetta ben tappata e col tappo ricoperto di ceralacca. Per verniciare un quadro si corica questo orizzontalmente sul pavimento dopo aver lavata la
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leggermente insaponata; si sciacqui bene la spugna e si ripassi sul dipinto con acqua pura; si asciughi poi la pittura premendoci su uno straccio pulito
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catrame sul rovescio del cartone.
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cartoni, e ciò perché ebbi la prudenza di dare una buona mano di catrame sul rovescio di ogni cartone; invece alcuni miei colleghi che avevano pure dei
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che consisteva nel dipingere col pennello dopo aver sciolto le cere sul fuoco; questa pittura fatta sulle navi non s’altera né col sole, né coll’acqua
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la si mette ad asciugare; bisogna che l’aria circoli sempre liberamente sul dipinto.
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che ha sul modello la parte più rischiarata; ammettiamo che sia la fronte o il ginocchio; si cerca di trovare sulla tavolozza una tinta eguale alla
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con il fissativo comune che vendono i mercanti non si può ottenere tale risultato; si eviti pure di spruzzare la soluzione sul disegno non fissato
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rallentare il prosciugamento; in questo modo si può continuare a lavorare per settimane intere sul colore sempre fresco.
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. Indi posare il quadro sul pavimento e con un vaporizzatore spruzzare la miscela sulla parte che si vuol velare in tal modo. Si ottengono così dei
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Gherardo lascia cadere il pezzo di legno, si appoggia al tavolo, si passa le mani sul capo.
Accosciato sull'ammattonato, la testa sul braccio appoggiato alla panca, Gherardo dorme. Due guardie armate di picca stanno ai lati della porta
Come percosso da una mazzata sul capo, Gherardo vacilla e indietreggia Un fraticelto giovinetto che sempre gli è stato al franco si scaglia contro la
Gherardo è ancora là, sul sedile di pietra, rannicchiato su se stesso, torvo e muto. Mariòla gli si avvicina, tende una mano, con gesto pieno di
Il crepuscolo avanza. Gherardo va sino alla porta della sua casa, e si lascia cadere seduto sul primo scalino. La fanciulla s'è fermata vicino al
. Il famiglio si difende e difende la sua preda menando colpi con la spada. Il ragazzo gli sfugge. Inferocito, il famiglio gli cala un fendente sul collo
Davanti alla porta dei Putagi, sul pianerottolo, stanno cinque o sei uomini di varia età, dai lunghi capelli e lunghe barbe, vestiti di una tonaca
porta dei Putagi, ingrossando il gruppo sul pianerottolo. In mezzo a loro Fra Gherardo, che non ha alcuna particolare insegna del suo grado e della sua
stende sul lato destro, un muro di cinta dell'altezza di circa quattro braccia. E nel muro di fondo, fra due pilastri sormontati da un rozzo architrave
una piccola campana, e sul suo fianco verso la piazza sostiene un pulpito di pietra, al quale si sale per una scaletta pure di pietra. Davanti alla