{{147}}Nel gennaio 1898 avevo iniziato la pubblicazione della Cultura sociale. Avevano promesso di collaborare, e collaborarono infatti, A. Mauri, G
La lotta scuote i cardini della società; mina le fonti produttive; attenua le forze di resistenza sociale; penetra negli ingranaggi dello stato e ne
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Il gioco delle forze è misterioso nella natura fisica e in quella sociale: è un dinamismo fatto di azioni e di reazioni, che spesso sfuggono
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rifrazione di altre cause, sopra uno schermo visibile, che sintetizza una ragione sociale: e insieme un'azione che ripete le sue ragioni dalle
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sociale attraverso il punto di vista personale o classista, sempre soggettivo e unilaterale; e dall'altro aumenta lo zelo e il fanatismo dei proseliti
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cointeresse sociale e perciò sindacate.
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pure con facili e prevedibili crisi di arresto parziale e momentaneo; perciò noi siamo contrari a forme convulsive e di rapina sociale e politica; e
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determinate d'intesa, fra le quali quelle di carattere economico-sociale; ciò per una tesi generale sui rapporti del partito con la borghesia, oltre
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urgente che parlamento e governo escano dall'agnosticismo sociale e affrontino sul serio le audaci riforme sociali nel campo agrario e nel campo industriale
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Parecchi ci rimproverano che la insistenza, con la quale noi poniamo il problema sociale economico e politico del lavoro, ci faccia dimenticare tutte
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resistenza ai rossi che soverchiano, di differenziazione dagli altri che cedono, con la posizione centrale assunta per la trasformazione sociale.
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un'idea, mirante ad un fine: la ricostruzione sociale della nostra nazione e la irradiazione del nostro pensiero nel campo internazionale.
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dei problemi economici e sociali; diversità di interessi locali e regionali, diverso modo di valutare i fattori di disgregazione sociale, impressione
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fosse posta per la sovranità della coscienza, quale la intendeva il Tyrrell,- nella sua teologia per la critica, nella sua azione sociale per la
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. Fuori d'Italia, a parte l'opera di taluni pensatori isolati, ogni movimento religioso-sociale, salda¬mente vincolato alle esigenze ed alle attitudini
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due anni dopo, sorti in tutta Italia gruppi di aderenti, si pensò di istituire regolarmente un partito politico nazionale, di azione sociale, col nome
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base ai dettami della giustizia, la tendenza verso una politica sociale nuova e molti altri orientamenti più precisi ed opportuni nelle questioni
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altresì dei diritti e delle esigenze della attività civile e sociale dei cattolici italiani, e pieni di sollecitudine per l'avvenire delle nostre giovani
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pontefice anche in materia politica e sociale. Per difendere, adunque, il diritto dei cat tolici a una loro politica non ufficialmente regolata e
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, con Gioberti: il tentativo di conciliare la Chiesa cattolica con la democrazia, sul terreno politico e sociale. Esso muoveva dalla consapevolezza
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“IV. — Legislazione sociale nazionale e internazionale che garantisca il pieno diritto al lavoro e ne regoli la durata, la mercede e l'igiene. Svi
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«VII. — Riorganizzazione della beneficenza e dell'assistenza pubblica verso forme di previdenza sociale. Rispetto della libertà delle iniziative e
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strettamente giuridico e sociale.
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efficace di penetrazione sociale e civile; e qui il partito si identifica veramente con la religione.
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cattolicissime nello spirito quale il Belgio, dalla soggezionealla Chiesa inmateria civile, sociale e politica. L'avvento del P.P.I. non è che la consacrazione
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dottrine politiche, e lavorare alla riconquista della posizione sociale che la Chiesa si assegna e ha perduto e rivendica, i cattolici sono già
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medesimo della Chiesa e di un nuovo e meraviglioso sviluppo della sua influenza civile e sociale. Poi, quando la Chiesa si sottrae a questo tentativo
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posto che essa occupa, l'atteggiamento che ha preso, l'influenza che spiega nella vita politica e sociale. Come è stata nei tempi della sua decadenza
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conseguenze è la trasmutazione e la conversione che si vuole operare; e la riforma civile e sociale si converte in una lotta interiore della Chiesa stessa
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che non è la loro a servizio di un movimento sociale, di ravvivare nelle coscienze oppresse da una schiacciante tradizione ecclesiastica il senso dei
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universitari. Al principio del 1898 usciva la Cultura sociale;al principio del 1900, dopo l'enciclica Graves de communi, il Domani d'Italia; due anni dopo la
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una dottrina sociale che ne accoglieva francamente i postulati economici e il metodo di lotta, ma correggendone radicalmente lo spirito e la filosofia
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, nel Correspondant, un biografo di F. Meda, E. Vercesi ricordava una polemica svoltasi nel 1900-901 nella Cultura sociale, in cui il primo si
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democrazia. Per esse si esigeva una rinnovata funzione sociale della Chiesa. Questa funzione sociale era dedotta storicamente e romanticamente dal passato
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liberalismo per una dottrina di autorità sociale e di saldo accordo fra Chiesa e Stato antidemocratico, con prevalenza ed egemonia — necessariamente
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Questa condotta implicava, ho detto, una veduta realistica della politica. La costituzione sociale, il diritto, i rapporti economici e di classe non
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Ma un dissidio intimo dilacerava ancora la democrazia cristiana, finché essa designò se stessa con un nome di significato politico sociale e con un
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, facendo capo all'Unione economico-sociale. Il Domani d'Italia dichiarò fermo e rispettosamente di non poter accettare le nuove disposizioni; e la
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concordassero nel suo indirizzo spirituale, e svolgere un'opera di cultura, di critica, di azione sociale. Ma, per far questo, bisognava uscire dal dissidio
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e sociale può essere, più che in ogni altro paese, giudice severo e fastidioso di chi la sfida.
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Lo stesso dicasi di quell'altra forma di modernismo che ebbe aspetto più particolarmente politico e sociale. Nessuno è, sino ad oggi, riuscito a dire
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Ma non molto migliore era stata. la sorte di Giuseppe Toniolo. Il suo programma di azione sociale cristiana fu anzi tanto più duramente colpito in
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sociale cristiana, così numerosa e fiorente fra i cattolici delle varie nazioni sotto Leone XIII, pensò ed insegnò che l'economia non è che una
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Ed in ciò egli e la scuola sociale cristiana hanno pienamente ragione. L'errore, un errore pratico, incominciava quando l'economista, dimenticando
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domma e della grazia cattolica con la ragione e la libertà umane, era la sua fede che gli ispirava questa fiducia piena, e la sua economia sociale è
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Oltre a questo, e a differenza di molti della scuola sociale-cristiana, il Toniolo ebbe una fede ingenua e sincera nel popolo, nelle classi
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Nel suo tentativo di comprendere il movimento sociale contemporaneo — e le preoccupazioni «sociali» dominavano gli animi quando egli incominciò ad
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sociale, e l'hanno in parte, e da esso, quando lo compiono, è legittimata anche la loro posizione ne' gradi della gerarchia sociale e la loro ricchezza
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organizzazioni dirette e disciplinate dal clero, il nuovo assetto sociale. Il popolo dunque era, nella mente del Toniolo, e per parlare il linguaggio della
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parte al governo; le conquiste, insomma, del poter politico, in qualunque gradino della scala sociale.
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