piedi. Dalla paura cercava allora di riaddormentarsi, e fantasticava: - Dove sono? Perché tutti questi letti? E perché
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. - Non gliene può venire niente di male? Se sbaglia?... È ragazzo... - Non può sbagliare; dovrebbe farlo a posta... E questi intanto sono i due tarì
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di compare Cosimo gli avea messo davanti. Ella intanto lo interrogava. - E come ti sei trovato qui? - Sono venuto con la Squadra. - E i tuoi parenti
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. - Che fai? - tornò a domandargli. - Niente... Volevo prendere un ranocchio. Sono tuoi? Il ragazzo si mise a ridere. - Di nessuno e di tutti
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l'arrivo di qualche altro stormo. - Sono maliziosi i palombi selvatici! - brontolò
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il cacciatore. - Ma io sono più malizioso di loro. E rimase così immobile, quasi un'ora. Sem- brava che i piccioni si fossero passata la voce. Cuddu
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la tua povera mamma che ti aspetta! - Ma non mi aspetta; sa dove sono andato. - Dove? - Lassù, fino all'altro stradone. - E perché ci sei andato
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gridò. E nel prendere la pagnottella con la lettera soggiunse: - Sono gli ultimi viaggi. Hai freddo? Aperse l'ombrellone che aveva appoggiato al muro, e
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!... - balbettò Cuddu tra i singhiozzi. - Tu non vuoi far niente, lo capisco. Lasciatemelo qui, comare Concetta. Le scarpe sono pane sicuro. - Voglio
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, dopo che quegli gli aveva detto: - Ho mandato io il ragazzo. Non state in pena; ritornerà tra poco; queste sono due onze pel suo servizio. Che le
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