Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Fisiologia del piacere

170043
Mantegazza, Paolo 31 occorrenze
  • 1954
  • Bietti
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
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dalla sua prima pubblicazione. Questa sua persistente vitalità, mentre infiniti altri lavori, che ebbero ai loro tempi larga diffusione e risonanza

potuto determinare l'essenza della sensazione che li costituisce, abbiamo però seguito il fenomeno dalla sua origine fino alla sua espressione esterna

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col sorriso il più falso e il più gelido si asside accanto agli affetti più sublimi, delibera con essi, e, posando la sua mano di piombo sulla bilancia

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del sentimento. Nel bambino il pudore non esiste ancora, ed egli soddisfa i bisogni della natura coll'ingenuità della sua ignoranza. Appena compaiono i

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moltitudini a lui si rivolgono cercando luce e calore. Ed egli illumina i loro passi, e colla sferza della sua volontà obbliga a correre per un istante

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e generoso, leale nella sua parola e spergiuro, superstizioso e scettico, aguzzino e benefattore. Il linguaggio volgare, giudice inappellabile di

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l'approbatività sta all'amor proprio. È naturale che chi molto si apprezza, esiga lodi ed onori. La superbia pura è molto semplice nella sua essenza; mentre la

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l'uomo ride più del bisogno per mostrare che i suoi denti sono di una spiccata bianchezza, o abbandona in mostra con artificiosa indifferenza la sua mano

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del valore della cosa. Il bibliomane che, dopo lunghi anni di impazienti ricerche, diventa possessore di un raro libricciattolo, che mancava alla sua

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cosa che non è sua. In qualche raro caso però il furto riesce piacevole anche nelle prime prove, perchè soddisfa un bisogno patologico che nasce da un

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sociale, che esiste sempre in noi allo stato di potenza, può ridestarsi ad un tratto, procurarci una gioia, e poi ritornare nella solita sua calma. Così

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un profumo, questo affetto si eleva a tanta potenza di azione che la delicata macchinetta umana sbuffa e palpita e freme sotto la sua influenza

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umane sventure, può ancora sentirsi bagnato il ciglio da una lacrima generosa, quando pensa a sua madre lontana o morta, quando rammenta le ultime

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interessa per la sua bellezza e per la forza che sembra scaturire da tutti i pori della pelle. L'affetto primitivo che ci ispira è la naturale simpatia per

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secoli la sua sensibilità elettiva, che distingue il bene dal male. Noi tutti sentiamo ciò che è giusto e ciò che è buono, e proviamo un bisogno di

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primitivo, e derivava soltanto da un errore di quantità o di forma. L'affetto era buono nella sua essenza, ma deforme nella sua attuazione. Così abbiamo

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. Ma quando siamo vivi e desti riceviamo da ogni parte del corpo una sensazione che risulta dalla sua esistenza, e che, modificata dal suo modo di

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seconda si mostra in tutta la sua eterea purezza nella Germania. Oso dire che in Italia i piaceri della fantasia sono forse più perfetti che altrove, perchè

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verità della sua essenza quando, ad esempio, vedendo smascherato un impostore, diciamo: «Ci ho proprio un gusto matto!» Ciò nondimeno, parlando del senso

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la sua pura serenità il riso franco ed espansivo. Nella giovinezza rappresentiamo meglio nel nostro volto le gioie burrascose; nell'età adulta

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nel valore dell'espressione, la quale trae la sua natura intima dalla forma. Difatti le parole «mio Dio!» servono ad esprimere le voluttà più sensuali

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ridesta in lui lo stesso fenomeno; per cui, alla sua volta, chi ha ricevuto si fa benefattore, e i doni si scambiano reciprocamente e senza posa. Ma v'ha

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colpevole, invece, sembra chiamare alla sua orgia gli ospiti più ripugnanti, i quali sorridono al loro anfitrione col ghigno dell'ebbrezza più invereconda e

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Il piacere ha la sua storia e deve avere la sua cronologia. La vita trasmessa d'una in altra generazione, quasi cosa elastica e sottile, è modificata

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facchino, e corre poi nella sua capannuccia, dove si richiude con una pipa e dell'oppio; non ne esce che per lavorare due ore e comperare altro oppio

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, si rannicchia sopra se stessa con evidente compiacenza a digerire la sua preda; e il paramecio, che lento e pigro si muove nell'acqua pura, agita

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nelle stesse nostre condizioni di desiderio e di forza, e che quindi possano soddisfare i nostri bisogni. Questa tendenza è nella sua natura intima

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tiepido e sereno, di erbe sempre verdi, di fiori olezzanti; e non si innalza ai voli più sublimi che quando si sente vicina la sua sorella legittima e

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la sua intermittenza o per la sua remittenza. Il corpo per se stesso il più indifferente ci arreca piacere quando compare ad un tratto e poi sparisce

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che si riferiscono a questo ordine di sensazioni ci sono dati da un colore unico, il quale c'interessa per la sua tinta speciale e per la sua tonalità

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vediamo in una volta sola lo sbuffare della sua infuocata fornace e le volute del fumo denso e nerastro, il sibilante sfuggire del vapore, lo sforzo

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Come presentarmi in società

199901
Erminia Vescovi 17 occorrenze
  • 1954
  • Brescia
  • Vannini
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che sorrisi; par che il sole non abbia altro ufficio che splendere sulla sua letizia, la terra non debba produrre erbe e fiori se non per offrirglieli

dice lo Schiller in quella sua meravigliosa lirica della Campana che accompagna l'uomo, su per l'erta della vita, ad ogni età. - Il giovanetto

col duro sacrificio della sua libertà, e coll'assumersi doveri penosi e difficili. Generalmente non è fornita di diplomi superiori, perchè in tal caso

possibile nella sua compagnia e nei suoi atti e di eliminar ogni cosa che potesse dar disgusto, dovrebbe trovare intorno a sè una corrispondente premura di

particella della sua sovranità, ne è l'inesorabile difensore, e ama farla pesare su chi gli sta dinanzi. Ciò accade specialmente nei giovani e in quelli

, purché righi dritto per la sua strada, e tolga ad ognuno il pensiero di considerarla come una capricciosetta che va a spasso, e con cui si può

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buona coscienza di poter dare alla sua futura compagna tutta quella felicità che dipende da lui, allora comincia a pensar sul serio all'amore e al

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il pregio più richiesto. Si cerchi, se mai, da parte d'una sposina tenera e sensibile, di porre un freno alla sua viva commozione, per essere attenta

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una signora, tanto più lo sono in una signorina, che dovrebbe sempre essere più riservata in qualsiasi manifestazione della sua vita: si convincano

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chiarezza e con garbo. E se non si fida della sua memoria o della sua facondia, legga pure, e farà sempre meglio che balbettare, confondersi, riprendersi

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, curi la sua preparazione, curi la sua voce, curi anche (e perchè no?) il suo vestire, che richiede in tal caso una signorile semplicità. E si presenti

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, dopo qualche tempo, sentir molto grave il peso della sua catena. Ci vuol qualche altra cosa che il codice non impone, ma che deve sgorgare dal profondo

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rivale, gelosa talvolta, tutta intenta a diminuir la sua autorità? Se anche nel cuore dell'uomo che credeva tutto suo, trova la resistenza d'un affetto

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alla Chiesa e alla società, esso deve coadiuvare alla sua educazione specialmente religiosa, esso dovrebbe supplire alla mancanza dei genitori. Chi ci

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della vita. E non meno grande è il piacere di chi viene, quando sa che il cuore gli è aperto come le braccia, e che la sua presenza non porterà nessun

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un bruto, ma chi tocca appena i cibi, chi mangia a fior di labbra, chi crede di mostrar la sua continenza e la sua fine educazione col rifiutar quasi

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consideriamo però la parte che al fanciullo vien fatta nella società odierna, dobbiamo riconoscere che tutto sembra concorrere a dargli un'idea della sua

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«Corriere dei Piccoli» 41, Anno XLIV (10 Ottobre 1954)

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AA. VV. 2 occorrenze

lancia in resta e lanciando la sua rovente sfida: - Olà, giganti, marrani, razza pestilente, non fuggite davanti a colui che vi deve sgominare

di mulini a vento, ai quali non manca proprio niente per essere quello che sono. Ma il nostro cavaliere - bontà sua - se li immagina chissà quali

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