’immaginazione ha quindi il suo fondamento nella storia. Ma la ripetizione precisa di un evento è un caso e il caso è un fatto particolare, mentre la
causalità logica o della storia esemplare, bensì delle probabilità, eventualità, moventi segreti o impulsi profondi che hanno determinato nel passato, così
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mitologia o alla storia antica mostra che la categoria non è astratta ed ha una radice nella storia. Le figure sono “belle” perché rivelano una natura fin dal
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Più vitale è, indubbiamente, il classicismo carraccesco e berniniano con le sue derivazioni. L'antichità è il tempo in cui la storia degli uomini
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immagini del passato evocate dalla memoria e tramandate dalla storia e quelle formate dall’immaginazione premono su quelle del presente, che i sensi
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-Tiziano l’armonico incontro di idea ed esperienza e, più ancora, una serena fiducia in quei supremi valori della natura e della storia che Michelangiolo
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Il dibattito sul significato e il valore della storia, o del classicismo, possono ridursi all’antitesi di un’interpretazione positiva o negativa: la
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Il Caravaggio ha il disperato ardire di lacerare il velo della finzione: lui che spregia la storia ordinata in una forma logica e guarda all’evento
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Senza passare attraverso la riflessione sul valore del classicismo o della storia non si poteva arrivare a porre il problema, che urgeva alla
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della forma classica per adeguarla ai nuovi contenuti; il rapporto tra l’attualità e la storia si fa sempre più teso e precario, e soltanto
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L’idea di moderno (a cui allude anche il Bellori nel titolo delle Vite) implica una nuova attitudine nei confronti della storia. Essa è bensì la sola
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motivazioni profonde di una storia in quello che può parere un ammasso disordinato di eventi. Ha una vasta cultura umanistica, frequenta gli ebrei
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del Greco. Vi reagisce, come Rembrandt aveva reagito al comico senza storia rinnovando la visione della storia; e la sua pittura, nel momento stesso in
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che può vedersi in uno specchio. Il problema della pittura-specchio, legato alla storia della pittura fiammingo-olandese fin dal tempo di van Eyck
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, il borghese infine, fa politica e storia, tra universale (o generale) e particolare, la differenza è soltanto di quantità. Anche nell'arte vi sono
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il campo dell’arte non “ di genere”: la pittura “ di storia” diverrà anch'essa un “genere”, come l'architettura monumentale o la scultura statuaria
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dipendono da leggi supreme ma dal caso e, se interessano, è soltanto perché mostrano come la piccola gente sia zimbello del caso. Perciò l’arte “ di storia
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pensiero stesso della storia e trasponendolo dal passato al presente, raffigura il fatto come storico accadimento immediato e dà alla figurazione di
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testo evangelico è storia e in esso il povero trova l'attestato della propria nobiltà. Non vi è infatti alcun dislivello tra i quadri di soggetto
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Nella teoria manieristica il quadro di storia era concepito come ordinamento o composizione di gruppi entro uno schema prospettico predisposto: il
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Due vie si aprono a questo punto: la discesa verso la descrizione minuta, la riduzione della storia all’aneddoto, oppure la salita verso
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solo per l’arte ma per la storia del pensiero umano, è questo: l’immagine non si pone più al di sopra né al di sotto dell’esperienza umana, non
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La separazione tra arte di storia e arte di genere, come viene posta dai teorici del Seicento, corrisponde a quella tra arte d’immaginazione e arte
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, non sarà più una scena vuota, mentre s’attende l’ingresso degli attori che reciteranno il dramma della storia—maestra. Sarà uno spazio a dimensioni e
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L’importanza che si dà alla pittura di storia, considerata la forma più elevata dell’arte, spiega in parte l’interesse per il ritratto in tutte le
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gruppo e mette a fuoco un solo personaggio; Rembrandt è un pittore di solitari, anche quando dipinge un gruppo isola ogni figura nella storia segreta
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sempre uguale a se stessa. Annibale, e con lui il Domenichino, tentano una restauratio naturae parallela alla restaurati historia: se la storia è sviluppo
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, l'opera dei due francesi “cartesiani” a Roma segna il grande congedo dalla natura e dalla storia. Il classicismo non è più una concezione del mondo, ma un
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. Ritroviamo, inattesa, la cubatura prospettica, la cristallizzazione volumetrica di Poussin; ma senza traccia di mito, senza richiamo alla storia, anzi con una
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La pittura di costume ha origini fiamminghe, dall'amaro quietismo religioso di Bruegel il Vecchio. Nasce come rovesciamento ironico della storia. Se
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nasce come polemica contro la pittura di storia. Al fondo, c’è il motivo della decadenza: la stessa degradazione storica che ha ridotto i monumenti in
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costume popolare a quelle di costume borghese, indubbiamente più veritiere: i grandi hanno il gusto della storia, la borghesia, per ora, si accontenta
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La storia dell’isolarsi della figurazione di oggetti da un contesto figurativo animato lo dimostra. Nei dipinti del Bassano gli oggetti non sono più
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Il pensiero tragico del Caravaggio è ripreso, approfondito da Zurbarán. E lo spinge più innanzi: la sopravvivenza della realtà senza storia al finire
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suo ordine di valori positivi esattamente come il quadro di storia o allegorico stava alla cultura dei “grandi” e al suo ordine di valori
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La discussione sul concetto di Barocco è ancora aperta. Il Croce ha scritto una grande Storia dell’età barocca, comprendendo in questo termine e
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aspirazione a trascendere l’esperienza della natura e della storia per attingere alla verità suprema dell’Idea. A Padova, dove la cultura dominante è
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classico, la natura e la storia sono, al medesimo titolo, espressioni della provvidenza divina, così come l’idea e l’esperienza sono due modi non
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natura. Per Tiziano storia e natura si presentano con la Stessa drammatica intensità e attualità d’impulsi e di contrasti: all’improvviso prodursi del
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: ogni supposto tramite tra uomo e Dio, si tratti della natura o della storia, della Chiesa o dell'arte è, per definizione, illusione e peccato
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persuade, e persuade alla devozione. La propaganda ha diversi livelli: la cultura classica vale per chi, sentendo la storia moderna collegata all
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tra lotta di confessioni e lotta di Stati, cioè per quella che sarà la drammatica storia del secolo XVII. Ormai la politica non dipende più dalle
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esempi di “storia” (basti pensare a Rubens e a Rembrandt), e non di rado vediamo gli stessi artisti impegnati nelle due ricerche, che rientrano, per
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ripetizione non è dovuta al caso ma alle leggi di verosimiglianza e di necessità, le grandi leggi della storia, allora non si tratta più di un caso
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storia non è più soltanto un insegnamento e un esempio ma un dato del problema: la vita dell’individuo e quella della comunità si svolgono in una
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, la cui storia costruttiva, inseparabile dallo sviluppo del tema ideologico, dura per tutto il Cinquecento e ha il suo punto culminante nel progetto
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una figura “memorabile" nella dimensione universalistica della storia. Anche la statua è un monumemum, cioè un oggetto che conserva la memoria e
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natura. Nella forma del monumento, infine, s'incontrano, nel presente, la storia-autorità, che si dà nella memoria e nell’esperienza del passato, e il
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più grandi, monumentali, storiche. Proprio perché la storia è essa stessa immaginazione cessa di essere soltanto un passato e, rientrando nell
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“sentimento del monumentale” nell’arte barocca: ed è chiaro che in questa dimensione illimitata rientrano tanto la natura che la storia. Perciò
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