delle tele preparate a olio. Su queste tele il colore asciuga lentamente; bisogna quindi lasciare riposare per una settimana circa il lavoro principiato
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una pennellessa si dà a tutta la tela poggiata orizzontalmente. Si faccia scorrere il pennello in lungo e in largo su tutta la superficie in modo che
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esso è dipinto e dallo spessore dell’impasto; bisogna spesso abbassarsi, guardare la pittura di sbieco per vedere se non ci sono ancora parti su cui
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leggermente insaponata; si sciacqui bene la spugna e si ripassi sul dipinto con acqua pura; si asciughi poi la pittura premendoci su uno straccio pulito
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alla mano, è meglio mandarci su il fiato in più punti; se la pittura si appanna vuol dire che è abbastanza asciutta per sopportare almeno una vernice
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che dissi per gli essicanti, che non bisogna cioè esagerare i pericoli di certi colori né pigliare alla lettera tutto ciò che si è scritto e detto su
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di velature. Ma è pure piacevole di lavorare su tele soltanto preparate a gesso. Io ho spesso ottenuto degli ottimi risultati dipingendo su tela da
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Ho spesso provato pure a dipingere su tela incerata, quella comune che si usa per coprire i tavoli nelle camere da bagno; gli effetti che si
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Buono è pure il sistema di lavorare su cartoni preparati; il pittore tedesco Hans Thoma ha spessissimo dipinto su cartoni e tutti i suoi lavori si
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subito senza ritornare su parti già prosciugate. Se, putacaso, il lavoro è tale da non poter esser finito in una giornata, è bene andar avanti
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sole ove dai muri sgocciolava l’acqua per la troppa umidità, nessun inconveniente toccò ai miei lavori benché fossero quasi tutti dipinti a tempera su
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Come tela si userà una tela a gesso su cui si saranno date due mani di quest’emulsione senza allungarla con l’acqua. Per lavorare con maggior
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. Per ottenere un impasto solido e una grande intensità di colore bisogna verniciare le parti asciutte e riandarci su mentre la vernice è ancora fresca
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L’inconveniente della tempera di ciliegio è che dà una materia un po’ fragile; con tale tempera è meglio non dipingere su tela tirata sopra il telaio
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Resta inteso che con tutte le tempere finora menzionate bisogna dipingere su tele a gesso su cui si saranno date in ultimo le due mani di emulsione
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Bisogna con questa tempera dipingere su superfici solide: tavole e cartoni, e ciò non perché tale tempera sia fragile ma perché alla fine, dovendo
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di esperienze. Si può dipingere su vecchie tele sfruttando i toni e gli impasti che vi sono già. Si può impastare abbondantemente senza temere quelle
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colori chiari, e in special modo i bianchi, è prudente, anziché fissare il disegno, ripassarci su leggermente con un colore diluito in sostanze
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nero; si dà questa tinta su tutta la tela con cura e attenzione perché l’impasto risulti bene eguale su tutta la superficie; poi si lascia un po
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Velando a vernice bisogna evitare quant’è possibile di riandare con velature su parti già velate e prosciugate. È meglio andare avanti terminando un
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primo impasto dev’essere piuttosto spesso. Su tale tela si disegna a carbonella accuratamente tutto ciò che si vuol dipingere poi si fissa bene il
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volte il tono e il colore della preparazione sulla tavolozza e perché questi risultino perfettamente eguali su tutta la tela è opportuno fare a parte
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E s'avanza, e gli è sopra, e lo percuote col tallone su la schieria. Ma a questo punto una fanciulla che stava a osservare dal limitare del portone
Una terribile ventata di furore passa su tutti. E in cielo lampi e tuoni.
E i famigli corrono su Gherardo, lo mettono in mezzo, lo prendono, lo trascinano via, per la strada verso il torrente.
La donna inviperita è di là dalla porta, e vi picchia su colpi coi pugni e coi piedi, e la scuote per aprirla.
Il Fraticello si china, con impeto fanatico, a baciargli le mani, e rientra in casa. Gherardo si abbandona seduto su la panca sotto l'olmo.
Gherardo è ancora là, sul sedile di pietra, rannicchiato su se stesso, torvo e muto. Mariòla gli si avvicina, tende una mano, con gesto pieno di
Gherardo appare su la strada davanti alla sua casa, vestito di una tunica rossastra e di un gabbano grigio, e reca in mano un sacchetto gonfio e peso
Alcune donne, e fra di esse la madre di quel fanciullo morto, riescono a strappare Mariòla dalle mani degli uomini e la spingono avanti su la piazza
La madre di quel fanciullo ucciso trae un coltello, si lancia su Mariòla e la colpisce nella schiena. Mariòla vacilla, annaspa con le mani, chiama
lato sinistro della scena ed ha al piano terreno due finestre inferriate e un portone a sesto acuto preceduto da un pianerottolo rialzato su tre
coprendo di nubi fosche e dense, portate da un vento afoso e soffocante, fa, nel silenzio, più pesi il terrore e l'angoscia che premono su ogni cuore
La Piazza Maggiore di Parma. A destra il Palazzo del Vescovo, preceduto da un ripiano rialzato su due scalini: un loggiato chiuso da cancelli di
irrompe sulla piazza. Il popolo è spinto verso il Duomo e costretto su la gradinata che vi sta davanti. E una parte degli armati si pone ad arginar la