che fare?" domandò Jolanda. "A tenermi compagnia..." rispose Raul. "E a guardare le stelle..." "Anche la luna è molto bella stanotte" sospirò Jolanda
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fila di piccoli vasi pieni di rose fresche, inframmezzati a' candelabri accesi, che splendevano come gruppi di stelle. Nel vano del ferro di cavallo
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notte, dacci una prova che il signore della notte uccide i nostri amici! La luna, che saliva gobba la scalinata del cielo fra un corteo di stelle che
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ninnananna, arrivò la notte: le stelle cominciarono ad accendere i lumini tremolanti e le lucciole di siepe in siepe arrivarono al cespuglio per fare un po' di
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. — E si addormentavano stanchi e felici dove capitava: sotto una tegola o sul fieno o sotto le stelle, l'uno accanto all'altra, cosí vicini che il
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delle frustate, il brontolio di qualcuno molto arrabbiato che s'avvicinava a grandi passi facendo traballare il cielo. Le stelle, che avevano appena
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delle stelle... — O bella... — continuò Cipí sempre piú meravigliato, — ma dimmi, se non mangia come noi, perché ha il becco? — L'avrà per parlare. — Ma
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bisogno. — Io vorrei sapere perché ha il becco tagliente se lui mangia le ombre dei comignoli e beve il tremolio delle stelle! — domandò Cipí a un
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Due stelle calate in quel momento dal cielo si erano fermate di fronte a Cipí ed avevano cominciato a giocare fra loro, roteando e diffondendo
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fidare piú nemmeno delle stelle... — Ma non erano stelle, Cippicippi, erano gli occhi di quella canaglia! — spiegò il solito passero dalla cima dell'albero
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); diceva che le stelle del cielo non vengono a giocare sul tetto coi passeretti (e mostrava il buco dicendo: là c'è l'orco dal becco uncinato che ammazza
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migliaia di stelle fervide. Il pittore non ricordava nessuna notte veneziana, nemmeno quelle spazzate dalla bora, di cielo cosí profondo e miracoloso
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, nuotò una notte intera seguendo le stelle, fino all'isola di Santorini... Il giorno dopo, a cavallo del palo prodiero del Tigrez, sedeva
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stelle. — Lo vedo. Ma le stelle dove sono? Madurer mise un dito davanti alla bocca, come per rivelare un segreto. — Presto Sakumat dipingerà la notte
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Ganuan, voltandosi a guardare il prato spento. — Però ci saranno le stelle, padre, — disse Madurer. Ganuan abbassò la faccia. Si guardò le mani
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formate dalla solitudine, dal mirare le care e misteriose stelle di notte, dal conoscere le albe, i meriggi, i tramonti, parole significative di Dio che è
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solo si chiama il Creatore, perchè le ha fatte esistere. Tanti secoli fa, il cielo e il sole e le stelle, la terra e il mare e i monti non esistevano, ma
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stelle, ed ebbe finito di creare la terra, ornata di verzure e d'ogni famiglia di bestie, vide che a questo gran paese bisognava dare un re. E disse
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Il cielo stellato. Se è notte, ci sono le stelle, e tra esse una che serve a orientarci. Le stelle ci appaiono come tanti spilli lucenti infissi
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stelle, o ruote, posteriori. quelle più lontane dal timone. Girate gli occhi dall'una all'altra, e poi continuate nella stessa direzione come è segnato
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stelle più luminose ne riconoscerete facilmente sette che formano una grande, curiosa figura. Quattro formano come un quadrato e da una di esse se ne
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CIELO COPERTO. Ma il cielo è coperto di nubi dense, e non si vedono nè il sole di giorno, nè le stelle di notte; oppure c'è la nebbia e ci si vede
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elegantissima miriade di fiori, come del resto anche la brina. Appaiono pure stelle perfette, molluschi, ornamenti di giardino, belle foglie di alberi. E
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innumerevoli stelle... Improvvisamente lunghe ombre nere cadono sui luminosi riflessi dell'acqua. Dai cespugli che fiancheggiano le rive sbuca una dozzina
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tutto; perchè ogni cosa parla di Dio ai nostri occhi, al nostro spirito, al nostro cuore. Alza gli occhi al cielo: vedi il sole, la luna, le stelle
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d'oro e d'argento, a fiori e a stelle, e trasparenti come il vetro. E Grigia aveva scelto il grembiule e il fazzoletto. Aveva preso anche un nastrino
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le stelle autentiche sul soffitto. Mangiammo caviale, aragoste, fagiani e tartufi. Massimo parlava del suo castello d'argento massiccio, con un
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leggere e a scrivere. Infilano le stelle sul pallottoliere, le contano: - Uno due tre... - Non finiscono mai. Bisogna sempre tornare da capo, proprio come
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LA LUCCIOLA E LE STELLE Una lucciola aveva messo superbia. Quando usciva la sera a far lume con il suo smorto chiarore, bruchi, falene, uccelli
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come lampada, salta in groppa a un cavalluccio marino per sfuggire ai tentacoli di un grosso polipo, ed eccolo su a rivedere le stelle. Le stelle
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Angeli, i puri spiriti che circondano il suo trono in Cielo; ha creato la luce, ha seminato lo spazio di stelle.
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con occhio cattivo. Un altro sogno Giuseppe raccontò ai fratelli: - Ho visto il sole, la luna e undici stelle che si inchinavano davanti a me e mi
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Se tu aprissi gli occhietti e ti affacciassi alla finestra, vedresti la notte dei morti punteggiata di tanti lumicini. Non sono le stelle. Sono le
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»196 Nastro bianco (poesia) - TURNO (R. Simoni) »198 La lucciola e le stelle »198 L'esempio »199 La seconda mamma . . » 201 Il pane »202 Il cestino senza
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cammina sul tappeto di raggio di luna che la porta lontano come un treno. Eccola sulla finestra eppoi all'altezza del ciliegio e infine tra le stelle
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lume delle torce, sotto le stelle. Nella grotta c'era la greppia con la paglia. C'erano il bue e l'asinello. Il Bambino non c'era, ma all'Elevazione
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danzare in onore del Bambino Gesù e le stelle fanno l'altalena in firmamento nelle culle d'argento.
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poeti di quel tempo levarono alle stelle così celebre donna. Ne fecero elogio il famoso storico francese de Thou, ed altri molti scrittori italiani
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era una morte. Chi sapeva accozzare quattordici versi rimati era poeta, si creava pastore d'Arcadia, e si portava alle stelle; molte donne si
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una dirizzone. Anche a' giorni nostri s'è portata alle stelle una vera ciarlatana d 'improvvisatrice... Basta, non tocchiamo questo tasto; e chiudasi
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per quel che riguarda la composizione. Tuttavia ella ne ha portato alle stelle la bellezza, che, nol niego, fu veramente meravigliosa ed unica; ed ha
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strette alla ruota del timone, rimase a vegliare quel letargo innocente. La notte era senza luna, ma un'infinità di stelle brillavano in cielo e la loro
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cantore la cui voce animava l'umida frescura delle foglie. Seduti sul muricciolo del rio dove si rifletteva lo splendore delle stelle, Loredana e
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cielo, un tremulo bagliore di stelle. Quella era la prima delle interminabili notti che Loredana avrebbe passate al capezzale della cara mamma.
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, il colorito roseo, i capelli fiammanti, il portamento eretto. Ma gli occhi della fanciulla erano fulgidi come stelle, e quelli della madre, opachi e
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di luna illuminava di una luce irreale la misera stanza; dall'abbaino si scorgeva un lembo di cielo vellutato, tempestato di stelle. Dal lettino
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stelle. Verso l'alba Alvise, che era di guardia sul ponte, cominciò a notare uno strano ribollire delle onde. Anche il cielo, che sembrava più basso
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Maristella ride sempre. Ama la frutta, i fiori, le stelle e le nuvole. La sera va sul balcone e guarda il cielo. Quella volta che sono andato a casa
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