problema è rimasto aperto, ed è oggi la spina di angoscia della «civiltà tecnologica», anche da questo si vede come il Seicento, con le sue contraddizioni
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tutte le ipotesi e risolve tutte le incognite lasciate intenzionalmente sospese, quasi in attesa, nelle sue opere.
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impresa, il tentativo fallito di correggere la facciata del Maderno erigendo due campanili alle sue estremità, aveva fatto clamorosamente esplodere l
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trattenimento». La dichiarazione può parere paradossale: le sue costruzioni rivelano una cultura specificamente architettonica, risolvono concreti problemi
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La specialità professionale del Cortona è la decorazione: ciò che spiega la vastità e la varietà, ma anche i limiti, delle sue conoscenze storiche e
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smembrare l’unità plastica dell’edificio in una articolata, diramata situazione urbana. Lo dimostra il fatto che tutte le sue costruzioni sono di
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attuarsi e questa non può essere contenuta in una forma conclusa. Certo ogni artista ha le sue opere finite che il mondo conosce, ma non sono che segni
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’immagine di Roma in cui s’inquadrano le sue architettura non è più la città delle rovine né delle reliquie, ma una città che risponde, con la
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. L’opera è quella che ha per tema fondamentale la morte: la tomba di Giulio II. Essa occupa, con le sue agitate vicende, i quarant’anni della piena
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le sue tavole, a difendere le sue città» e «quasi indivisibile compagna di ogni suo esercizio, le somministra maniere e forze per porre in opera le
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’architetto sono quelli che servono a disegnare, a mettere le sue «idee sulla carta». Se ne dà l’elenco e la descrizione; e c’è perfino un prolisso
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simpatia per la mondanissima architettura francese, non si fa scrupolo di servirsi di temi formali arabi, musulmani per le cupole delle sue chiese
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tomba; e gli Schiavi, il Mosè, la Vittoria sono indubbiamente tra le sue opere più alte. Si tratta dunque di trovare i motivi profondi dei successivi
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maestro e senza limitazione formale delle sue storiche «invenzioni», ma col processo stesso che il Guarini (T. III, cap, XIII) descrive a proposito
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La società che rende l’omaggio allo Stato e, attraverso lo Stato a Dio, è la società reale, con i suoi costumi, le sue convenzioni, le sue mode
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costante proposito di trovare ed enunciare le regole grammaticali e sintattiche di una lingua che si vuole insegnare. Quali che fossero le sue
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miracoli, le sue allegorie, i suoi spalancati su tumultuose visioni di paradiso. Ma non basta: fin dal ’37, scrivendo allo «Saint-james Evening Post
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, involuzione alcuna: se la situazione storica d’un artista è rivelata piuttosto dal suo stile che dai soggetti delle sue opere, dovremo riconoscere che la
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sue ligure. E Reynolds, guardando le grandi composizioni sacre e mitologiche del Tintoretto, non avrà una parola per quella drammatica, tempestosa
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un buon pittore di genere o di costume; e, se talvolta tenta con scarso successo il quadro storico-religioso all’italiana, nelle sue opere migliori
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forma per servirsene ai propri fini, questa pittura ha le sue origini o i suoi precedenti nella letteratura e nel teatro molto più che nella
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si possa parlare di uno spazio reale), ma è lo spazio proprio dell’immagine, l’estensione definita dall’estrinsecarsi delle sue possibilità di
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Come poetica, il «pittoresco» ha le sue premesse nelle poetiche dei generi che s’erano formate in Italia, nella seconda metà del Seicento, dalla
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aver preparato le sue carte con macchie «casuali» all’acquarello: avvertendo però che queste macchie non saranno mai una mera «production of chance
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. A history of Art in the schools of Italy). L’antitesi non potrebb’essere più chiara: con Raffaello si simpatizza, perché le sue forme riflettono
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natura, che non è la grande creazione ma il fatale errore di Dio; rifiuta la pittura, nella concretezza delle sue immagini e nella sostanza dei suoi
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le spetta la priorità assoluta. Il mutamento di giudizio ha le sue ragioni. Reynolds aveva voluto dare all’Inghilterra una ritrattistica «eroica» che
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, che ancora non conosceva, di Lessing, dall’idea d’un classicismo formale e costruttivo, con le sue distinte categorie del poetico e del figurativo
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soltanto poeta c drammaturgo ma attore: la decantata scorrevolezza dei suoi versi sente l’estemporaneità dell’invenzione scenica e le sue immagini
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. Si direbbe che le sue figure non vogliano stare nei contorni, rifiutino una relazione fissa con lo spazio; e non potendo sfuggirvi, con i loro moti di
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, cioè della vita di una società che ha le sue radici e i suoi modelli nella natura.
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