piangeva: — Ah, poverina me! Son Regina senza Re! — Il Re per questo lamentìo, non la poteva soffrire. Andò da una strega e le disse: — Che cosa debbo
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: — Olà! — gridò—levatemela d' innanzi; mozzatele il capo! - E, senza pietà nè misericordia, la fece mettere a morte. L' altra, nello stesso tempo, avea
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cavallo del Re s' adombrò, e urtò la vecchina che cadde per terra. Il Re, senza punto curarsene, tirò innanzi; ma iI servitore, impietosito, scese da
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, si guardarono in viso senza osar di rispondere: — Maestà, è una granata! — Il Re in quella granata ci vedeva la figliuola del ciaba, la più bella
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soglia. E questa volta, Maestà, non c' è astuzia che valga: rimarrete un marito senza moglie. — Ma che offesa ho io fatto a cotesta fata Regina? Non la
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; sei spacciata. Nella quarta stanza c'è la fontana. Appena entrata lì, senza esitare un momento, tùffati dentro l'acqua con tutte le vesti. - La
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— Son morto! — Il Reuccio lo scorticò con diligenza e portò la pelle alla Reginotta. — Va bene: mettetela là. Aspetto il pesce senza fiele. — Questo
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Reuccio! Un giorno, per distrarsl, se n' andò a caccia. Smarritosi in un bosco, lontano dai compagni, errò tutta la giornata senza poter trovare la via
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di me? — Ci vuol tre sorta di becchime. Fate tre solchi colle vostre mani, e spargete queste tre semente. Mietete, trebbiate, senza mescolare il grano
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gli animali feroci. Era uno spavento! Urlavano, digrignavano i denti, spalancavano le bocche; ma quello sempre avanti, senza curarsene. Finalmente
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che disse furon contro di lui: — Miserabile ciabattino! Via di qua! Via di qua! — Il povero giovane rimase confuso: — Questa è opera del mago! — Senza
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? — Maestà, in mezzo al bosco. — La voce era vicinissima. — E che tu fai? — Pelle nuova, Maestà! - Il Re corse alla catasta in fiamme, e senza curar di
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del cielo. Ma quel bene lei lo faceva sempre col pensiero al figliolino perduto: — Che le importava di tanta fortuna, senza il suo figliolino? —- E
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A quella vista il Re ammattì: — Oh che bellezza! Dovrà esser mia! dovrà esser mia! — E, senza metter tempo in mezzo, picchia all' uscio a più riprese
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una notte il contadino cavasse di tasca lo zufolo, e si mettesse a sonare senza ripetergli: — Maestà, rammentatevi; chi tocca stronca, chi parla falla
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battè la faccia e si ammaccò il naso. Senza aspettare che facesse giorno, tornò su in camera. Sentiva nelle carni un brucìo, un gonfiore!... Stende una
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in mano, penseremo al da farsi. L'idea parve eccellente. Senza che ne trapelasse nulla, i magnani di corte costruirono una trappola, che simulava la
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uno scatolino tutto d'oro e di brillanti. Ma la Reginotta lo posò lì, senza neppur curarsi d' aprirlo. E piangeva. — Cardellino traditore, te e il tuo
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fortuna. - Quando i figliuoli lo videro tornare senza il fratellino, si misero a strillare. — Zitti! ecco del pane e del formaggio. — Ma Ranocchino do v' è
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dovea seguirli. Camminarono due giorni, e al terzo, verso il tramonto, giunsero in una pianura. Lì c' era la torre incantata, senza porta e senza
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trova nelle budella? Due orecchie di creatura umana, ancor stillanti sangue! Chiamarono subito Senza-orecchie, come le avean messo il nomignolo
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E bandì feste reali per otto giorni. Poi, siccome era vecchio, volle lasciare il regno. E il Re Pesciolino e la Regina Senza-orecchie regnarono a
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' abita? — Maestà, sotto terra. Si scende tre giorni e tre notti, senza mangiare, nè bere, nè riposare, e al terzo giorno s' arriva. Prendete un coltellino
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via. E per un anno non si fece vivo. La Reginotta s' annoiava a star lì senza vedere un viso di cristiano. Ogni giorno chiamava: — Gomitetto
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d'oro . . . . . . . . . . . . 27 Ranocchino . . . . . . . . . . . . . . .43 Senza-orecchie . . . . . . . . . . . .63 Il lupo mannaro
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Pagina Indice
fosse allora venuto a parlarmi di cose serie e gravi, gli avrei risposto, senza dubbio, che avevo ben altre e più serie faccende pel capo; avevo
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Pagina Prefazione
SENZA-ORECCHIE C' era una 'volta un Re che avea una bimba. La Regina era morta di parto, e il Re avea preso una balila che gli allattasse la piccina
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del ciaba è la più bella ragazza del mondo? La figliuola del ciaba sarà dunque mia sposa e Regina. Andrò a vederla senza farmi conoscere; partirò
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tornò a casa senza nulla. — Ah, gallettina mia! Oggi resteremo a gozzo vuoto. — Pazienza ci vuole: Mangeremo domani. - Il giorno appresso, sul far dell
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riuscire a maritarle. Le ragazze non avevano dote, e senza dote un marito è un po' difficile a trovarsi. C' era una volta.... 9 Un giorno questo povero
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! senza voltarvi in dietro. All'ottavo giorno vi troverete davanti a una grotta: la Fata gobba abita lì. — Va bene, — disse il Re — partirò domani
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Pagina Titolo
macchie nere sulla schiena. — Ah! pesciolino, tu sei felice! Tu sei libero in mezzo all'acqua, ed io qui sola, senza parenti nè amici! — Il pesciolino
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chicco, senza che ne mancasse uno solo. — Grazie, buona figliuola; non posso darti altro che questo. — E le dette un coltellino da due soldi, di
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Pagina Titolo
, si mise a camminare senza sapere dove lo portassero i piedi, e si trovò in mezzo a un bosco. Sopravvenuta la notte, si stese sull' erba, sotto un
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sottoterra. - Era una stanzuccia senz' aria, senza luce, coll' umido che si aggrumava in ogni parte; non ci si viveva. Ma la notte, anche nel carcere criminale
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