Con la pupilla dilatata al massimo, 7 millimetri, come avviene dopo mezz’ora di adattamento all’oscurità, possiamo vedere più di duemila stelle
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, pur tenendo conto della precessione, molte stelle si erano spostate rispetto al catalogo di Ipparco (II secolo a.C.). La posizione di Arturo, la stella
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l’emisfero boreale, a maggior ragione valeva per l’emisfero australe e le sue stelle apparse per la prima volta a navigatori audaci come Magellano
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Assunta questa ipotesi incerta ma ragionevole, Hershel incominciò a contare tutte le stelle comprese nel campo del telescopio da 20 piedi puntando lo
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Halley aveva rilevato il moto proprio di alcune stelle. Tobias Mayer nel 1760 aveva richiamato l’attenzione sul fatto che il Sole non doveva fare
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Hershel prese sul serio il suggerimento. Selezionò un gruppo di stelle delle quali Maskelyne aveva determinato abbastanza bene il moto proprio: Sirio
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, dovrebbe proiettarsi su sfondi di stelle diversi e mostrare una sia pur piccola parallasse, cioè uno spostamento annuale rispetto alle stelle più lontane
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Anche Hershel si esercitò sul problema della parallasse cercando di osservarla nelle stelle doppie. Sperava che nell’arco di un anno variasse
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il sistema galileiano dell’universo locale; localmente è possibile stabilire, rispetto alle stelle vicine, inerzia, rotazione e accelerazione.
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(brillante di luce propria) e, più vicine a noi, le stelle. Evidentemente non conosceva il fenomeno dell’occultazione di stelle da parte della Luna
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’analisi chimica dei corpi celesti. Presto gli astronomi impararono a usare le righe spettrali per conoscere il moto e la velocità delle stelle grazie all
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Le misure dei moti delle stelle rispetto alla Terra eseguite da Huggins (e negli stessi anni da padre Angelo Secchi) erano però grossolane. Un errore
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incominciò studiare sistematicamente gli spettri delle stelle. Quando ne ebbe sotto mano 4000, ritenne che fosse venuto il momento di mettere ordine in
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Per secoli gli astronomi non avevano attribuito un particolare significato al colore delle stelle. L’infaticabile Hershel, invece, se ne occupò: fece
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La fotografia, poco sensibile al rosso, esaltò la varietà dei colori delle stelle; intanto i fisici notavano che i corpi roventi, con il salire della
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che aveva individuato a colpo d’occhio e un’assistente la annotava. In questo modo riusciva a catalogare tre stelle al minuto nelle zone di cielo poco
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elementi e di composti furono identificati nel Sole, nelle stelle, nelle nebulose e nello spazio interstellare.
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stelle. Non contenta, negli ultimi anni della sua vita iniziò la “Henri Draper Extension”, un ampliamento di quel catalogo. Arrivò così a classificare
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Le classi di Harvard, individuate analizzando lo spettro di oltre ventimila stelle, sono sette, indicate dalle lettere O, B, A, F, G, K. Ognuna è
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Come la luminosità di un faro per i marinai è un indice della sua lontananza, così gli astronomi avrebbero potuto stimare la distanza delle stelle
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centinaio di stelle nei dintorni del Sole. Molto vaghe rimanevano le idee sulla collocazione delle stelle più deboli, delle nebulose, degli ammassi
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posizione, colore e luminosità. In particolare, doveva dare la caccia alle stelle variabili, cioè a quelle stelle la cui luminosità cambia nel tempo, più o
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Con questa tecnica Henrietta riuscì a scoprire migliaia di stelle variabili. Il lavoro che avrebbe segnato una svolta per l’astronomia riguarda però
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alle cefeidi “vere” con lungo periodo di variabilità altre stelle variabili su tempi brevi, le RR Lyrae, tipiche degli ammassi globulari, nelle quali
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cosiddetto “calor bianco”. La spettroscopia, attraverso il colore prevalente delle stelle, aveva fornito agli astronomi anche un termometro cosmico. Le stelle
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L’aspetto di un diagramma H-R è caratteristico. La maggior parte delle stelle – circa il 90 per cento – si dispone lungo una curva inclinata che
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Nella loro vita più o meno lunga, da pochi milioni di anni a decine di miliardi, tutte le stelle passano per la sequenza principale e ci si fermano
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, paragonabile a quello della Terra: sono stelle collassate dopo l’esaurimento delle reazioni termonucleari. Gli astri con la massa del Sole sono
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Altre importanti informazioni si ricavano ricordando le relazioni che nelle stelle collegano raggio, temperatura e luminosità; massa e luminosità; e
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Cecilia, una vita tra le stelle
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gradi a 3500. In più Cecilia scopre che, benché nelle stelle si trovino anche gli elementi pesanti esistenti sulla Terra, l’idrogeno e l’elio sono
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al problema della temperatura delle stelle e ha l’idea di misurarla partendo dal grado di ionizzazione dei loro gas, rilevabile dagli spettri. La
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“Aristarco di Samo – scrive Archimede – (...) suppone che le stelle fisse e il Sole siano immobili e la Terra si muova intorno al Sole in un cerchio
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aggirava tra uno e due secondi d’arco, quantità ben misurabile. Qui la difficoltà stava nel fotografare la fioca luce delle stelle intorno al disco
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breve delle stelle: semplicemente le stelle non brillano abbastanza a lungo per riempire l’universo con la loro radiazione.
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catastrofe si può scongiurare ammettendo che esista un tempo infinito e consista in una infinita quantità di stelle distribuite in modo uniforme. A
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scomparivano gruppi di macchie. Le stelle non erano fisse ma correvano nello spazio. Il Sole puntava a gran velocità verso la costellazione di Ercole. Le
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Di ognuna delle 1080 stelle Ipparco fornì latitudine e longitudine sulla sfera celeste e una stima di luminosità su una scala di sei grandezze, o
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La spettroscopia aveva rivelato che le stelle sono costituite dagli stessi elementi chimici esistenti sulla Terra ma aveva anche mostrato differenze
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la stella, mentre la gravità tende a contrarla: le stelle vivono in questo mirabile quanto risicato equilibrio. Al di là del ferro, il più stabile di
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Nel collasso, le stelle di medie dimensioni, come il Sole, si trasformano in nane bianche molto dense, disperdendo nello spazio una nebulosa che
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Gli astrologi pretendono di leggere nelle stelle il destino degli uomini. Un uomo seppe leggere il destino delle stelle in una equazione e osò
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Il primo “becchino” di cadaveri stellari eccellenti, cioè il primo a intuire che le stelle massicce collassano in stelle di neutroni, fu Fritz Zwicky
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mai usata prima: supernova. Fino ad allora si pensava che tutte le stelle alla fine della loro esistenza esplodessero come “stelle nove” diventando per
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delle loro stelle è inspiegabile se si tiene conto soltanto della materia luminosa: le stelle periferiche non rispettano la terza legge di Keplero
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Al metodo di ricerca messo a punto da Michel Mayor, basato sulla misura delle velocità radiali, cioè sull’accelerazione impressa alle stelle
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Nel 1006 e nel 1054 due stelle luminosissime per qualche mese cambiarono l’aspetto del cielo. Oggi sappiamo che erano supernove, astri di grande
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L’uomo di Neandertal sotto le stelle
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A far sorgere l’esigenza di conoscere le stelle furono prima le credenze religiose, poi l’agricoltura e la navigazione. Ma la contemplazione del
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nebulosa di Orione e la Via Lattea, che descrive come un pulviscolo di stelle. Quest’ultima osservazione merita un commento perché fu una scoperta più
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