Le prefazioni, le premesse, sono quasi sempre delle giustificazioni; indizi quindi d’una cattiva coscienza dell’autore. Anche nel caso presente: è
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Un discorso analogo a quello dei buchi vale anche per i «tagli»: anche qui si tratta quasi sempre di vaste tele monocrome, segnate da uno o più tagli
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quanta sapienza Fontana sapeva valersi degli aspetti astratti e di quelli figurativi della sua arte per raggiungere una sempre nuova qualità espressiva.
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Le bizzarrie ottiche, i trompe-l’œil, hanno sempre avuto presa sull’immaginazione umana sin dai tempi più remoti; ma per solito accompagnandosi (come
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processi percettivi, in virtù dei quali davanti a me sta sempre un unico e medesimo mondo esterno, non mostrano sempre lo stesso stile: in essi si
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«aistheta» in rapporto col «corpo proprio aisthetico» (anche se non sempre si identifica con l’«esteticità» quale comunemente è intesa! ) quanto meno
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sempre giustificate assenze!) e inoltre perché non mi sarà ovviamente possibile di considerare ognuno di questi artisti partitamente.
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’intera superficie è composta, dando luogo così al realizzarsi d’una sempre nuova e diversa combinazione aleatoria (dove il quoziente di randomità è
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Forse, tutto sommato, un po’ frustrata, per la sua definitiva rinuncia al «bel pezzo», per la sua sempre maggior tendenza ad architettonizzarsi, per
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tra le due guerre, non dobbiamo dimenticare che, quasi sempre, si trattava di tentativi limitati al quadro da cavalletto, o a postulazioni meramente
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sempre, considerata come una semiotica rivolta a «opere d’arte» (con tutti i limiti che si vogliano porre a questa espressione); e non una semiotica
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In ogni lettura d’un’opera pittorica avremo sempre degli elementi discreti che si presentano come unità percettive, eventualmente raggruppate in
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, dove il racconto è quasi sempre risolto attraverso quelle che potremmo definire «metafore visive». Ecco, ad esempio, un pallone di gomma inserito
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di essere apprezzate ed intese da strati sempre più vasti di pubblico.
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moderato ma sempre per un compratore già precostituito.
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non è chiaro è che cosa si possa opporre (sempre nel campo dell’arte) a questo stesso sistema ed ai suoi prodotti.
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, con ogni probabilità, la vis formativa insita nell’uomo da sempre non può essere trattata con lo stesso strumentario con cui si può condannare o
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contro codesto stesso sistema, tuttavia quello che non è chiaro (sempre nel settore artistico) è cosa si possa opporre a questo stesso sistema, alle
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greca», il fregio a base di viticci, la rosetta, e altri consimili «segni» [o macrosegni] su base spesso simbolica, mistica, magica, religiosa, sempre
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, Turi e Munari-Piccardo) ci permette di constatare subito la verità di questo rapporto sempre ambiguo e sempre sollecitante tra elemento visuale e
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Dall’altro lato la tendenza a provvedere il pubblico più umile e che sempre più numeroso si accosta all’interesse per l’arte d’avanguardia, di opere
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sempre nel senso d’una sollecitazione dell’elemento fantastico e figurativo.
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è trasformato in tri e pluridimensionale. Oltre a ciò la sua produzione si è volta sempre maggiormente verso la compromissione dell’intero spazio
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Sempre più il contrasto artificio-natura; il bisogno dell’uomo di modificare il dato naturale (sia esso prato, erba, ghiaione, ammasso di foglie
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Howard, a Padre Lodoli, a Boboli o a Stra) oggi conta troppo pochi esempi: quelli sempre citati di Burle Marx (che però ha a sua disposizione spazi immensi
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Da tutte queste elucubrazioni semiotiche, informative, cibernetiche, ecc. è perciò quasi sempre assente ogni giudizio di valore e ogni giudizio di
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sottostare ad una esatta computerizzazione, quasi sempre eludendo ogni effettiva funzionalità critica almeno circa l’attribuzione d’un quoziente
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sistema e che, tuttavia, è destinato ad assumere un peso sempre più rilevante tanto nelle vere e proprie comunicazioni di massa, che nell’applicazione
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come si è venuta realizzando e organizzando sinora, è sempre volta in una sola direzione: dal trasmittente al ricevente, e mai in senso inverso. Non
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TV è sempre presente soprattutto quando lo spettacolo è creato appositamente per questo canale.
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Una delle più antiche aspirazioni dell’uomo è sempre stata quella di far coincidere i dati scientifici con quelli artistici: di riescire, cioè, a
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quella che era la matrice dell’arte informale - allora all’acme del suo sviluppo - avrebbe continuato per secoli e millenni a produrre sempre nuovi tipi
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Tutto ciò per ribadire l’impossibilità d’uno «scarto qualitativo» da parte della macchina e la necessità da parte dell’artista di programmare sempre
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ereditate dal passato (dal remoto come dal prossimo passato) - è sempre più urgente ammettere l’esistenza di forme artistiche che non appartengono più
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per quei pochi in grado di immaginarne gli sviluppi futuri. Il resultato immediato di tutto ciò è il sempre maggior distacco tra cultura elitaria e
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tedeschi (Barry, Weiner, Wilson, Beuys), veniva a perdere le sue caratteristiche di oggettualità - povera ma pur sempre tale - per acquistarne altre di
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divenute lecite le trascrizioni, le riduzioni, le falsificazioni di cui sopra. Si assiste sempre di più alla contaminazione di pittura scultura e fotografia
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Del resto il concetto stesso di alienazione (con le sue varianti di Entfremdung, Versachlichung, Verdinglichung, le cui nuances andrebbero sempre
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Della semanticità della pittura moderna si è, credo, discusso e ragionato abbastanza; mi pare invece che sia importante discorrere d’una sempre più
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precedenti l’età barocca. Con lo svincolarsi dell’arte dalla religione, dal mito, dal rito, si è reso sempre più necessario un suo ri-ancorarsi a
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È infatti sempre più facile constatare, negli ultimi tempi, un netto assenteismo critico in molte circostanze creative che si riferiscono agli
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teatrali d’una Gina Pane, d’una Trisha Brown, d’una Meredith Monk, o critici teatrali, interessarsi alle stesse; mentre quasi sempre i critici
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secondo tempo, nel 1952, sempre Bruno Munari creò una sua Macchina arte costituita da una base metallica che reggeva un’asta con diversi elementi mobili
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Un altro ricercatore (sempre del Gruppo T) Giovanni Anceschi si è invece interessato più attivamente a oggetti ad animazione elettromeccanica, basati
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il pericolo, sempre incombente, d’una «feticizzazione»: tappa spesso immancabile della precedente oggettualizzazione, attraverso la quale l’oggetto
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, perciò, di poter affermare che l’annoso conflitto è, in questo caso, del tutto superato. Naturalmente la figurazione è sempre d’un genere non
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anche di elementi nuovi come il gioco del meccano, ma sempre con un intento ironizzatore) è che Tilson costruisce ex novo, mediante un’agguerrita
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Ma, mentre i dipinti di Pollock e degli altri espressionisti-astratti prescindevano, quasi sempre, da ogni riferimento alla realtà circostante, tanto
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questa osmosi saranno lenti a maturare, non importa: sarà sempre meglio che ridipingere i «girasoli» o le «ninfee» d’un recente - e morto - passato.
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venuta sempre più tecnicizzando, attraverso l’acquisizione di strumentari ermeneutici un tempo ignoti ai nostri autori (come quelli di marca gestaltista
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