dai tarli, le poltrone di fine ottocento e tutte le altre anticaglie di lusso che la contessa Orisanda aveva via via accumulato nel corso della sua
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uscir fuori all'improvviso, contro la sua volontà. Non voleva certo spaventare il professore. In punta di piedi, uscì a cercare Dorotea. Con quel bel sole
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Filiberto Maria, valoroso capitano di vascello al servizio dei re di Sardegna, e sapeva come usarlo. Mai e poi mai avrebbe lasciato la sua eredità a
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terreni? Tanto oro quanto pesava... E lei pesava parecchio, eh! eh! Ora, chi si prenderà la sua roba? Già, si sa: la casa di riposo Villa Felice
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semplicemente comunicarle che la sua domanda è stata accolta. Lei potrà venire a vivere a Villa Felice, anche domani stesso se vuole. Prima però abbia la
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che potesse spaventarla. - Povera piccola creatura! - Perché, povera? - protestò Melchiorre, quasi risentito. - Come perché? Sua madre l'ha abbandonata
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direttore di Villa Felice, aveva imparato a comportarsi di conseguenza. - Mi vuoi dire perché sei qui? - chiese con la sua voce tranquilla, mentre Argo
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sveltezza che la sua mole le consentiva. La si sentì parlottare brevemente, in tono molto eccitato. Dopo neanche cinque minuti, il Bagliotti-Gagginis
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- ALLORA, hai visto come si fa? - chiese la Clotilde, riportando il bimbo nella sua culla. - Sì, non è difficile. - L'importante è controllare sempre
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figlia... Se sua madre è proprio... - si agitò l'Ernesto, impappinandosi. - Io penso... io temo... - Lo è, lo è, vi dico... Avete letto o no, questi
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, sei già qui! - l'apostrofò, e la sua voce esprimeva una certa irritazione. - È lui che mi ha mandata a chiamare. - Lo so. È un vecchio testardo, non
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alla sua solitudine. Del resto, dove poteva andare altrimenti? Il professore sapeva bene che ovunque sarebbe stata la stessa storia, il cane sarebbe
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significato. Vitali, invece, le cose a cui aveva rinunciato per sempre: la sua casa, il suo cane. In altri tempi, quando il vigore degli anni e gli
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, quasi impercettibilmente. Curvo sul suo piatto, riandava con la memoria ai minestroni profumati della sua Antonietta, fatti con le verdure di stagione
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gioire o preoccuparsi. Domande senza risposta si affollavano trepide nella sua mente. Perché Argo non era rimasto con il giornalaio cui l'aveva affidato
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sua scomparsa e parlavano tra loro delle cose buone che si potevano dire su di lei. E intanto, dentro di sé, ciascuno ritornava indietro con i propri
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Virgilio Zambelli andò avanti a leggere con la sua bella voce da baritono e gli sembrava d'essere ancora al liceo, a far lezione davanti ai suoi
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! - Albina... «Bu... bu!» abbaiò Argo, che evidentemente voleva dire la sua anche lui. - Perché non Dorotea, invece? - propose il professore. - In greco vuol
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. Forse che lei non ha mai fatto pubblicità alla sua impresa di pompe funebri? - Sì, qualche volta. Ma così, alla buona, senza tanti arzigogoli. Qui invece
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il direttore prenderà subito dei provvedimenti. Vi denuncerà, questo è certo, e la legge è dalla sua. - Un momento... - saltò su a dire l'Ernesto
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