delle ultime finestre e impostavano il cornicione. L'ingegnere e il padrone venivano spesso a invigilare, guardando per aria i muri, facendo segnali col
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sempre alla finestra, a farle dei segnali, e le aveva mandato anche un bigliettino: «Signorina, dal primo istante ch'io vi vidi, la vostra angelica
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balconcino pieno di vasi di garofani dove prima Anna Laferra metteva i suoi segnali e che ora restava sempre chiuso. Egli se ne andavi a cercare la comare
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caporal Leoncino, vedendosi oramai scoperto, diventò di tutti i colori, come i segnali delle strade ferrate. "E guardi, padron lustrissimo", continuò il
addosso!" "E come fai a saperlo?" "Ho avuto, in pochi minuti, troppi indizi ... troppi segnali. Vi ricordate i miei stivaletti nuovi rimasti affogati