due poli, infine, dello stesso problema. Nato in Lombardia nel 1571, il Caravaggio fu scolaro a Milano di Simone Peterzano, un manierista che si
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Le opere «chiare» dello stesso periodo (il Bacco, il Suonatore di liuto, la Buoua ventura) confermano questa posizione polemica: il Caravaggio
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. Lo stesso lampo di luce rivela i tre momenti della vicenda: il santo strappato dall’altare e colpito dai carnefici; lo sgomento e la fuga degli
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di Saulo. Fu probabilmente lo stesso Caravaggio (Spezzaferro) a volerla sostituire con l'attuale, che dà il fatto come appena accaduto, l’istante di
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critici del Seicento, il Caravaggio apre la via alla pittura di genere, specialmente alla natura morta; egli stesso affermava che non v’è differenza
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(acquista, per conto del duca di Mantova, la Morte della Madonna, rifiutata dalla chiesa di Santa Maria della Scala). Lui stesso infine colleziona gemme
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, non sarò io stesso, forse oggetto di spettacolo?
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per se stesso; non ha allievi, se non qualche precocissimo seguace, di cui non abbiamo elementi sufficienti per valutarne l’opera; ad eccezione di
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soddisfa: è infatti (Jaffé) lo stesso Rubens ad offrirsi di sostituirlo con un altro, ben più impegnativo: invoca i «perversi lumi» e la «sciagurata luce
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secondo la diversa reazione di uno stesso colore alla luce. Il DOMENICHINO (1581-1641) ha il programma, non la sensibilità morale del Reni. Segue il
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Bologna, nell’ambito di Ludovico, la cui pittura evolve, nell’ultimo decennio del secolo, in senso nettamente emotivo, neoveneto; lo stesso Guercino
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angeli galleggianti in una luce dorata; sfrutta la luce naturale per isolare, nel lanternino, il Cristo che emana, lui stesso, luce. Nel grande
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esistenti nello stesso paesaggio di cui si vedono soltanto, immanenti alle figure stesse, pochi i frammenti: un lembo di corteccia e una fronda d’albero
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stesso complesso. l lavori per San Pietro si succedono per più di quarant’anni senza un programma, ma con una coerenza perfetta: come un’idea che vada via
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quattro pilastri, con due ordini di nicchie. ln quelle in basso, più profonde, Bernini colloca quattro statue gigantesche; ne esegue l una lui stesso
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ricurvo ripropone, in sostanza, lo stesso problema. Anche in Santa Maria in via Lata (1658-1662) il Cortona costruisce la facciata di una chiesa già
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: lo stesso Bernini attraversa un periodo «classicista», mentre Borromini si forma addirittura nel cantiere vaticano, collaborando con il Bernini all
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berniniana di Urbano VIII, posta nello stesso ambiente pochi anni prima: ma Algardi spezza la gran diagonale formata dalle braccia e dalla cappa
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pascaliani della «géométrie» e della «finesse»; come Montaigne, avrebbe potuto confessare che in fondo dipingeva sempre per se stesso, né c’era altro da
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nature morte di Luca Forte. Si spiega: non esiste a Napoli una tensione tra la tradizione manierista e le correnti rinnovatrici, e il Caravaggio stesso
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Domina, fino alla morte, ma anche dopo, la pittura napoletana; è conosciuto dappertutto, le sue opere sono richieste in tutta Italia, lui stesso si
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frequenti da sprigionare luce dall’impasto stesso, animatissimo, del colore a tocco. E, la sua pittura, il «miracolo tecnico» del Seicento napoletano: da
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fiorire di un’ottima pittura di genere (natura morta, paesaggio, animali? spesso va molto al di là dei limiti «genere» stesso: come nei raffinatissimi
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soggetti. In ogni caso, più che fare qualcosa con la pittura si vuol «fare la pittura» allo stesso modo che i musicisti del tempo, più che esprimere
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, di simultaneo rispetto per la verità e per il, prossimo. Lo stesso atteggiamento, ma con più scoperte note di pietismo, si nota nel Morazzone. È
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È facile intendere come il gusto della verità e la rinuncia ad ogni appariscente rettorica conducessero a porre sullo stesso piano di valore la
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che le traduca in realtà, una tecnica. La tecnica, nello stesso tempo, fenomenizza e verifica il processo della mente; e questo, mirando a Dio, è
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Settecento in Inghilterra, sarà una tecnica fondata sulla scienza, allo stesso modo che la tecnica della produzione artigianale, di cui si approssima
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proponendosi di fissare a sua volta un tipo che fosse la sintesi e, nello stesso tempo, la rettifica delle diverse soluzioni. Orienta l’ovale dell
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studiare scultura a Venezia. Le prime opere sono del 1773, ma soltanto nel ’79 si afferma con un’opera importante, Dedalo e Icaro. L’anno stesso va a Roma
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fuorviato perché egli stesso l’ha, in gran parte, formato e diretto. Un artista impegnato e cosciente come il Canova dev'essere discusso per le opere
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A Roma, il processo di idealizzazione si precisa come processo di sublimazione. Lo stesso Canova non parla di «invenzione» ma di «esecuzione sublime
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, il suo significato cioè, sarà sempre lo stesso. Ma un empirismo radicale è già un idealismo potenziale poiché, se tutto è nel «percepito» e nulla al di
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NELLO STESSO ISTANTE...
NELLO STESSO MOMENTO...
NELLO STESSO MOMENTO...
... E NELLO STESSO MOMENTO...
IN QUELLO STESSO MOMENTO...
LA PORTERÒ IO STESSO, DAMBO. QUI!
AL TRAMONTO DELLO STESSO GIORNO, AL RIFUGIO DI MITCHELL...
NELLO STESSO ISTANTE, IL FUOCO SI ALLUNGA UNA GRAN FIAMMA CHE SALE TORTUOSA NELLE TENEBRE...
NEL MOMENTO STESSO IN CUI HO VISTO QUELLA SPECIE DI AMULETO CON LA “M”, HO CAPITO CHE CI ASPETTAVANO GUAI A CARRETTATE!
... MA QUASI NELLO STESSO ISTANTE ECHEGGIA UNA LUNGA E SINISTRA RISATA CHE FA RABBRIVIDIRE I TRE UOMINI NASCOSTI AL MARGINE DELLA RADURA.
... E LA SCOMPARSA AVVENNE IL GIORNO STESSO IN CUI IL BARONE FU PRESO IN CUSTODIA DAL PERSONALE DELLA CLINICA DEL DOTTOR TOLAND!
TUTTI I RAPPORTI RIGUARDANTI LA FACCENDA IN QUESTIONE SONO QUI, MA PER NON FARVI PERDERE TEMPO VE NE FARÒ IO STESSO UN RIASSUNTO!