Già!... - In tanto, si fa come le stelle dell'Aleardi...
Pagina 160
luminosa sul mare tranquil- lo e simile, laggiù, laggiù, a un immenso specchio messovi a riflettere il cielo azzurro cupo, tutto scintillante di stelle
giunto alla cima d'una montagna, e che debba appena stender la mano per sfiorare le stelle. È troppo ... è troppo ... ho quasi paura; paura di
era scura, ma tiepida, vellutata: di tanto in tanto arrivava un soffio di levante, profumato da un odore di bosco umido. Stelle e pianeti, infiniti
crepuscolo. Vicino al fiume, la cui acqua scarsissima rifletteva le stelle e il cielo violaceo, Olì trovò due dei suoi fratellini che cercavano grilli. «A
volesse staccarglisi dall'anima, restare sotto quel cielo, davanti al monte selvaggio le cui creste servivano da candelabri alle stelle. Come il
misterioso, con due stelle rossastre per occhi, e pareva spiasse gl'innamorati. Anania sedette sulla panchina e attirò la fanciulla sulle sue ginocchia
attratto da una forza irresistibile corse ad aprire il balcone. In alto, sul cielo purissimo, la luna e le stelle: in basso, ai piedi del vaporoso quadro
in fronte che sembravano sette stelle."» Oppure la fiaba dell'Orco e di Mariedda. Mariedda era fuggita dalla casa dell'Orco: «" ... Ella fuggiva
disgraziato. «Quando io deliravo, quando io salivo alle stelle e mi esaltavo per sentimenti sovrumani, ella taceva perché nella sua anima era il vuoto, ed io