Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 Si  indirizza una richiesta di udienza specificandone
specificandone chiaramente e brevemente il motivo. Se  si  è ammessi, entrando nell'ufficio della personalità ci si
Se si è ammessi, entrando nell'ufficio della personalità ci  si  inchina leggermente e si resta in attesa di essere
nell'ufficio della personalità ci si inchina leggermente e  si  resta in attesa di essere interrogati. È raccomandabile
essere brevi e concisi. Al primo cenno di congedo, ci  si  alza, ci si inchina e ci si ritira, a meno che non ci venga
brevi e concisi. Al primo cenno di congedo, ci si alza, ci  si  inchina e ci si ritira, a meno che non ci venga tesa la
Al primo cenno di congedo, ci si alza, ci si inchina e ci  si  ritira, a meno che non ci venga tesa la mano.
 si  taglia mai il pane col coltello. Si spezza, mano a mano,
si taglia mai il pane col coltello.  Si  spezza, mano a mano, ogni boccone, possibilmente con la
con la sola sinistra. Questo vale anche per i grissini. Non  si  sbriciola il pane sulla tovaglia, non si gioca con la
i grissini. Non si sbriciola il pane sulla tovaglia, non  si  gioca con la mollica, non si riduce il proprio posto come
il pane sulla tovaglia, non si gioca con la mollica, non  si  riduce il proprio posto come il piancito di un pollaio. Se,
il piancito di un pollaio. Se, per qualche ragione, non  si  desidera mangiare la mollica, la si toglie pulitamente
qualche ragione, non si desidera mangiare la mollica, la  si  toglie pulitamente mettendola da parte. Mai nel piatto in
pulitamente mettendola da parte. Mai nel piatto in cui  si  mangia.
accollata con maniche lunghe che  si  porta comunemente in letto (fig. 11). Si fa in piquet
maniche lunghe che si porta comunemente in letto (fig. 11).  Si  fa in piquet liscio o felpato per l'inverno; in percalle,
m. 2,50 di stoffa alta metri 0,90. Se questa è pesante non  si  fanno bastine al davanti. Per guarnizione si mette una
è pesante non si fanno bastine al davanti. Per guarnizione  si  mette una falsatura. Se la stoffa è leggera, oltre le
una falsatura. Se la stoffa è leggera, oltre le falsature  si  fanno parecchie bastine. Per tagliare il davanti, che si
si fanno parecchie bastine. Per tagliare il davanti, che  si  compone di due parti, si prende una lunghezza di stoffa di
Per tagliare il davanti, che si compone di due parti,  si  prende una lunghezza di stoffa di m.0,75; ai due lati si
si prende una lunghezza di stoffa di m.0,75; ai due lati  si  ripiega il vivagno per formare un orlo largo 4 cm. Dopo
il vivagno per formare un orlo largo 4 cm. Dopo questo  si  fanno pieghine, ricami e si aggiungono Fig. 11 falsature a
un orlo largo 4 cm. Dopo questo si fanno pieghine, ricami e  si  aggiungono Fig. 11 falsature a volontà. Quindi si mettono
ricami e si aggiungono Fig. 11 falsature a volontà. Quindi  si  mettono insieme queste due parti, facendo combaciare per
due parti, facendo combaciare per bene gli orli e su questi  si  mette il modello incluso nella fig. 12. Per la schiena si
si mette il modello incluso nella fig. 12. Per la schiena  si  prende una lunghezza inferiore alla prima di 2 cm. e si
si prende una lunghezza inferiore alla prima di 2 cm. e  si  taglia col modello della fig. 13. Le maniche (fig.14) sono
hanno una lunghezza di m. 0,55 e una larghezza di m. 0,25.  Si  tagliano a gomito come quelle degli abiti, Fig. 12 ma un
la parte inferiore con bastine, falsature e trina: oppure  si  tagliano diritte e si chiudono ai polsi con un listino
bastine, falsature e trina: oppure si tagliano diritte e  si  chiudono ai polsi con un listino semplice o con manichini
ai polsi con un listino semplice o con manichini che  si  abbottonano. Attorno allo scollo si mette. un colletto
o con manichini che si abbottonano. Attorno allo scollo  si  mette. un colletto oppure una lista di trina pieghettata.
oppure una lista di trina pieghettata. Sull'orlo destro  si  fanno gli occhielli e sul sinistro si attaccano i relativi
Sull'orlo destro si fanno gli occhielli e sul sinistro  si  attaccano i relativi bottoni. Fig. 13 Quanto al modo di
al modo di cucire il corsetto, se la stoffa è pesante  si  ribattono le costure con nastro ; se leggera, si rifà a
è pesante si ribattono le costure con nastro ; se leggera,  si  rifà a rovescio la cucitura chiudendo nella costura quella
nella costura quella fatta a diritto. Fig. 14 Le bastine  si  fanno in filza, in impuntura o a traforo. Fig. 15 Gli orli
15 Gli orli in soppunto, in impuntura o a traforo. La marca  si  fa anteriormente sul fianco destro.
L'allesso  si  deve sempre tagliare a traverso, perché la carne conservi
a traverso, perché la carne conservi il suo naturale. -  Si  tagliano fette sottili, e così resta il magro mescolato al
resta il magro mescolato al grasso. Il filetto di manzo  si  taglia sempre in traverso, e le fette delle due estremità
due estremità sono meno delicate. - La lingua in umido  si  taglia in fette a traverso. Agnello e Capretto.
in fette a traverso. Agnello e Capretto. Ordinariamente  si  mette allo spiedo un quarto intiero d'agnello composto
d'agnello composto delle costole e della parte posteriore.  Si  divide prima di tutto in due parti eguali nella sua
nella sua lunghezza, seguendo la spina dorsale, poi lo  si  divide in cotolette, si tagliano le lacche in fette. - II
seguendo la spina dorsale, poi lo si divide in cotolette,  si  tagliano le lacche in fette. - II quarto di capretto si
si tagliano le lacche in fette. - II quarto di capretto  si  taglia nella medesima maniera. Lepre e coniglio. La lepre
taglia nella medesima maniera. Lepre e coniglio. La lepre  si  serve in casseruola ed allo spiedo con salsa piccante. La
con salsa piccante. La parte più delicata è il lombo;  si  taglia dalla spalla fino all'estremità della coscia
bisogna in seguito distaccare dalla spina dorsale. Dopo ciò  si  tagliano le coste a due a due e formano un boccone per le
le coste a due a due e formano un boccone per le dame. Dopo  si  leva il così detto boccone del cacciatore, che lo si dà con
Dopo si leva il così detto boccone del cacciatore, che lo  si  dà con un poco di carne aderente. - Il coniglio si trincia
che lo si dà con un poco di carne aderente. - Il coniglio  si  trincia col medesimo metodo. I lepretti si tagliano a
- Il coniglio si trincia col medesimo metodo. I lepretti  si  tagliano a traverso senza distaccare il lombo, ed in tal
consiste nel levare separatamente le coscie e le ali.  Si  tagliano a pezzi, dopo si taglia il sotto ala ed il petto.
separatamente le coscie e le ali. Si tagliano a pezzi, dopo  si  taglia il sotto ala ed il petto. Dopo si spezzano il
a pezzi, dopo si taglia il sotto ala ed il petto. Dopo  si  spezzano il carcame e lo stomaco. - Il secondo metodo
- Il secondo metodo consiste in levare prima le ali, dopo  si  rompe il carcame per metà, lasciandone attaccato alle
è tagliarlo a filetti e lasciare intero il carcame, e  si  serve ogni pezzo col suo ripieno. Oca ed anitra. Tanto
col suo ripieno. Oca ed anitra. Tanto l'oca quanto l'anitra  si  trinciano nel medesimo modo, ma bisogna aver cura che sieno
aver cura che sieno ben cotte. Piccione. Ordinariamente  si  taglia a quarti se è grosso, ma se è piccolo si divide in
si taglia a quarti se è grosso, ma se è piccolo  si  divide in mezzo longitudinalmente perchè ognuno gusti del
del sapore della coscia e dell'ala. Cappone e pollanca.  Si  tagliano come il primo metodo che si adopera col dindio.
Cappone e pollanca. Si tagliano come il primo metodo che  si  adopera col dindio. Pesci. I pesci d'acqua corrente sono i
d'acqua corrente sono i migliori. Per tagliare i pesci non  si  adopera mai il coltello, ma sibbene si usa una cazzuola
tagliare i pesci non si adopera mai il coltello, ma sibbene  si  usa una cazzuola d'argento, perchè il ferro gli dà un gusto
il ferro gli dà un gusto insopportabile. Prima ai pesci  si  taglia la testa e la si divide, poi si tagliano in
insopportabile. Prima ai pesci si taglia la testa e la  si  divide, poi si tagliano in ischiena, si leva la spina, indi
Prima ai pesci si taglia la testa e la si divide, poi  si  tagliano in ischiena, si leva la spina, indi si dividono in
la testa e la si divide, poi si tagliano in ischiena,  si  leva la spina, indi si dividono in pezzi. Ordinariamente la
divide, poi si tagliano in ischiena, si leva la spina, indi  si  dividono in pezzi. Ordinariamente la salsa la si deve
indi si dividono in pezzi. Ordinariamente la salsa la  si  deve servire separata.
gestione con suggerimenti di corrette modalità. ✓ Burro:  si  serve solo a pranzo, su un piattino con coltellino apposta,
apposta, sistemati a sinistra in alto del piatto. Non  si  spalma, ma se ne appoggia un pezzetto sul pane. ✓
forchetta, senza adagiarlo sul pane imburrato. ✓ Caviale:  si  mangia con le posate senza spalmarlo sui crostini imburrati
sui crostini imburrati che lo accompagnano. ✓ Pâté: non  si  spalma. ✓ Ostriche: si estraggono con l'apposita
che lo accompagnano. ✓ Pâté: non si spalma. ✓ Ostriche:  si  estraggono con l'apposita forchettina a tre punte dalla
con l'apposita forchettina a tre punte dalla conchiglia che  si  tiene con l'altra mano. ✓ Brodo e consommé: se in tazza,
il centro del tavolo. E siate silenziosi. ✓ Spaghetti:  si  arrotolano sulla forchetta, senza usare il cucchiaio. ✓
sulla forchetta, senza usare il cucchiaio. ✓ Risotto: non  si  spiattella per farlo raffreddare. ✓ Aragoste e gamberi:
o da prendere delicatamente con le dita. ✓ Insalata:  si  usa solo la forchetta. ✓ Ciliegie: si mettono in bocca
le dita. ✓ Insalata: si usa solo la forchetta. ✓ Ciliegie:  si  mettono in bocca intere e si posa il nocciolo nella mano
solo la forchetta. ✓ Ciliegie: si mettono in bocca intere e  si  posa il nocciolo nella mano chiusa per appoggiarlo sul
nella mano chiusa per appoggiarlo sul piatto. ✓ Fichi:  si  tagliano in quattro spicchi e si mangia la polpa con la
sul piatto. ✓ Fichi: si tagliano in quattro spicchi e  si  mangia la polpa con la forchetta. I fichi secchi si
e si mangia la polpa con la forchetta. I fichi secchi  si  mangiano con le mani. ✓ Cachi (diosperi): si mangiano con
I fichi secchi si mangiano con le mani. ✓ Cachi (diosperi):  si  mangiano con il cucchiaio, mentre si tiene il frutto con
✓ Cachi (diosperi): si mangiano con il cucchiaio, mentre  si  tiene il frutto con due dita. ✓ Anguria (cocomero): i semi
tiene il frutto con due dita. ✓ Anguria (cocomero): i semi  si  tolgono con la forchetta. Si taglia poi con il coltello e
✓ Anguria (cocomero): i semi si tolgono con la forchetta.  Si  taglia poi con il coltello e si porta alla bocca con le
tolgono con la forchetta. Si taglia poi con il coltello e  si  porta alla bocca con le mani. ✓ Albicocca: non si sbuccia.
e si porta alla bocca con le mani. ✓ Albicocca: non  si  sbuccia. ✓ Banana: si incide la buccia con il coltello per
bocca con le mani. ✓ Albicocca: non si sbuccia. ✓ Banana:  si  incide la buccia con il coltello per la lunghezza, si
si incide la buccia con il coltello per la lunghezza,  si  taglia in fettine che si prendono con la forchetta. ✓ Uva:
con il coltello per la lunghezza, si taglia in fettine che  si  prendono con la forchetta. ✓ Uva: da un piccolo grappolo
con la forchetta. ✓ Uva: da un piccolo grappolo che  si  tiene in mano si staccano gli acini uno per volta con le
✓ Uva: da un piccolo grappolo che si tiene in mano  si  staccano gli acini uno per volta con le dita (non si cala
mano si staccano gli acini uno per volta con le dita (non  si  cala dall'alto il grappolo alla maniera degli antichi).
Guai a sputare bucce e semini sul piatto. ✓ Torta: non  si  taglia con il coltello. ✓ Pasticcini: vanno presi dal
Asparagi: serviti interi,  si  portano alla bocca con le dita; se sono molto unti e
Mai tagliarli con il coltello! - crostacei e molluschi:  si  mangiano con le mani (ed è indispensabile la ciotola
portata alla sinistra del piatto; dopo aver lavato le dita,  si  ascùgano nell'apposito asciugamanino posto tra la ciotola e
ciotola e il piattino su cui è appoggiata); -foie gras: non  si  spalma sul pane, ma si mangia con la forchetta; - formaggi:
cui è appoggiata); -foie gras: non si spalma sul pane, ma  si  mangia con la forchetta; - formaggi: normalmente si
ma si mangia con la forchetta; - formaggi: normalmente  si  mangiano col solo coltello e non, come molti credono, anche
e non, come molti credono, anche con la forchetta (che  si  usa solo per ricotta, mascarpone e mozzarella servita
volta, da appoggiare su un boccone di pane o di cracker che  si  porta alla bocca con le dita; i formaggi molli non si
che si porta alla bocca con le dita; i formaggi molli non  si  spalmano: la tartina è accettata solo nei picnic o alla
della colazione; pecorini invecchiati, grana e parmigiano  si  mangiano con le dita, dopo averne staccato un pezzetto con
a lama triangolare; - frutta - albicocca e prugna:  si  apre il frutto con le dita in senso longitudinale, si
si apre il frutto con le dita in senso longitudinale,  si  lascia cadere il nocciolo nel piatto e si portano alla
longitudinale, si lascia cadere il nocciolo nel piatto e  si  portano alla bocca in sequenza le due metà; - anguria:
bocca in sequenza le due metà; - anguria: servita a tavola  si  mangia con forchetta e coltello, togliendo per quanto
possibile i semi prima di farla a pezzetti; - arancia:  si  tagliano via i due «poli» e si toglie la buccia dopo averla
farla a pezzetti; - arancia: si tagliano via i due «poli» e  si  toglie la buccia dopo averla incisa col coltello, poi se ne
portandoli alla bocca con le mani (queste operazioni  si  fanno con forchetta e coltello nei pranzi importanti, o in
importanti, o in caso di frutto molto sugoso); - banana:  si  appoggia sul piatto e tenendola ferma con la forchetta si
si appoggia sul piatto e tenendola ferma con la forchetta  si  incide la buccia per il lungo con il coltello, poi si fa
si incide la buccia per il lungo con il coltello, poi  si  fa uscire il frutto che si taglia a rondelle con la
il lungo con il coltello, poi si fa uscire il frutto che  si  taglia a rondelle con la forchetta; - caco: si taglia a
frutto che si taglia a rondelle con la forchetta; - caco:  si  taglia a metà col coltello e si mangia la polpa con un
con la forchetta; - caco: si taglia a metà col coltello e  si  mangia la polpa con un cucchiaino (tenendo fermo il frutto
il frutto con la mano); - fico: con forchetta e coltello  si  apre in quattro parti, poi si stacca la polpa che viene
con forchetta e coltello si apre in quattro parti, poi  si  stacca la polpa che viene portata alla bocca con la
alla bocca con la forchetta; - kiwi e papaya: all'italiana  si  sbucciano come una mela, con forchetta e coltello, e poi si
si sbucciano come una mela, con forchetta e coltello, e poi  si  tagliano a pezzettini; più furbi, gli anglosassoni li
- mele, pere, pesche: tenendole ferme con la forchetta  si  tagliano in quattro parti, poi ciascuna si sbuccia col
con la forchetta si tagliano in quattro parti, poi ciascuna  si  sbuccia col coltello (il trucco consiste nell'appoggiare
nell'appoggiare sul piatto la parte tagliata); - melone:  si  separa dalla buccia con forchetta e coltello, poi si taglia
si separa dalla buccia con forchetta e coltello, poi  si  taglia in bocconi; - noccioli e semi: non vanno mai sputati
Se sono di un frutto portato alla bocca con le dita,  si  fanno scivolare con discrezione nella mano a pugno e si
si fanno scivolare con discrezione nella mano a pugno e  si  depongono sul bordo del piatto. Quando mangiamo un frutto
sul bordo del piatto; - lumache: con la mano sinistra  si  tiene la conchiglia, con la destra si usa la forchetta a
con la mano sinistra si tiene la conchiglia, con la destra  si  usa la forchetta a due rebbi per estrarre il mollusco e
rebbi per estrarre il mollusco e portarlo alla bocca. Non  si  sorbisce il sugo rimasto nella conchiglia; - minestre: se
nella conchiglia; - minestre: se sono molto liquide,  si  porta il cucchiaio alla bocca lateralmente, di punta per
e non verso di noi (come fanno quasi tutti); - ossi: non  si  prendono con le mani, e non si spolpano con eccessivo
quasi tutti); - ossi: non si prendono con le mani, e non  si  spolpano con eccessivo accanimento col coltello; -
con la speciale forchettina a tre rebbi (l'unica che  si  apparecchia alla destra del piatto) si stacca la carne
rebbi (l'unica che si apparecchia alla destra del piatto)  si  stacca la carne dalla conchiglia tenuta nella mano
dalla conchiglia tenuta nella mano sinistra; - pasticcini:  si  prendono con tutto il pirottino di carta e si posano nel
- pasticcini: si prendono con tutto il pirottino di carta e  si  posano nel piatto, da cui li porteremo alla bocca; - pollo:
volatili, il coniglio e la selvaggina serviti a pezzi, non  si  sceglie il pezzo, ma si prende quello più a portata di mano
la selvaggina serviti a pezzi, non si sceglie il pezzo, ma  si  prende quello più a portata di mano sul piatto da portata;
quello più a portata di mano sul piatto da portata; poi  si  mangia con forchetta e coltello; - ricci di mare: serviti
con forchetta e coltello; - ricci di mare: serviti interi  si  mangiano con un cucchiaino; - salse: calde e fredde vanno
quelle calde vengono versate direttamente sul cibo (come  si  fa con l'olio e il limone) mentre quelle fredde si pongono
(come si fa con l'olio e il limone) mentre quelle fredde  si  pongono in un lato del piatto, e vi si intingono via via i
mentre quelle fredde si pongono in un lato del piatto, e vi  si  intingono via via i bocconi di cibo; - spaghetti: non si
vi si intingono via via i bocconi di cibo; - spaghetti: non  si  mangiano aiutandosi col cucchiaio, ma solo con la
con la forchetta; - uova: in qualunque modo siano cucinate,  si  mangiano solo con la forchetta; - verdure: le foglie dei
- verdure: le foglie dei carciofi crudi in pinzimonio  si  prendono con le dita, il fondo si taglia con forchetta e
crudi in pinzimonio si prendono con le dita, il fondo  si  taglia con forchetta e coltello. Nessuna verdura va
viene direttamente comunicato dai congiunti del defunto, ci  si  affretta a far loro visita. Altrimenti si manda subito un
del defunto, ci si affretta a far loro visita. Altrimenti  si  manda subito un telegramma o un biglietto di condoglianze.
biglietto di condoglianze. Il giorno prima del funerale ci  si  reca a scrivere il proprio nome nell'album preparato
o nella portineria della casa in lutto. Se non c'è album,  si  lascia un biglietto di visita (piegato lungo il lato
qualche parente del defunto riceve le visite in salotto, ci  si  intrattiene pochi minuti e, se ci viene proposto di recarci
nella camera ardente per un estremo saluto alla salma, non  si  risponde: « No, mi scusi, ma i morti mi fanno senso... ».
risponde: « No, mi scusi, ma i morti mi fanno senso... ».  Si  ringrazia assentendo, quali che siano i nostri sentimenti.
che siano i nostri sentimenti. Giunti davanti alla salma,  si  fa il segno della Croce, eventualmente si recita una breve
alla salma, si fa il segno della Croce, eventualmente  si  recita una breve preghiera, e ci si ritira. Singhiozzi e
Croce, eventualmente si recita una breve preghiera, e ci  si  ritira. Singhiozzi e commenti sono di pessimo gusto. Non si
si ritira. Singhiozzi e commenti sono di pessimo gusto. Non  si  sollecita un qualsiasi ricordo dello scomparso. Ma se esso
Ma se esso viene dato spontaneamente dai familiari,  si  ringrazia con gratitudine.
un quarto di libbra di riso,  si  mondi diligentemente, si lavi in acqua fredda, e si
un quarto di libbra di riso, si mondi diligentemente,  si  lavi in acqua fredda, e si stroffini colle mani. S'immerga
riso, si mondi diligentemente, si lavi in acqua fredda, e  si  stroffini colle mani. S'immerga quindi nel brodo senza
la cottura, perchè i grani non s'infrangano. Cotto che sia  si  versi nella zuppiera, e vi si aggiunga un po'di succo
s'infrangano. Cotto che sia si versi nella zuppiera, e vi  si  aggiunga un po'di succo bollente di carne, con alquanto
di carne, con alquanto brodo secondo il bisogno. Con che  si  avrà una zuppa limpida, mentre aggiungendovi il brodo
insieme ad ottimo cervellato, s'infonda il riso crudo, dove  si  farà cuocere discretamente, finchè abbia a sè tirata la
a dovere ; e dimenando sempre il riso con cucchiaio, vi  si  aggiungerà un poco di brodo per volta in proporzione che si
si aggiungerà un poco di brodo per volta in proporzione che  si  asciugherà. A mezza cottura vi si aggiunga formaggio
volta in proporzione che si asciugherà. A mezza cottura vi  si  aggiunga formaggio grattugiato abbondante, ed uva passola,
ed uva passola, avvertendo di ben dimenarlo, perchè non  si  attacchi al fondo del vaso ; indi si aggiunga sempre brodo
dimenarlo, perchè non si attacchi al fondo del vaso ; indi  si  aggiunga sempre brodo in proporzione del bisogno, e si
indi si aggiunga sempre brodo in proporzione del bisogno, e  si  faccia cuocere perfettamente. Si potranno poi ad arbitrio
proporzione del bisogno, e si faccia cuocere perfettamente.  Si  potranno poi ad arbitrio aggiungervi tartufi triti, poca
di m. 0,70 a 0,75 dai fianchi in giù. Alla parte posteriore  si  dà superiorrnente una lunghezza in più di 0,10. La cintura
il davanti fino ai fianchi. Fig. 19 Alla parte posteriore  si  fa un orlo con guaina. Attorno allo sparato si mette un
posteriore si fa un orlo con guaina. Attorno allo sparato  si  mette un nastro cucito a mo' d'orlo. Se nella parte
un nastro cucito a mo' d'orlo. Se nella parte inferiore  si  lascia tutta l'ampiezza si fa un orlo alto m. 0,08. A
d'orlo. Se nella parte inferiore si lascia tutta l'ampiezza  si  fa un orlo alto m. 0,08. A questo si può aggiungere qualche
tutta l'ampiezza si fa un orlo alto m. 0,08. A questo  si  può aggiungere qualche bastina o falsatura. Altrimenti
una falciatura con trina pieghettata. Lungo la gamba  si  cuciscono in costura Fig. 20 rivoltata. L'orlo inferiore si
si cuciscono in costura Fig. 20 rivoltata. L'orlo inferiore  si  fa a soppunto o ad impuntura. Il cinturino si attacca a
inferiore si fa a soppunto o ad impuntura. Il cinturino  si  attacca a minutella e si ribatte a soppunto. La marca si fa
o ad impuntura. Il cinturino si attacca a minutella e  si  ribatte a soppunto. La marca si fa sul davanti a metà della
si attacca a minutella e si ribatte a soppunto. La marca  si  fa sul davanti a metà della cintura. Se si vogliono aprire
La marca si fa sul davanti a metà della cintura. Se  si  vogliono aprire sui fianchi si divide la parte anteriore
a metà della cintura. Se si vogliono aprire sui fianchi  si  divide la parte anteriore dalla posteriore per mezzo di due
mezzo di due sparati. A Fig. 21 Fig. 22 ciascuno di questi  si  mettano due orli di rapporto (uno anteriore e l'altro
rapporto (uno anteriore e l'altro posteriore). La cintura  si  unisce lateralmente con occhielli e bottoni.
scollato, con maniche corte, che copre il busto (fig. 23).  Si  fa in Fig. 23 piquet per l'inverno, in percalle, tela,
le fig. 24, 25, 26 e 27. Gli orli sul davanti e le pieghe  si  fanno in impuntura : le falde si attaccano in impuntura al
sul davanti e le pieghe si fanno in impuntura : le falde  si  attaccano in impuntura al diritto e si ribattono a
impuntura : le falde si attaccano in impuntura al diritto e  si  ribattono a soppunto. Le maniche si attaccano nel medesimo
impuntura al diritto e si ribattono a soppunto. Le maniche  si  attaccano nel medesimo modo. Lo scollo e la parte inferiore
medesimo modo. Lo scollo e la parte inferiore delle maniche  si  orla con smerlo o con trina. Alla parte inferiore si fa un
si orla con smerlo o con trina. Alla parte inferiore  si  fa un orlo a soppunto. Fig. 26 Sull'orlo destro si fa una
si fa un orlo a soppunto. Fig. 26 Sull'orlo destro  si  fa una fila di occhielli, e in corrispondenza Fig. 27 sul
fila di occhielli, e in corrispondenza Fig. 27 sul sinistro  si  attaccano i bottoni. Se il soprabbusto é di stoffa pesante
attaccano i bottoni. Se il soprabbusto é di stoffa pesante  si  cuce in costura aperta e si ricopre all'interno con nastro
soprabbusto é di stoffa pesante si cuce in costura aperta e  si  ricopre all'interno con nastro o fettuccia.
RONCHI DELLA ROCCA  SI  FA NON SI FA VALLARDI
RONCHI DELLA ROCCA SI FA NON  SI  FA VALLARDI
che tra gli amici debb'essere sbandita la soggezione,  si  manca alla pulitezza ed all'officiosità esteriore; 2.°
2.° Altri, lusingandosi di facile compatimento, non  si  reca a coscienza di mantenere la parola ; 3.° Si corregge
non si reca a coscienza di mantenere la parola ; 3.°  Si  corregge l'amico con eccessiva acrimonia senza riguardo
con eccessiva acrimonia senza riguardo all'amor proprio, e  si  tratta come servo; 4.° Si preferisce il nuovo amico al
riguardo all'amor proprio, e si tratta come servo; 4.°  Si  preferisce il nuovo amico al vecchio, e alle istanze del
il nuovo amico al vecchio, e alle istanze del primo  si  concede ciò che al secondo erasi negato ; 5.° E' strana
proprio nome, e partire; 6.° Talora nelle restrizioni che  si  vogliono alla condotta dell'amico, più i propri gusti si
si vogliono alla condotta dell'amico, più i propri gusti  si  consultano che la sua situazione sociale. 7.° Talora si
si consultano che la sua situazione sociale. 7.° Talora  si  ommettono i dovuti schiarimenti sugli abbagli che sogliono
che sogliono casualmente succedere; perciò questi, che  si  crede dimenticato, ricusa un riguardo; quegli, che si crede
che si crede dimenticato, ricusa un riguardo; quegli, che  si  crede offeso, ne ricusa un altro; e cosi le amicizie si
che si crede offeso, ne ricusa un altro; e cosi le amicizie  si  raffreddano e talvolta si sciolgono. 8.° Non amici ma
un altro; e cosi le amicizie si raffreddano e talvolta  si  sciolgono. 8.° Non amici ma truffatori si debbon dir,
e talvolta si sciolgono. 8.° Non amici ma truffatori  si  debbon dir, coloro che nel commercio serbano le merci
portato in ispecie dalla donna. Come termine generico  si  usa pure ad indicare quei calzamenti che non passano lo
ad indicare quei calzamenti che non passano lo stinco e che  si  dicono calzini o calzerotti o calcetti. La calza e il primo
o calcetti. La calza e il primo lavoro di maglia che  si  fa imparare alla fanciulla. Dapprima le si fa fare un
di maglia che si fa imparare alla fanciulla. Dapprima le  si  fa fare un legaccio o cintolino, che si eseguisce con due
Dapprima le si fa fare un legaccio o cintolino, che  si  eseguisce con due soli ferri e a Fig.1 Fig.2 maglia diritta
con due soli ferri e a Fig.1 Fig.2 maglia diritta ; poi  si  passa alla maglia rovescia e si applicano poi tutte due nel
Fig.2 maglia diritta ; poi si passa alla maglia rovescia e  si  applicano poi tutte due nel fare il bordo d'una calza.
a regolare da sé il lavoro. Finito il bordo, che  si  fa più o meno lungo, si ritorna alla maglia diritta,
sé il lavoro. Finito il bordo, che si fa più o meno lungo,  si  ritorna alla maglia diritta, avvertendo di fare il
la calza prenda la forma della gamba, giunta al polpaccio,  si  fanno ai due lati della costura gli stretti e
ai due lati della costura gli stretti e gl'incavalchi.  Si  fa lo stretto quando di due maglie se ne fa una sola e
quando di due maglie se ne fa una sola e l'incavalco quando  si  lascia di fare una maglia e questa si sovrappone alla
e l'incavalco quando si lascia di fare una maglia e questa  si  sovrappone alla susseguente. Gli stretti si fanno dapprima
maglia e questa si sovrappone alla susseguente. Gli stretti  si  fanno dapprima ogni cinque rovescini, poi ogni quattro,
ottenuto la larghezza che corrisponde allo stinco ; quindi  si  continua il lavoro senz'alcun'altra variazione fino al
lavoro senz'alcun'altra variazione fino al calcagno. Allora  si  divide il numero delle maglie in due parti per formarne due
del piede. Chiamasi staffa quella parte della calza che  si  fa lavorando con due soli ferri , uno a maglia diritta e
è quella di dietro e copre tutto il calcagno. Se la calza  si  fa col pedule, raggiunta la lunghezza della staffa di
lunghezza della staffa di dietro, s'incomincia il calcagno.  Si  dividono cioè le maglie della staffa in tre parti. Un terzo
Un terzo costituisce la parte di mezzo, l'altro terzo  si  ripartisce egualmente alle due parti. Si lavora la sola
l'altro terzo si ripartisce egualmente alle due parti.  Si  lavora la sola parte di mezzo e la si unisce alle maglie
alle due parti. Si lavora la sola parte di mezzo e la  si  unisce alle maglie laterali per mezzo degli stretti e
degli stretti e degl'incavalchi. Finita la diminuzione,  si  raccattano le maglie alle due parti della staffa, e si
si raccattano le maglie alle due parti della staffa, e  si  lavora nuovamente tutt'intorno alla calza diminuendo nel
indicato, un giro sì e un giro no, le maglie raccolte. Poi  si  seguita il lavoro fino a che il pedule abbia la lunghezza
Allora s'incominciano gli stretti del cappelletto coi quali  si  chiude la calza (vedi fig.1). Quando invece del pedule si
si chiude la calza (vedi fig.1). Quando invece del pedule  si  unisce lo scappino, si termina la staffa di dietro con una
fig.1). Quando invece del pedule si unisce lo scappino,  si  termina la staffa di dietro con una intrecciatura delle
sull'altra come nell'incavalco. Alle due parti della staffa  si  raccattano le maglie e si uniscono a quelle degli altri due
Alle due parti della staffa si raccattano le maglie e  si  uniscono a quelle degli altri due ferri per formare la
due ferri per formare la staffa davanti. Le maglie raccolte  si  diminuiscono una per volta, ogni due giri, facendo gli
della staffa. Quando questa ha la lunghezza necessaria  si  fa l'ultima intrecciatura (vedi fig. 2). Per fare lo
l'ultima intrecciatura (vedi fig. 2). Per fare lo scappino  si  montano le maglie su di un solo ferro e si fa la staffa
fare lo scappino si montano le maglie su di un solo ferro e  si  fa la staffa fino a quando si possa raccogliere alle due
maglie su di un solo ferro e si fa la staffa fino a quando  si  possa raccogliere alle due parti di essa un numero di
tutte corrispondano ad un terzo della sua larghezza. Poi  si  fa il calcagno nel modo indicato nella calza. Raccolte le
nel modo indicato nella calza. Raccolte le maglie laterali  si  continua la staffa fino al cappelletto. La staffa è lunga
lunga quanto i due terzi del piede e alle due parti di essa  si  fanno i costurini. Per formare il cappelletto si raddoppia
di essa si fanno i costurini. Per formare il cappelletto  si  raddoppia su altri due ferri il numero delle maglie che
il numero delle maglie che sono contenute nella staffa, poi  si  lavora in giro ed a maglia diritta fino a che lo scappino
scappino abbia raggiunta la necessaria lunghezza. Quindi lo  si  chiude cogli stretti quadrati o tondi. Perché il lavoro
che il costurino e gli stretti siano fatti a tempo, che non  si  scorgano cordole, nè strade o staffe, nè maglie prese in
dietro quella maglia che nel fare il giro della calza  si  é lasciata inavvertitamente scappare. Allorchè cade una
raccordolarla. Le staffe o strade sono certe diradature che  si  trovano al finire del ferro. Perchè non avvengano si mutano
che si trovano al finire del ferro. Perchè non avvengano  si  mutano le maglie facendo sul ferro già finito due o tre
non è stato preso per intero. Il cresciuto avviene quando  si  fanno due maglie in una sola. Avviatura - La più semplice
- La più semplice delle avviature è quella Fig.3 che  si  fa con due ferri. S'incomincia col fare un cappio al filo,
cappio al filo, questo serve per la prima maglia. In questa  si  introducono i due ferri e se ne fa un'altra che colla prima
introducono i due ferri e se ne fa un'altra che colla prima  si  lascia sul ferro sinistro. Si avranno così due maglie ;
fa un'altra che colla prima si lascia sul ferro sinistro.  Si  avranno così due maglie ; introducendo il ferro destro
maglia del sinistro e ripetendo la medesima operazione  si  avrà la moltiplicazione delle maglie (fig. 3). Un'avviatura
più utile è quella su di un ferro solo a filo doppio.  Si  calcola la lunghezza del filo doppio (press'a poco un
doppio (press'a poco un centimetro per ogni maglia) e lo  si  fa passare nella mano sinistra, mentre la parte di filo
passare nella mano sinistra, mentre la parte di filo sempio  si  tiene nella destra. Poi col filo doppio e sul pollice della
destra. Poi col filo doppio e sul pollice della sinistra  si  fa una specie di anello. Colla mano destra s'introduce il
mano destra s'introduce il ferro tra questo e l'indice e lo  si  fa passare dentro l'anello, prendendo su di esso la sola
parte di filo che sta verso l'indice. Fig. 4 (V. fig. 4)  Si  getta sopra il filo sempio e si fa la maglia ritirando il
Fig. 4 (V. fig. 4) Si getta sopra il filo sempio e  si  fa la maglia ritirando il ferro dall'anello. Ad ogni maglia
fa la maglia ritirando il ferro dall'anello. Ad ogni maglia  si  rifà l'anello. Quando la calza è rotta dallo stinco in giù
rifà l'anello. Quando la calza è rotta dallo stinco in giù  si  rimpedula, facendo a nuovo quel pezzo. Quando non ha di
Quando non ha di rotto che la staffa di dietro, allora  si  taglia via la parte trita o ragnata, s'infilzano i ferri
nelle maglie vecchie e in quelle dei gheroncini laterali e  si  rifa a nuovo la sola parte logora, unendo al finir d'ogni
staffa per mezzo degli stretti e degl'incavalchi. Le calze  si  legano sopra o sotto al ginocchio con cintolini oppure con
oppure con laccetti elastici. Colla maglia di calza  si  fanno pure corpetti, mutande, ecc. Alternando le maglie
mutande, ecc. Alternando le maglie diritte e le rovescie  si  ottengono diverse maglie, le quali prendono la
ecc. La maglia a chicco di pepe o a carne di pollo  si  ottiene col fare una maglia diritta ed una rovescia
una rovescia cambiandola ogni giro. Per quella a cappiole  si  tiene la stessa regola, ma invece d'una maglia diritta ed
queste due maglie con stretti, incavalchi e cresciuti  si  ottengono dei piccoli trafori, che, eseguiti a disegni ,
camiciuole, ecc. Avvertenza. - Per i lavori a traforo  si  fanno più specie di stretti e di cresciuti. I più semplici
volta, in questo caso se ne prende una senza lavorarla, poi  si  eseguisce lo stretto colle altre due e si sovrappone la
lavorarla, poi si eseguisce lo stretto colle altre due e  si  sovrappone la prima a questa, facendo così lo stretto e
questa, facendo così lo stretto e l'incavalco ad un tempo.  Si  aumenta o si accresce il numero delle maglie o raccogliendo
così lo stretto e l'incavalco ad un tempo. Si aumenta o  si  accresce il numero delle maglie o raccogliendo il filo che
maglie, che nel primo giro, per ottenere il traforo,  si  fanno una al diritto e l'altra al rovescio.
ringrazia calorosamente. Se invece del costoso profumo che  si  aspettava, la signora si ritrova con una scatola di
Se invece del costoso profumo che si aspettava, la signora  si  ritrova con una scatola di "marrons glacés" saprà dominarsi
il pacco non dev'essere aperto subito: quando, per esempio,  si  festeggia il proprio anniversario e non tutti gli invitati
festeggia il proprio anniversario e non tutti gli invitati  si  presentano con un regalo; profondersi in esclamazioni di
modo indiretto di rimproverare chi non ha portato nulla. Ci  si  dovrà limitare a ringraziare in sordina il donatore,
a ringraziare in sordina il donatore, aggiungendo che  si  aprirà il pacco non appena possibile. L'indomani, se non si
si aprirà il pacco non appena possibile. L'indomani, se non  si  è potuto farlo prima, si rinnoveranno, per telefono, i
possibile. L'indomani, se non si è potuto farlo prima,  si  rinnoveranno, per telefono, i ringraziamenti.
quanto la veste e che portasi sotto di essa (fig. 28).  Si  fa in piquet, percalle e giaconetto. Si compone di quattro
di essa (fig. 28). Si fa in piquet, percalle e giaconetto.  Si  compone di quattro teli della lunghezza di 1,10. A quello
quattro teli della lunghezza di 1,10. A quello del davanti  si  fa superiormente un po' d' incavatura (fig. 29). I teli si
si fa superiormente un po' d' incavatura (fig. 29). I teli  si  uniscono a punto di filza o a punto cieco. Fig. 28
a punto di filza o a punto cieco. Fig. 28 Inferiormente  si  fa un orlo di 10 cm. Superiormente si attacca una cintura
Fig. 28 Inferiormente si fa un orlo di 10 cm. Superiormente  si  attacca una cintura come pei calzoni, oppure una serra
come pei calzoni, oppure una serra tutto attorno (fig. 30).  Si  guarniscono con balzana o falpalà (striscia della medesima
della medesima stoffa ricamata o no che s'increspa e  si  attacca alla parte inferiore della sottana) oppure con
nel gilet, e ancor meno legato intorno al collo: lo  si  spiega parzialmente, ottenendo una striscia lunga che viene
striscia lunga che viene distesa sulle ginocchia. Quando  si  è in visita, o quando si hanno invitati,non lo si ripiega
distesa sulle ginocchia. Quando si è in visita, o quando  si  hanno invitati,non lo si ripiega mai alla fine del pranzo:
Quando si è in visita, o quando si hanno invitati,non lo  si  ripiega mai alla fine del pranzo: lo si posa alla sinistra
invitati,non lo si ripiega mai alla fine del pranzo: lo  si  posa alla sinistra del piatto al momento di alzarsi. Non si
si posa alla sinistra del piatto al momento di alzarsi. Non  si  usa il tovagliolo per pulire le posate, i bicchieri o per
ricamo  si  eseguisce sopra qualunque stoffa. Le perle si trovano in
ricamo si eseguisce sopra qualunque stoffa. Le perle  si  trovano in diverse qualità, gradazioni e colori. Volendo
coprire con perle un disegno su una stoffa qualsiasi,  si  sovrappone ad essa un canevaccio fino ; quindi si lavora a
si sovrappone ad essa un canevaccio fino ; quindi  si  lavora a mezzo punto, infilando una perle per ciascuno di
punto, infilando una perle per ciascuno di essi, quindi  si  tolgono ad uno ad uno i fili del canevaccio ed il lavoro
 Si  vada alla staziona in tempo; si occupino i propri posti
vada alla staziona in tempo;  si  occupino i propri posti senza dissimularne altri
i propri posti senza dissimularne altri abusivamente;  si  mettano bene a posto le valigie; non si faccia amicizia col
altri abusivamente; si mettano bene a posto le valigie; non  si  faccia amicizia col primo venuto, nè si parli a troppo alta
le valigie; non si faccia amicizia col primo venuto, nè  si  parli a troppo alta voce, nè si canti, nè si faccia girare
col primo venuto, nè si parli a troppo alta voce, nè  si  canti, nè si faccia girare il grammofono portatile; non si
venuto, nè si parli a troppo alta voce, nè si canti, nè  si  faccia girare il grammofono portatile; non si mettano i
si canti, nè si faccia girare il grammofono portatile; non  si  mettano i piedi sui sedili. Se qualcuno mangia, si apra un
non si mettano i piedi sui sedili. Se qualcuno mangia,  si  apra un libro o si guardi altrove. Se si deve mangiare in
i piedi sui sedili. Se qualcuno mangia, si apra un libro o  si  guardi altrove. Se si deve mangiare in vagone, si abbia
qualcuno mangia, si apra un libro o si guardi altrove. Se  si  deve mangiare in vagone, si abbia almeno: un bicchiere, le
libro o si guardi altrove. Se si deve mangiare in vagone,  si  abbia almeno: un bicchiere, le posate tascabili e i cibi
tascabili e i cibi messi tra il pane, uso «sandwiches».  Si  eviti di gettare bricciole e di spandere del vino per
di gettare bricciole e di spandere del vino per terra;  si  faccia un accurato involto degli avanzi e lo si getti dal
per terra; si faccia un accurato involto degli avanzi e lo  si  getti dal finestrino, quando si è lontani dalle stazioni e
involto degli avanzi e lo si getti dal finestrino, quando  si  è lontani dalle stazioni e si è ben sicuri che non andrà
getti dal finestrino, quando si è lontani dalle stazioni e  si  è ben sicuri che non andrà sulla testa di qualcuno che
di platea, ed essendo nell'immediato contatto del pubblico  si  dovranno osservare scrupolosamente le regole della più
scrupolosamente le regole della più perfetta cortesia;  si  dovrà evitare di escire a ogni intervallo se il posto
intervallo se il posto occupato è tale che per abbandonarlo  si  deve scomodare i vicini — specialmente se si tratta di
abbandonarlo si deve scomodare i vicini — specialmente se  si  tratta di signore. Obbligati però a passare, si chiederà
se si tratta di signore. Obbligati però a passare,  si  chiederà prima permesso a coloro che si disturba e
però a passare, si chiederà prima permesso a coloro che  si  disturba e immediatamente si ringrazierà. Con nessuna
prima permesso a coloro che si disturba e immediatamente  si  ringrazierà. Con nessuna somma, a questo mondo; si può
si ringrazierà. Con nessuna somma, a questo mondo;  si  può comprare il diritto di essere scortesi. Se fra noi e
 si  fa e come non si fa manuale moderno di galateo
si fa e come non  si  fa manuale moderno di galateo
il prezzemolo a radici grosse, le quali, essendo carnose,  si  mangiano stufate, come le scorzonere ed il prezzemolo di
dà una pianta molto più forte, e le cui coste imbiancate  si  mangiano come quelle del sedano. Si moltiplica il
le cui coste imbiancate si mangiano come quelle del sedano.  Si  moltiplica il prezzemolo seminandolo durante tutta la bella
fa d' uopo spesso inaffiarli. Quando hanno germogliato,  si  sarchian, si bagnano, e quando le pianticelle sono bene
spesso inaffiarli. Quando hanno germogliato, si sarchian,  si  bagnano, e quando le pianticelle sono bene avviate, si
si bagnano, e quando le pianticelle sono bene avviate,  si  abbandonano a sè stesse. Il prezzemolo riesce in ogni terra
quando allo stato di seme, se viene piantato in terra che  si  può solcare. In settembre si taglia rasente terra, perché
se viene piantato in terra che si può solcare. In settembre  si  taglia rasente terra, perché nell'autunno dia nuove foglie.
copresi la pianta con un gran letto di strame, oppure le  si  conservano le antiche foglie, che allora servono di riparo
riparo al cuore della pianta e la preservano. Nell'ottobre  si  fanno seccare le foglie di prezzemolo, che suppliranno le
quali mancheranno nella cattiva stagione. A questo effetto  si  lavano, si mondano, si gettano per un momento nell'acqua
nella cattiva stagione. A questo effetto si lavano,  si  mondano, si gettano per un momento nell'acqua bollente, si
cattiva stagione. A questo effetto si lavano, si mondano,  si  gettano per un momento nell'acqua bollente, si stendono al
si mondano, si gettano per un momento nell'acqua bollente,  si  stendono al sole sopra graticci, e si espongono al forno
nell'acqua bollente, si stendono al sole sopra graticci, e  si  espongono al forno tiepido, quindi si ritirano, si
sopra graticci, e si espongono al forno tiepido, quindi  si  ritirano, si rinchiudono in un luogo asciutto, involte in
e si espongono al forno tiepido, quindi si ritirano,  si  rinchiudono in un luogo asciutto, involte in sacchi di
asciutto, involte in sacchi di carta o in iscatole, oppure  si  lasciano seccare all'ombra, divise in pacchetti e sospese
di larghezza, e forato in i 150 o 200 luoghi, nei quali  si  pianta il prezzemolo. A questo fine si semina in poca
luoghi, nei quali si pianta il prezzemolo. A questo fine  si  semina in poca quantità nel marzo, e nell'autunno si forma
fine si semina in poca quantità nel marzo, e nell'autunno  si  forma il vaso. Disponesi sul fondo del vaso un primo strato
dal vaso. Quando la schiera inferiore dei fori è guarnita,  si  sovrappone uno strato di buona terra e s'inaffia
piante e terra fresca ; quando il vaso è tutto guarnito, lo  si  corona con qualche pianta di prezzemolo o di fiori di
radice e vegeta, s'incomincia la raccolta. Ogni qualvolta  si  ha bisogno di prezzemolo, lo si taglia da uno o due fori
la raccolta. Ogni qualvolta si ha bisogno di prezzemolo, lo  si  taglia da uno o due fori secondo la quantità che occorre.
sufficiente per tutto l'inverno. Il vaso da prezzemolo  si  può trasportare da un luogo all'altro a piacere.
da un luogo all'altro a piacere. Nell'inverno lo  si  porta nella serra od in cucina per sottrarlo ai grandi
per sottrarlo ai grandi freddi. Per evitare che le foglie  si  scolorino, si espone il vaso alla luce. Si avrà cura che di
ai grandi freddi. Per evitare che le foglie si scolorino,  si  espone il vaso alla luce. Si avrà cura che di mese in mese
che le foglie si scolorino, si espone il vaso alla luce.  Si  avrà cura che di mese in mese da un foro all'altro tutto il
anno bisogna anzi tagliarlo più di sovente, perchè non  si  formino rami. - Si rinnovano le piante ogni due anni. Anche
tagliarlo più di sovente, perchè non si formino rami. -  Si  rinnovano le piante ogni due anni. Anche i semi si
rami. - Si rinnovano le piante ogni due anni. Anche i semi  si  conservano per lo stesso spazio di tempo. S'inaffia il vaso
dall'alto al basso, chiuso di sotto, aperto di sopra. Lo  si  colloca nel vaso quando vi s'introduce la terra in cui si
si colloca nel vaso quando vi s'introduce la terra in cui  si  fa la piantagione. Per inaffiare la pianta si riempie
terra in cui si fa la piantagione. Per inaffiare la pianta  si  riempie d'acqua il tubo collocato nel centro del vaso, e
il tubo collocato nel centro del vaso, e l'irrigazione  si  espande da sè in tutto l'apparato.
scuola, in collegio, gli stessi doveri che  si  praticano in casa verso i genitori si debbono praticare
gli stessi doveri che si praticano in casa verso i genitori  si  debbono praticare verso i maestri; agli stessi obblighi di
verso i maestri; agli stessi obblighi di civiltà a cui  si  è tenuti in società verso i conoscenti, si è tenuti verso i
di civiltà a cui si è tenuti in società verso i conoscenti,  si  è tenuti verso i compagni. Nulla è più scortese che quel
degli scolari ai maestri: - Riverita, signora maestra! E  si  va in fretta a far quel saluto, e si grida tutte in coro,
signora maestra! E si va in fretta a far quel saluto, e  si  grida tutte in coro, qualche volta tra piccoli scoppii di
scoppii di risa soffocate, e poi, via correndo, come se  si  dicesse: - Là ! anche questa è fatta.
con delle persone non parlate mai sottovoce a quella che  si  trova vicino a voi. Sarebbe un offendere la padrona di
casa non deve mai dar la poltrona che occupa a meno che non  si  tratti di persona alla quale essa debba un profondo
poco tempo a meno che altre persone non sopraggiungano. Non  si  parla mai di se stessi alla persona che si va a visitare,
Non si parla mai di se stessi alla persona che  si  va a visitare, bensì della persona stessa che si visita. Al
che si va a visitare, bensì della persona stessa che  si  visita. Al ritorno dalla campagna, si devono delle visite
persona stessa che si visita. Al ritorno dalla campagna,  si  devono delle visite alle persone colle quali si desidera
campagna, si devono delle visite alle persone colle quali  si  desidera mantenere buone relazioni. Si devono ugualmente
persone colle quali si desidera mantenere buone relazioni.  Si  devono ugualmente visite di addio agli amici prima di
agli amici prima di partire o di andare in campagna. Quando  si  giunge alla campagna si è in dovere di visitare quei vicini
o di andare in campagna. Quando si giunge alla campagna  si  è in dovere di visitare quei vicini coi quali si desidera
campagna si è in dovere di visitare quei vicini coi quali  si  desidera stabilire relazioni o serbare quelle che già si
si desidera stabilire relazioni o serbare quelle che già  si  hanno. In contrario si attende la visita di quelli che
relazioni o serbare quelle che già si hanno. In contrario  si  attende la visita di quelli che giungono dopo. Quando si
si attende la visita di quelli che giungono dopo. Quando  si  arriva in una città nuova nella quale si desidera
dopo. Quando si arriva in una città nuova nella quale  si  desidera soggiornare, si devono fare visite, non solo a
in una città nuova nella quale si desidera soggiornare,  si  devono fare visite, non solo a tutte le autorità del luogo,
questo sdegno brutale  si  manifesta in quelle che si pregiano di sensibilità, in
questo sdegno brutale si manifesta in quelle che  si  pregiano di sensibilità, in quelle
- I due capi della tela devono essere a dritto filo.  Si  dividono le due lunghezze (corpo e maniche) - Dalla
due lunghezze (corpo e maniche) - Dalla larghezza del corpo  si  toglie una striscia larga cm. 20 per formare i gheroni.
Questi dànno alla camicia quella graduata ampiezza che  si  richiede dai fianchi in giù - La lunghezza di questa
striscia va ridotta a m. 1,8o - Dividendola poscia per metà  si  avranno due rettangoli di m. 0,90 di lunghezza e m. 0,20 di
e m. 0,20 di larghezza - Tagliandoli poi per diagonale  si  ottengono 4 triangoli, che formano i così detti gheroni, la
formano i così detti gheroni, la cui parte a dritto filo  si  attacca colla corrispondente della camicia, facendo in modo
vivagni dei gheroni combacino con quelli del corpo; questi  si  attaccano in sopraggitto, gli altri due in costura
rivoltata e così le cuciture di mezzo. Al Fig. 1 fondo  si  fa un orlo in soppunto largo almeno 3 centimetri. Nella
3 centimetri. Nella larghezza della parte superiore (0,60)  si  notano lo scollo, la spalla e la scalfitura della manica.
scollo, la spalla e la scalfitura della manica. Lo scollo  si  taglia largo 0.36; ha la forma di un elisse avente alla
a seconda della figura nel n° I. Al lembo inferiore  si  fa un orlo od uno smerlo come allo scollo. Il superiore si
si fa un orlo od uno smerlo come allo scollo. Il superiore  si  unisce con una costura rivoltata. Per ottenere la
con una costura rivoltata. Per ottenere la scalfittura  si  fa un ripiego alla manica di 0,02 e poi la si colloca sul
scalfittura si fa un ripiego alla manica di 0,02 e poi la  si  colloca sul corpo della camicia come nella figura 2.
della camicia come nella figura 2. Attorno allo scollo  si  mette al rovescio, sia che si faccia lo smerlo o no, una
figura 2. Attorno allo scollo si mette al rovescio, sia che  si  faccia lo smerlo o no, una fettuccia. Alla parte anteriore
faccia lo smerlo o no, una fettuccia. Alla parte anteriore  si  fanno due piccoli fori entro cui passa il cordoncino che la
cui passa il cordoncino che la stringe. Sotto la guaina  si  ricamano le iniziali. Quando queste si fanno a punto in
Sotto la guaina si ricamano le iniziali. Quando queste  si  fanno a punto in croce si marcano anteriormente sul fianco
le iniziali. Quando queste si fanno a punto in croce  si  marcano anteriormente sul fianco destro tra il gherone e la
o "Con deferente ossequio"). Scrivendo a un subalterno ci  si  accomiata: "Con molti cordiali saluti" o "Con i migliori
"Con molti cordiali saluti" o "Con i migliori saluti" e  si  firma con nome e cognome. Una lettera di congratulazioni
simpatia". Scrivendo a una persona che ci ha beneficiati  si  concluderà: "Con rispettosa gratitudine" o "Con commossa
dei rapporti fra benefattore e beneficato. A un militare ci  si  rivolge così: "Caro Tenente", "Caro Maggiore", "Caro
qualsiasi grado superiore, eccettuato quello di Ammiraglio,  si  scrive: "Caro Comandante". All'Ammiraglio ci si rivolge
Ammiraglio, si scrive: "Caro Comandante". All'Ammiraglio ci  si  rivolge chiamandolo col suo grado. Solo quando la
suo grado. Solo quando la corrispondenza è di tono formale  si  scrive "Signor Tenente", "Ill.mo Signor Generale", ecc.
"Ill.mo Signor Generale", ecc. Rivolgendosi a un Cardinale  si  scriverà: "Eminenza Reverendissima". Al Vescovo e
A un dignitario della Chiesa che non sia Cardinale ci  si  rivolge scrivendo: "Reverendissimo Monsignore".
Monsignore". Accomiatandosi da un Alto Ecclesiastico  si  scrive: 'Prego Vostra Eminenza (o Eccellenza)
rispetto". Scrivendo al Presidente della Repubblica,  si  incomincia: "Signor Presidente". Si chiude: "Voglia
della Repubblica, si incomincia: "Signor Presidente".  Si  chiude: "Voglia gradire, signor Presidente, l'espressione
del mio profondo ossequio". Scrivendo a un sovrano,  si  incomincia: "Maestà" e si chiude: "Prego Vostra Maestà di
Scrivendo a un sovrano, si incomincia: "Maestà" e  si  chiude: "Prego Vostra Maestà di accogliere i sensi della
A un Ambasciatore, un Nunzio, un Ministro Plenipotenziario  si  incomincia: "Signor Ambasciatore", "Eccellenza
"Eccellenza Reverendissima", "Signor Ministro", e  si  chiude: "La prego di gradire, Signor Ambasciatore
più alta considerazione". A un Senatore, a un Deputato ci  si  rivolge con l'appellativo di "Onorevole". Ci si accomiata
Deputato ci si rivolge con l'appellativo di "Onorevole". Ci  si  accomiata con: "Voglia gradire l'espressione della massima
a un Sindaco, a un Rettore d'Università, a un Preside ecc.  si  comincia: "Signor Prefetto" (o "Signor Sindaco" ecc.), e si
si comincia: "Signor Prefetto" (o "Signor Sindaco" ecc.), e  si  chiude con la formula protocollare: "Con osservanza". A
A monaci e suore appartenenti a qualsiasi ordine religioso  si  scrive: "Reverendo Padre" o "Reverenda Madre". Una lettera
Principe di sangue reale con "Altezza Reale". Nel contesto  si  scriverà "Vostra Maestà" nei due primi casi, e "Vostra
nei due primi casi, e "Vostra Altezza" nel terzo caso.  Si  concluderà cosi: "Rispettosamente sono di Vostra Maestà (o
Ostentare: se stessi, ciò che  si  possiede, le persone che si conoscono, i propri compagni.
Ostentare: se stessi, ciò che si possiede, le persone che  si  conoscono, i propri compagni. Infine, ostentare ciò che non
conoscono, i propri compagni. Infine, ostentare ciò che non  si  è più - o mai stati - è patetico ancor prima che cafone.
mio, quanti pregiudizii nelle campagne! Questo legume non  si  deve seminar a luna nuova; quell'altro a Iuna piena; il
s'ha a trasportare ne' campi il mercoledì; un lavoro non  si  deve incominciare al sabbato, nè compir in lunedì; Dio ne
e fanno perdere i momenti più preziosi. Nè raro avviene che  si  tralascia la seminagione di una pianta: che uno si lascia
che si tralascia la seminagione di una pianta: che uno  si  lascia cogliere dal cattivo tempo; e più spesso si lasciano
che uno si lascia cogliere dal cattivo tempo; e più spesso  si  lasciano accumulare i lavori, e quindi o non si eseguiscono
più spesso si lasciano accumulare i lavori, e quindi o non  si  eseguiscono più o si fanno male; e ciò perchè? Per un
accumulare i lavori, e quindi o non si eseguiscono più o  si  fanno male; e ciò perchè? Per un pregiudizio da femminetta.
e ciò perchè? Per un pregiudizio da femminetta. Gian Matteo  si  era spogliato di tutte queste gofferie, e si ridea degli
Gian Matteo si era spogliato di tutte queste gofferie, e  si  ridea degli altri, che lo sconsigliavano da questa o da
segnato a nero; e per ricattarsi di quelli, che talora  si  facevan beffe dell'opera sua, loro mostrava poi gli
visibilissimo nello spirito di vino e nel mercurio, quando  si  avvicina a loro qualche cosa che sia calda, cioè che abbia
Se invece il calorico esce dai corpi, o diminuisce, i corpi  si  raffreddano, si restringono,occupano tanto minore spazio
esce dai corpi, o diminuisce, i corpi si raffreddano,  si  restringono,occupano tanto minore spazio quanto più sono
più sono freddi. Questa differenza di calore o di freddo  si  chiama temperatura, e dicesi : questo corpo ha una
una temperatura bassa, quando è freddo o quasi freddo. Se  si  mettono a contatto due corpi di temperatura differente,
cedendo il suo calore al freddo. Considerando questi fatti,  si  è costruito il termometro. Il termometio è un tubetto di
vetro terminato da un'estremità in una palla vuota, in cui  si  toglie l'aria, poi si chiude o spirito di vino o mercurio :
in una palla vuota, in cui si toglie l'aria, poi  si  chiude o spirito di vino o mercurio : e il tubetto di vetro
altre; e ciascuno degli spazi compreso fra linea e linea  si  chiama grado. Lo spirito di vino o il mercurio, di mano in
mercurio, di mano in mano che ricevono in sè il calorico,  si  dilatano ; e al contrario, di mano in mano che lo vanno
; e al contrario, di mano in mano che lo vanno perdendo  si  restringono. Quando il mercurio o lo spirito di vino si
si restringono. Quando il mercurio o lo spirito di vino  si  dilata , ci sale nel tubo; quando si restringe, esso
o lo spirito di vino si dilata , ci sale nel tubo; quando  si  restringe, esso discende. Ponendo il termometro alla
che comincia a dileguare , il mercurio o lo spirito di vino  si  restringe o si abbassa : e lì nel punto ove allora quelle
dileguare , il mercurio o lo spirito di vino si restringe o  si  abbassa : e lì nel punto ove allora quelle sostanze si
o si abbassa : e lì nel punto ove allora quelle sostanze  si  fermano si segni zero. Poi s'immerga il termometro
: e lì nel punto ove allora quelle sostanze si fermano  si  segni zero. Poi s'immerga il termometro nell'acqua
nell'acqua bollente; quelle sostanze saliranno, e dove  si  fermano si segni 80. Ora si divida lo spazio compreso fra 0
bollente; quelle sostanze saliranno, e dove si fermano  si  segni 80. Ora si divida lo spazio compreso fra 0 e 80 in
sostanze saliranno, e dove si fermano si segni 80. Ora  si  divida lo spazio compreso fra 0 e 80 in parti eguali, ed
ed ognuna di queste parti è un grado. Col termometro  si  misurano dunque esattamente i vari gradi del calore sparso
dei gheroni, la cucitura e l'orlo alla parte inferiore  si  fa come nelle altre camicie. Per lo sprone e le maniche si
si fa come nelle altre camicie. Per lo sprone e le maniche  si  taglia prima il modello su carta (fig. 4, 5, 6 e 7). Lo
prima il modello su carta (fig. 4, 5, 6 e 7). Lo sprone  si  compone di due parti: l'anteriore e la posteriore. La prima
è più larga ed è divisa nel mezzo per l'abbottonatura.  Si  inscrivono queste parti in tanti rettangoli aventi Fig. 5
aventi Fig. 5 le dimensioni indicate nelle figure ; quindi  si  estraggono Fig. 6 i modelli, e si dispongono sulla tela la
nelle figure ; quindi si estraggono Fig. 6 i modelli, e  si  dispongono sulla tela la cui larghezza viene piegata in due
colla posteriore per mezzo di una cucitura sulla spalla,  si  fa a ciascuna parte dello sparato del davanti un orlo in
del davanti un orlo in impuntura Fig. 7 largo 0,03, poi  si  sovrappone il destro sul sinistro con una imbastitura.
imbastitura. Stabilita la parte anteriore della camicia,  si  segna la metà di essa strisciando un filo per la lunghezza
un filo per la lunghezza di 25 centimetri. Su questo  si  adatta lo sprone in modo che la metà degli orli combaci col
combaci col filo segnato; alle Fig. 9 due parti laterali  si  lasciano circa 4 cm. di tessuto per essere poi tagliati in
l'incavatura della manica. L'ampiezza maggiore del corpo  si  riduce in crespe o in pieghe (fig. 10). Fig. 10 Per
Fig. 10 Per adattare la parte posteriore dello sprone non  si  ha che a collocarla su quella corrispondente del corpo
che sul davanti. Per ottenere l'incavatura della manica  si  fa alla parte superiore di essa una ripiegatura larga 2
parte superiore di essa una ripiegatura larga 2 cm., poi  si  adatta sul corpo come nella figura 2. La manica si attacca
cm., poi si adatta sul corpo come nella figura 2. La manica  si  attacca in costura rivoltata. Nella parte interna del corpo
parte interna del corpo lungo la cucitura dello sprone  si  ritaglia il tessuto della camicia e si ricopre la cucitura
dello sprone si ritaglia il tessuto della camicia e  si  ricopre la cucitura con nastro o fettuccia attaccata a
con nastro o fettuccia attaccata a soppunto. Questa camicia  si  marca a punto di ricamo sotto lo sparato, oppure sul
sul fianco, come le altre. Sull'orlo destro dello sprone  si  fanno due occhielli e sul sinistro si attaccano i bottoni
destro dello sprone si fanno due occhielli e sul sinistro  si  attaccano i bottoni corrispondenti.
il titolo del capitolo « All'aperto. » Infatti, all'aperto  si  fa merenda, si giuoca alle bocce, al pallone e anche si
capitolo « All'aperto. » Infatti, all'aperto si fa merenda,  si  giuoca alle bocce, al pallone e anche si cena a tempo buono
si fa merenda, si giuoca alle bocce, al pallone e anche  si  cena a tempo buono e in pieno estate secondo l'antica
campagna, seguono gli antichi usi italiani. Oggi se non  si  sputa l'inglese e non si, seguono le usanze d' oltre monte
e non si, seguono le usanze d' oltre monte e d'oltre mare,  si  è persone da strappazzo e peggio. Ma tiriamo via, che tanto
che tanto ciò non conta nulla. Ora dunque «All'aperto »  si  danno generalmente divertimenti e si fanno giuochi
dunque «All'aperto » si danno generalmente divertimenti e  si  fanno giuochi all'inglese o all'americana, con servizio di
il cane, amico, e nel considerarlo come tale. Ed è qui che  si  rivela ideale che l'uomo, in generale, si fa dell'amicizia.
Ed è qui che si rivela ideale che l'uomo, in generale,  si  fa dell'amicizia. Il cane è obbediente, sommesso alla
alla volontà ed ai capricci di chi lo possiede; offeso, non  si  lagna; battuto, lecca la mano del padrone. Per essere
avere la virtù del cane. Il guaio a che queste virtù  si  cercano, si esigono nell'amico, ma non si pensa sempre di
la virtù del cane. Il guaio a che queste virtù si cercano,  si  esigono nell'amico, ma non si pensa sempre di possederle.
che queste virtù si cercano, si esigono nell'amico, ma non  si  pensa sempre di possederle. «Chacun veut avoir un ami, mais
vera e perfetta, richiede nature belle e rare, che  si  moderino l'una con l'altra; nature felicemente concordi,
«Quando Dio dall'alto de' cieli, contempla l'amico che  si  stringe all'amico nel giorno del dolore, si compiace d'aver
l'amico che si stringe all'amico nel giorno del dolore,  si  compiace d'aver creato l'uomo; ed allora, ma allora
d'aver creato l'uomo; ed allora, ma allora soltanto,  si  rammenta averlo creato ad imagine sua». L'amore a
(fig. 1)- Cucitura di preparazione, che  si  fa a punti lenti e lunghi pel solo fine di tener egualmente
fine di tener egualmente congiunti due pezzi di stoffa, che  si  hanno ad unire con più salda e permanente cucitura,
affinchè una delle due parti non slembi. Per l'imbastitura  si  adopera per lo più cotone greggio e si fa il nodo al
Per l'imbastitura si adopera per lo più cotone greggio e  si  fa il nodo al termine della gugliata. Fig. 1 Fig. 2 Filza
al punto diametralmente opposto. Incominciando la filza  si  può fare il nodo all'agugliata, mentre si esclude per le
la filza si può fare il nodo all'agugliata, mentre  si  esclude per le cuciture che seguono, nelle quali il filo si
si esclude per le cuciture che seguono, nelle quali il filo  si  ferma variamente. Fig. 3 Soppunto (fig. 3)- Punto che si fa
si ferma variamente. Fig. 3 Soppunto (fig. 3)- Punto che  si  fa negli orli. Consiste nel metter l'ago nella stoffa che
uscire nel margine rimboccato. Sopraggitto (fig. 4) -  Si  fa accavallando il filo ad ogni punto sui lembi riuniti
punto sui lembi riuniti d'una stoffa. Ove manchi il vivagno  si  piega in dentro la tela in modo che non ispicci o sfilacci.
(fig. 5) o punto addietro - Cucitura nella quale l'ago  si  pianta indietro e nella giusta metà dello spazio lasciato
(fig. 6) - Come il punto addietro colla differenza che non  si  lasciano spazi tra un punto e l' altro. Per farla in linea
spazi tra un punto e l' altro. Per farla in linea retta  si  usa togliere un filo dalla tela per tutta la lunghezza
della cucitura. Fig. 6 Impuntura a traforo (fig. 7) -  Si  eseguisce a rovescio della stoffa e contrariamente alle
a ritroso. Serve per ornamento e falsatura. Per eseguirla  si  levano di seguito due o tre fili nell'interno della stoffa
fili nell'interno della stoffa e poi cominciando a sinistra  si  prendono sull'ago due o tre fili dell'orditura e si tira il
si prendono sull'ago due o tre fili dell'orditura e  si  tira il punto conducendo l'agugliata verticalmente. Si
e si tira il punto conducendo l'agugliata verticalmente.  Si  ripete il punto badando di non lasciar fili sciolti nel
uguali. Ripetendo lo stesso lavoro dal lato opposto  si  avrà l'impuntura a traforo doppio. Impuntura in tralice o a
in tralice o a schiaccio - Impuntura nella quale non  si  segue la direzione del filo della tela. Fig. 8 Punto asola
della tela. Fig. 8 Punto asola (fig. 8) - Punto con cui  si  cuciono i lembi degli occhielli entro cui si fanno passare
Punto con cui si cuciono i lembi degli occhielli entro cui  si  fanno passare i bottoni. Punto in croce (fig. 9)- Consiste
in due punti che Fig. 9 s'incrociano a foggia d'un X.  Si  fa con cotone in colore, e serve a marcare la biancheria.
la lunghezza del corpo della camicia,  si  fanno gli orli in soppunto alle due estremità, indi si
si fanno gli orli in soppunto alle due estremità, indi  si  piega in modo che la paste posteriore sopravvanzi l'altra
modo che la paste posteriore sopravvanzi l'altra di cm. 10.  Si  mette in filo la parte superiore e sì eseguiscono
alle parti inferiori uno sparato di cm. 15, al quale  si  attacca il quaderletto, e alle superiori un tratto lungo
manica. Spallaccio. (fig. 7) - Terminati i sopraggitti,  si  divide per dritto filo la parte superiore della camicia per
8 cm. servono per l' incavo della manica. In seguito cm. 12  si  preparano lisci da ambo le parti e leggermente inclinati
alle estremità Fig. 7 di circa 3 cm.; questo tratto  si  cucisce in impuntura. L'ampiezza della tela che rimane nel
in impuntura. L'ampiezza della tela che rimane nel mezzo  si  distribuisce in crespe, che si cuciscono in soppunto. Ciò
tela che rimane nel mezzo si distribuisce in crespe, che  si  cuciscono in soppunto. Ciò fatto si può cucir subito anche
in crespe, che si cuciscono in soppunto. Ciò fatto  si  può cucir subito anche in soppunto la parte che serve di
che serve di fodera. Pettorina. - Per preparare il davanti  si  deve anzitutto osservare se la tela è sufficientemente alta
le sue parti nell' ampiezza di essa. E per ciò determinare,  si  misura la larghezza rimasta alla parte posteriore dopo che
misura la larghezza rimasta alla parte posteriore dopo che  si  è già attaccato lo sprone. A questa si aggiungono cm. 3
posteriore dopo che si è già attaccato lo sprone. A questa  si  aggiungono cm. 3 (larghezza dell'orlo), più cm. 25
di questo uno sparato Fig. 8 per dritto filo di 45 cm. e  si  rivoltano poscia superiormente le due parti del davanti in
uguale in larghezza alla posteriore. Al davanti destro  si  fanno due impunture: una per segnare l'orlo e l'altra per
tre: due sull'orlo e la terza come sopra. La forma che  si  dà alla pettorina è segnata dalla figura 7. Davanti
una parte del davanti o anche tutte e due. - Nel primo caso  si  rimette la destra. Si misura questa parte alla
o anche tutte e due. - Nel primo caso si rimette la destra.  Si  misura questa parte alla corrispondente posteriore e si fa
Si misura questa parte alla corrispondente posteriore e  si  fa lo sparato al davanti alla distanza di 2 cm. dalla metà
1 1/2 metà dell'orlo : 1/2 cm. per la cucitura); poi vi  si  attacca una lista lunga cm. 45 e larga 14, che forma il
avere la stessa larghezza. Qualora la tela sovrabbondasse,  si  taglia via dal mezzo. Dovendoli rimettere tutti due si
si taglia via dal mezzo. Dovendoli rimettere tutti due  si  pratica da ambe le parti come se si dovesse rimetterne uno
rimettere tutti due si pratica da ambe le parti come se  si  dovesse rimetterne uno solo. Se vi ha larghezza di tela,
uno solo. Se vi ha larghezza di tela, superiore al bisogno,  si  toglie via dal mezzo. Davanti a bastine. - Volendo eseguire
Davanti a bastine. - Volendo eseguire un davanti a bastine  si  calcola a un dipresso la tela occorrente pel numero che se
la tela occorrente pel numero che se ne vuoi fare e  si  vede se è necessario rimettere uno o tutti e due gli orli.
rimettere uno o tutti e due gli orli. In qualunque modo  si  faccia il davanti, una volta che esso è eseguito e l'orlo
quella della posteriore. La parte inferiore della pettorina  si  unisce alla camicia per mezzo di una listerella di tela
la larghezza della pettorina. Fig. 9 L'ampiezza della tela  si  distribuisce in pieghe od in crespe. Quando al rovescio la
pieghe od in crespe. Quando al rovescio la tela ispiccia,  si  mette un piccolo nastrino che copra la cucitura della
la cucitura della listerella. Terminata questa cucitura  si  uniscono superiormente le due parti della camicia per mezzo
le due parti della camicia per mezzo dello spallaccio, che  si  imbastisce attenendosi, riguardo alla distanza dal vivagno
La cucitura dev'essere fatta in impuntura; al rovescio  si  attacca la fodera in soppunto. Solino. - La scollatura
metà del solino per mezzo d'un punto d'imbastitura ; poi  si  Fig. 10 continua a disporre il solino in modo che il
il cui asse maggiore sia di cm. 8. L'incurvatura non  si  taglia fino a che il solino non sia intieramente imbastito.
a che il solino non sia intieramente imbastito. - Quindi lo  si  cuce al diritto in impuntura e si ribatte in soppunto.
imbastito. - Quindi lo si cuce al diritto in impuntura e  si  ribatte in soppunto. Maniche. - La parte inferiore della
mediante una cucitura interna fatta a punto cieco. Poi  si  fa alla parte Fig. 11 esterna un'impuntura per ornamento.
per ornamento. Quindi il lembo inferiore che non ha vivagno  si  ripiega e lo si piega e lo si adatta sulla manica lasciando
il lembo inferiore che non ha vivagno si ripiega e lo  si  piega e lo si adatta sulla manica lasciando alle due parti
inferiore che non ha vivagno si ripiega e lo si piega e lo  si  adatta sulla manica lasciando alle due parti un tratto di 6
alle due parti un tratto di 6 o 7 cm. senza crespe. Questi  si  cuciscono in impuntura, e le crespe a soppunto. La parte
del polsino, cioè quella il cui lembo inferiore ha vivagno,  si  ribatte in soppunto. La manica si chiude con una costura
inferiore ha vivagno, si ribatte in soppunto. La manica  si  chiude con una costura rivoltata. Attaccatura della manica.
Attaccatura della manica. - Per attaccare la manica  si  taglia prima l'incavatura alla camicia. Per ottenerla della
alla camicia. Per ottenerla della larghezza voluta  si  fa alla manica una ripiegatura larga 2 cm., poi la si
si fa alla manica una ripiegatura larga 2 cm., poi la  si  adatta sulla camicia comprendendo anche lo spallaccio, e si
si adatta sulla camicia comprendendo anche lo spallaccio, e  si  segna su questa una curva inferiore di 2 cm. alla larghezza
dalla ripiegatura fatta prima. La cucitura esterna  si  fa in impuntura, l'interna a soppunto. Occhielli. - Se ne
RONCHI DELLA ROCCA  SI  FA NON SI FA Le regole del galateo 2.0 VALLARDI
RONCHI DELLA ROCCA SI FA NON  SI  FA Le regole del galateo 2.0 VALLARDI
nel ricamare separatamente quella parte del disegno che  si  vuol rapportare, contornandola con cordoncino o con punto
contornandola con cordoncino o con punto smerlo. Ciò fatto,  si  stacca e si sovrappone al disegno corrispondente, unendola
con cordoncino o con punto smerlo. Ciò fatto, si stacca e  si  sovrappone al disegno corrispondente, unendola con punti
disegno corrispondente, unendola con punti minutissimi. Se  si  rapportano foglie o fiori devesi lavorare, sebbene più
tavola non  si  invecchia», si diceva una volta. In base a questo luogo
tavola non si invecchia»,  si  diceva una volta. In base a questo luogo comune i pranzi
da Marco Ferreri. Oggi il gusto dello «stare a tavola»  si  è in gran parte perduto: se a tavola non si invecchia è per
a tavola» si è in gran parte perduto: se a tavola non  si  invecchia è per il motivo opposto, perché ci si sta troppo
tavola non si invecchia è per il motivo opposto, perché ci  si  sta troppo poco, e male. «Si mangia per vivere, non si vive
ci si sta troppo poco, e male. «Si mangia per vivere, non  si  vive per mangiare»: con quest'altro luogo comune si
non si vive per mangiare»: con quest'altro luogo comune  si  giustifica la fretta, l'incuria, la sciatteria dei nostri
della linea, l'insufficienza epatica, il colesterolo, cui  si  aggiungono i moniti degli psicologi: mangiare molto è una
i moniti degli psicologi: mangiare molto è una nevrosi, ci  si  riempie lo stomaco per supplire a carenze di tipo
a carenze di tipo psicologico-affettivo. Qui comunque non  si  parla di quanto si mangia, bensì di come si mangia. È
psicologico-affettivo. Qui comunque non si parla di quanto  si  mangia, bensì di come si mangia. È logico che il galateo si
comunque non si parla di quanto si mangia, bensì di come  si  mangia. È logico che il galateo si adegui alle mutate
si mangia, bensì di come si mangia. È logico che il galateo  si  adegui alle mutate esigenze: cose che alle tavole di ieri
Ma come non infastidirlo? Le osservazioni che seguono non  si  riferiscono tanto alle buone abitudini da seguire, quanto
minestra che  si  fa senza brodo è la zuppa di cipolle (la soupe à l'oignon:
o farle imbiondire con un etto di burro, a cui, poi,  si  aggiunge un cucchiaio da tavola di farina. Si fa cuocere un
a cui, poi, si aggiunge un cucchiaio da tavola di farina.  Si  fa cuocere un momento a fuoco vivo, e poi vi si unisce un
di farina. Si fa cuocere un momento a fuoco vivo, e poi vi  si  unisce un litro d'acqua, sale, pepe e si fa andare a fuoco
vivo, e poi vi si unisce un litro d'acqua, sale, pepe e  si  fa andare a fuoco moderato per un'ora. Infine si passa
pepe e si fa andare a fuoco moderato per un'ora. Infine  si  passa tutto al setaccio, si versa la purée che ne risulta
moderato per un'ora. Infine si passa tutto al setaccio,  si  versa la purée che ne risulta su pane abbrustolito, o
che ne risulta su pane abbrustolito, o fritto nel burro, e  si  serve con abbondante Parmigiano. Altre minestre, per cui
sono quelle di piselli, pomidoro, asparagi e sedani, che  si  trovano belle e pronte in commercio, che si preparano con
e sedani, che si trovano belle e pronte in commercio, che  si  preparano con un'aggiunta di burro, in cui sia imbiondita
amici,  si  può scrivere ad esempio "mercoledì 9" e basta. Si
amici, si può scrivere ad esempio "mercoledì 9" e basta.  Si  incomincia a scrivere a tre quarti del foglio, in alto a
in alto a sinistra: "Caro Signore" o "Gentile Amica", poi  si  va a capoverso e si incomincia il testo. Ai due lati del
"Caro Signore" o "Gentile Amica", poi si va a capoverso e  si  incomincia il testo. Ai due lati del foglio si lascia un
capoverso e si incomincia il testo. Ai due lati del foglio  si  lascia un piccolo margine. Chi adopera carta-quaderno non
obbligando così il destinatario a difficili acrobazie.  Si  regoli come se scrivesse in un quaderno. Finita la lettera,
è il mio anniversario!", capirà a volo perché il nipote  si  è all'improvviso ricordato di scriverle. Non si apre una
il nipote si è all'improvviso ricordato di scriverle. Non  si  apre una lettera in presenza d'altri. Se la curiosità è
in presenza d'altri. Se la curiosità è troppo forte,  si  chiede il permesso di farlo, spiegando che si aspettano
troppo forte, si chiede il permesso di farlo, spiegando che  si  aspettano notizie importanti. Si leggerà la lettera
di farlo, spiegando che si aspettano notizie importanti.  Si  leggerà la lettera rapidamente, senza esplodere in
senza esplodere in risatine, esclamazioni, commenti.  Si  acclude un francobollo per la risposta quando nella lettera
acclude un francobollo per la risposta quando nella lettera  si  chiede un'informazione e il destinatario è di condizioni
di non offenderlo. Il francobollo va accluso sempre se ci  si  rivolge a un ufficio pubblico. Quando si affida una lettera
sempre se ci si rivolge a un ufficio pubblico. Quando  si  affida una lettera a una persona, perché la recapiti a mano
una persona, perché la recapiti a mano al destinatario, non  si  chiude la busta: ma chi prende la busta avrà il buon gusto
gliel'ha consegnata. Le lettere indirizzate a persone che  si  trovano in casa d'altri portano la seguente precisazione:
quella firma frettolosa sembra voler dire non tanto che  si  pensa all'assente, quanto che si desidera che l'assente ci
voler dire non tanto che si pensa all'assente, quanto che  si  desidera che l'assente ci sappia in viaggio, in un
velo nero sul cappello. Gli uomini portano guanti neri. Non  si  deve assistere ad una messa da requiem con cappello colore
ad una messa da requiem con cappello colore rosa come non  si  assiste ad una messa di sposi vestiti di nero. Quando uno è
messa di sposi vestiti di nero. Quando uno è in gran lutto  si  astiene da ogni visita di condoglianza. Se si riceve una
in gran lutto si astiene da ogni visita di condoglianza. Se  si  riceve una lettera di decesso, si scrive alla persona che
di condoglianza. Se si riceve una lettera di decesso,  si  scrive alla persona che l'ha inviata e si fa portare la
di decesso, si scrive alla persona che l'ha inviata e  si  fa portare la lettera a domicilio aggiungendovi la carta di
a domicilio aggiungendovi la carta di visita. I bambini non  si  mettono in lutto, si vestono di bianco senza aggiungervi
la carta di visita. I bambini non si mettono in lutto,  si  vestono di bianco senza aggiungervi nessun colore. Si
si vestono di bianco senza aggiungervi nessun colore.  Si  vestono i domestici in lutto per il giorno del
la introdurrà presso S. M. la Regina. La visitatrice  si  deve levare il guanto della mano destra, e prima di
Regina, fare tre riverenze. Se Sua Maestà porge la mano, la  si  prende e la si bacia; se non invita a sedere, si sta ritti,
riverenze. Se Sua Maestà porge la mano, la si prende e la  si  bacia; se non invita a sedere, si sta ritti, aspettando le
mano, la si prende e la si bacia; se non invita a sedere,  si  sta ritti, aspettando le domande, poichè ai Sovrani non si
si sta ritti, aspettando le domande, poichè ai Sovrani non  si  fanno mai domande. Il congedo lo si indovina dalle parole o
poichè ai Sovrani non si fanno mai domande. Il congedo lo  si  indovina dalle parole o da un atto di Sua Maestà; e allora
per non voltare le spalle alla Regina. Con i Sovrani non  si  usa altro titolo, che quella di Vostra Maestà. Si ha il
non si usa altro titolo, che quella di Vostra Maestà.  Si  ha il dovere di salutare i membri della famiglia.
o una principessa ad un passeggio pubblico, la signora  si  ferma e fa un inchino profondo e cortese. Se è in carrozza,
ferma e fa un inchino profondo e cortese. Se è in carrozza,  si  alza; se è a cavallo si ferma.
e cortese. Se è in carrozza, si alza; se è a cavallo  si  ferma.
 Si  può avere insalata eccellente, sia cruda, eccettuata la
un pizzico di cappari ed un paio d'acciughe disossate,  si  pestino esattamente riducendole ad unguento, nel quale vi
pestino esattamente riducendole ad unguento, nel quale vi  si  agiiunga una quantità sufficiente d'aceto ed olio, e si usi
vi si agiiunga una quantità sufficiente d'aceto ed olio, e  si  usi con quella verdura che si desidera. Questa sorta
d'aceto ed olio, e si usi con quella verdura che  si  desidera. Questa sorta d'insalata si troverà molto migliore
con quella verdura che si desidera. Questa sorta d'insalata  si  troverà molto migliore dell'altra,in cui sono acciughe in
non fa troppo bella apparenza a chi non sa cos'è, lo  si  mette nel fondo del piatto coprendolo coll'insalata. La
che deve servire per quella; e così riesce molto migliore.  Si  fa anche insalata a chi piace un po' d'amaro coi germogli
in inverno, riponendole in cantina, pel qual effetto non  si  cava alle medesime l'occhio. Questi pertanto si cuocono in
effetto non si cava alle medesime l'occhio. Questi pertanto  si  cuocono in acqua, e si mangiano come qualunque altra
medesime l'occhio. Questi pertanto si cuocono in acqua, e  si  mangiano come qualunque altra insalata. Colsi pure si fa
e si mangiano come qualunque altra insalata. Colsi pure  si  fa delle radici della cicoria, unendovi zucchero a chi
usando poi l'olio così bollente su di quella. A piacere  si  potrà anche far bollire unitamente l'aceto, o usarlo
se  si  può fare a meno d'impiantare serie partite di giuoco nella
è molto meglio. Volere o no è una passione nociva e brutta;  si  sa come si comincia ma non si può sapere come si finisce.
Volere o no è una passione nociva e brutta; si sa come  si  comincia ma non si può sapere come si finisce. Vi sono
una passione nociva e brutta; si sa come si comincia ma non  si  può sapere come si finisce. Vi sono tanti altri modi da
e brutta; si sa come si comincia ma non si può sapere come  si  finisce. Vi sono tanti altri modi da passare piacevolmente
sulla sua tavola il famigerato tappeto verde... Non  si  possono conoscere le condizioni finanziarie di tutti gli
conoscere le condizioni finanziarie di tutti gli invitati e  si  può invece nuocere a coloro i quali, obbligati a prender
a coloro i quali, obbligati a prender parte al gioco,  si  espongono a perdere più di quanto comportano le loro
la signorina, che una persona finamente educata, la  si  conosce specialmente a tavola. E sappia abituarsi in casa
in qualunque occasione, le tornino facili e naturali. Così  si  metta a sedere a mensa nè troppo vicino nè troppo lontano
su le ginocchia, che è abitudine da contadini. Il pane lo  si  deve spezzare a piccoli pezzi, di mano in mano che lo si
lo si deve spezzare a piccoli pezzi, di mano in mano che lo  si  porta alla bocca; non lo si taglia mai con il coltello. Non
pezzi, di mano in mano che lo si porta alla bocca; non lo  si  taglia mai con il coltello. Non si stende salsa, ne frutta,
porta alla bocca; non lo si taglia mai con il coltello. Non  si  stende salsa, ne frutta, nè burro, sul pane con il
ne frutta, nè burro, sul pane con il coltello; nè questo  si  adopera per tagliare il pesce. Non bisogna mai accostare il
mele e le pere a spirale, ma a quarti, di mano in mano che  si  mangiano, tenendole con le forchettine. Gli asparagi, la
con le forchettine. Gli asparagi, la selvaggina, ecc.,  si  possono prendere con le dita. Non si rovesciano su le mani
la selvaggina, ecc., si possono prendere con le dita. Non  si  rovesciano su le mani per poi metterli nel piatto i
metterli nel piatto i noccioli o i semi dei piccoli frutti.  Si  servirà per questo del cucchiaio da dessert se c'è; se no,
servirà per questo del cucchiaio da dessert se c'è; se no,  si  faranno cadere nel piatto inchinandosi leggermente. Il
serviti dei liquori, la signorina li rifiuti sempre.  Si  faccia in casa propria l'abitudine del mangiare con
le regole che insegnano il modo di stare a tavola come  si  conviene a una persona che vuol rendersi sempre simpatica e
non ci  si  comporti come se si passasse lo spazzolane della cera su un
non ci si comporti come se  si  passasse lo spazzolane della cera su un pavimento.
vere, o fedi che dir  si  voglia, secondo le tradizioni vanno scelte dai due sposi
pagate da lui). La scelta dipende dai gusti e dalle mode:  si  va dai modelli classici alle varianti «originali» (che
prima di uscire per recarsi alla cerimonia, il poveretto  si  sarà probabilmente sentito chiedere dozzine di volte: «E le
tutte le cose vi sono certi limiti che non  si  debbono oltrepassare, certe condizioni alle quali fa d'uopo
alle quali fa d'uopo sottomettersi; altrimenti facendo,  si  va lungi dalla meta cui si proponeva di giungere, non si
altrimenti facendo, si va lungi dalla meta cui  si  proponeva di giungere, non si consegue lo scopo che si
si va lungi dalla meta cui si proponeva di giungere, non  si  consegue lo scopo che si vagheggiava. Lo scopo cui miriamo,
cui si proponeva di giungere, non si consegue lo scopo che  si  vagheggiava. Lo scopo cui miriamo, i mezzi che possiamo
facezie o celie che tendono a rendere festiva la brigata,  si  possono considerare 1.° Nela persona che le dice; 2.° Nella
lavori s'impiega il filo, il cotone, la lana e la seta, e  si  adatta l'uncinetto secondo la loro grossezza (fig. 5 e 6).
ancora la seconda nello stesso modo. Questa maglia  si  può rendere più alta facendo passare più volte il filo
catenella. Questi fili formano altrettante maglie, che  si  diminuiscono una per volta come la maglia doppia ordinaria.
una per volta come la maglia doppia ordinaria. Se  si  fa di seguito, o l'una o l'altra di queste maglie, il
riesce: una specie di tessuto elastico tutto pari; ma se  si  alternano con quelle a catenella si ottengono dei
tutto pari; ma se si alternano con quelle a catenella  si  ottengono dei bellissimi disegni a traforo. Si aumenta il
a catenella si ottengono dei bellissimi disegni a traforo.  Si  aumenta il numerò delle maglie facendone parecchie in una
il numerò delle maglie facendone parecchie in una sola,  si  diminuisce lasciandone una o più senza farle. All'uncinetto
diminuisce lasciandone una o più senza farle. All'uncinetto  si  fanno tende, tendine, merletti, coperte, copripiedi, veli
veli da poltrona, ecc. Per coperte e veli da poltrona  si  usa fare stelle o rosoni, che si eseguiscono separatamente,
coperte e veli da poltrona si usa fare stelle o rosoni, che  si  eseguiscono separatamente, e si riuniscono poi con punti a
fare stelle o rosoni, che si eseguiscono separatamente, e  si  riuniscono poi con punti a catenella, o con piccoli disegni
a catenella, o con piccoli disegni a trafori. Questi rosoni  si  incominciano dal centro e poscia vi si lavora torno torno.
Questi rosoni si incominciano dal centro e poscia vi  si  lavora torno torno. Maglia tunisina. - Per la maglia
torno torno. Maglia tunisina. - Per la maglia tunisina  si  fa la Fig. 10 catenella ordinaria, poi si eseguisce il
maglia tunisina si fa la Fig. 10 catenella ordinaria, poi  si  eseguisce il primo punto della maglia semplice ; allorchè
eseguisce il primo punto della maglia semplice ; allorchè  si  hanno due maglie sull'uncinetto non si riducono ad una sola
semplice ; allorchè si hanno due maglie sull'uncinetto non  si  riducono ad una sola come si fa ordinariamente ; ma si
due maglie sull'uncinetto non si riducono ad una sola come  si  fa ordinariamente ; ma si tengono sull'ago in modo che si
non si riducono ad una sola come si fa ordinariamente ; ma  si  tengono sull'ago in modo che si avranno tante maglie quante
si fa ordinariamente ; ma si tengono sull'ago in modo che  si  avranno tante maglie quante sono quelle della catenella. Si
si avranno tante maglie quante sono quelle della catenella.  Si  fa in seguito passare il filo sull'uncinetto e si eseguisce
Si fa in seguito passare il filo sull'uncinetto e  si  eseguisce la maglia semplice diminuendone una per volta
di grande dimensione in forma quadrata o rettangolare  si  fa per lo più in bande o in piccoli quadrati che si
si fa per lo più in bande o in piccoli quadrati che  si  riuniscono a rovescio o coll'uncinetto a maglia semplice, o
a maglia semplice, o cucendoli a sopraggitto. Avvertenze. -  Si  dice lavorare andando e tornando, quando terminato il giro
quando terminato il giro (il che vuol dire dopo che  si  sono già lavorate tutte le maglie della catenella) si volta
che si sono già lavorate tutte le maglie della catenella)  si  volta il lavoro e si ritorna sulle stesse maglie che si
tutte le maglie della catenella) si volta il lavoro e  si  ritorna sulle stesse maglie che si sono fatte senza
si volta il lavoro e si ritorna sulle stesse maglie che  si  sono fatte senza tagliare il filo. In questo caso occorre
di una maglia per giro. Lavorando a questo modo non  si  ha una parte determinata pel diritto, nè una pel rovescio.
quel che le sue facolta gli permettono, é uno sciocco che  si  espone al pericolo di mostrarsi presto tra cenci; ovvero,
di mostrarsi presto tra cenci; ovvero, facendo supporre che  si  veste a spesa altrui, si toglie credito
ovvero, facendo supporre che si veste a spesa altrui,  si  toglie credito
manico con delicatezza, tra pollice, indice e medio. Non  si  gesticola con le posate in mano. Il coltello va usato solo
mano. Il coltello va usato solo se indispensabile. Quando  si  taglia, l'indice non deve scendere fino alla lama, ma
lama, ma fermarsi al manico. Se la saliera è aperta, non  si  deve mai prendere il sale con la punta del coltello. La
prendere il sale con la punta del coltello. La forchetta  si  usa con le punte in basso quando è nella mano sinistra (per
è rovesciata in caso di persona mancina. Il cucchiaio non  si  introduce in bocca, ma si accosta lateralmente alle labbra
persona mancina. Il cucchiaio non si introduce in bocca, ma  si  accosta lateralmente alle labbra per sorseggiare
alle labbra per sorseggiare silenziosamente il brodo. Se  si  tratta di minestra con crostini o verdure abbastanza
di minestra con crostini o verdure abbastanza asciutta  si  inserisce dalla punta, a piccoli bocconi. Non si soffia
asciutta si inserisce dalla punta, a piccoli bocconi. Non  si  soffia sulle minestre. Il bicchiere infine non va mai
va mai riempito tutto, ma solo per tre quarti. Il vino non  si  allunga con l'acqua e i calici vanno impugnati dallo stelo
scaldare il contenuto, tranne in rari casi). I piatti non  si  svuotano mai dagli scarti sulla tavola, così come non si
si svuotano mai dagli scarti sulla tavola, così come non  si  raccolgono in presenza di ospiti gli avanzi dai piatti di