sempre qualche parolina, assicurandolo che anch'ella pensava a lui; e gli mandava dei baci e lo pregava di benedirla. A quel bravo signore, come alla
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occhi nel buio che le fluttuava d'attorno; alla fine, lei pure s'addormentò. Da quel giorno l'amicizia fra il burattino e la bambola divenne sempre più
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si potè capire, il rigattiere, Attilio, sempre in lite con la sorella, la quale intendeva appropriarsi tutta la roba di casa, sgomberò la soffitta
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, fuori d'una porta; e ad ogni urtone la Giulia si premeva sempre più involontariamente al suo povero buon compagno: povero e buono come lei. Egli
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la gloria - rumore sempre vano - che lo aveva accompagnato. Adesso, certo, erano presso a cambiar vita l'uno e l'altra; e peggio di quel ch'era loro
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doveva esser l'amore, perchè in fondo ella era contenta che si fosse rotto per sempre lo spago che un tempo la faceva ripetere T'amo. Al tempo in cui
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mezzo per far cedere la Marietta. Questa seguì sua madre; pregò, scongiurò, e, per l'intercessione del babbo, sempre indulgente, riebbe la sua pupattola
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non lo maneggiavano; le palpebre le si erano chiuse da loro, come le si chiudevano sempre quando la coricavano supina; e così muta, immobile, pareva
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avrebbe voluto, magari, finir la sua piccola vita, cominciata troppo bene per poter andar avanti sempre allo stesso modo: perchè a questo mondo non
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c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento
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sparivano, per tornar a comparire di nuovo in fondo alla strada, sempre di corsa: una corsa che non s'arrestava mai. La calca cresceva ogni momento. - Oh
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vanità ma per il godimento che leggeva in viso alla sua buona amica. L'affetto di Camilla per la sua pupattola cresceva sempre. Nel pomeriggio, dopo le
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Camilla si faceva sempre più pallida; sembrava che gli occhi le si fossero allargati, per via della lucentezza strana della pupilla e di quel cerchio
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di nuovo. Le forze le andavano sempre scemando; v'erano momenti ne' quali parlava tanto a fatica e con voce così fioca ed esile che appena si udiva
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uno sente; desiderar di parlare e dover stare in silenzio sempre... Quando sarebbe tornata Camilla? Mai! le diceva tutto quello ch'era intorno: il
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sempre aver bisogno. - O allora, che cosa? - chiese lo sconosciuto con voce nasale e accento strascicato. - Il cassettone, la tavola, magari le sedie
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portato il loro soldo alla figliuola del rigattiere. Impossibile dire la tristezza della Giulia in quelle giornate varie e pur sempre eguali. Il sentirsi
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invidiabile nella vita. Eppure, credi a me, i più felici son sempre quelli che han meno preoccupazioni di questo genere. Guarda i contadini: freschi, sani
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grazia. E poi anche andava sempre a cavallo, tanto da far sospettare o che fosse zoppa o che avesse calli ai piedi. Insomma, sai che ti dico? aveva la
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