di certe leggi di verosimiglianza e necessità. Queste, nel dramma, non sono leggi logiche, di rapporto di causa ed effetto: se così fosse e se, dato
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l'immagine non è più condizionata all'equilibrio, alla compensazione simmetrica della natura, non è più soggetta a limiti, se non a quello della
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le cause e prospettarne gli effetti; ma la stessa luce che lo rivela lo fissa come irrevocabile e ne manifesta la gravità. Se questa non suggerisce
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Se il sentimento è, in sostanza, la “naturalità” umana e quindi è sempre, in qualche modo, sentimento della natura, non si arriverà a trasformare il
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rinunciare all’allegoria che configura i concetti in immagini naturali. Ma se così è, solo nell’ambito dell’identità classica di natura e storia può svelarsi
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che proprio perciò gli appare più bello e invitante, anche se quella pacata armonia è infine tanto simile alla morte da non poterla considerare senza
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, esclusa l’idea della storia razionale, la questione non è di accettare o rifiutare il caso: se il caso è nel destino umano, si tratta di disporre la
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, specialmente nel secondo viaggio in Italia (1648). Rembrandt ha dietro di sé lo scetticismo religioso di Bruegel, con la sua tesi amara che il mondo
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Se Rembrandt aveva dietro di sé l’amara commedia di Bruegel, Velázquez ha dietro di se l’ascetismo tormentato, il disperato anelito al trascendente
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Il terzo dei grandi umanisti del Seicento è Vermeer: il più vicino, anche, a quella che sarà la sostanza del pensiero illuministico. Se anche Il
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se cadono le leggi proporzionali e di simmetria che definivano il posto e il valore di questi elementi nell'unità della composizione. Anche in
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Se l'edificio non riproduce più la legge costruttiva dello spazio ma fenomenizza lo spazio nella infinita varietà delle sue forme possibili, esso non
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dipendono da leggi supreme ma dal caso e, se interessano, è soltanto perché mostrano come la piccola gente sia zimbello del caso. Perciò l’arte “ di storia
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mitologico o storico-religioso e le scene di vita contadina dipinte dai Le Nain; né la novità tematica è, per se stessa, essenziale. Potrebb'essere invece
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conosce; i prodotti dell’imitazione danno piacere e questo dipende dal riconoscimento dell’oggetto; poiché però, se non si conosce l’oggetto, si prova
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Anche in architettura: vi sono edifici, come quelli del Bernini, che attuano in sé, nel movimento della pianta, nel contrapposto delle masse, nell
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movimento delle mass se direzioni prospettiche; intorno ad esse l’ambiente è necessariamente generico, si limita a diffondere o ripercuotere
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se la teoria dei temperamenti e della loro origine astrologica è ormai superata e lontana. Basterà un passo, al Reni, per raffinare il temperamento in
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un giudizio, anche se spesso il giudizio è elogio oratorio o complimento galante. Nel ritratto si ammette, insomma, che nella vita sociale il
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sempre uguale a se stessa. Annibale, e con lui il Domenichino, tentano una restauratio naturae parallela alla restaurati historia: se la storia è sviluppo
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non rimanda a nulla al di la di sé, è mera forma, attrae i sentimenti umani e se ne satura, ma li arresta al limite della propria forma, non li
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se nella natura fossero contenute, in nuce, tutte le varietà degli affetti, dei caratteri, delle passioni umane. già presente, nel Rosa, quella che
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principio universale: non la vediamo “in se”, come Claude, ma soltanto nelle innumerevoli cose di cui accende repentinamente i colori. Poiché le cose
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La pittura di costume ha origini fiamminghe, dall'amaro quietismo religioso di Bruegel il Vecchio. Nasce come rovesciamento ironico della storia. Se
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chiaro che si tratta di pretesti, se non di uno schermo ipocrita (ma in questo il Seicento era un secolo di pochi scrupoli) per coprire un interesse
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quadri che fingono quadri. Ma, se il quadro vale soltanto come esempio d'imitazione perfetta, vi sono due ipotesi: o si attribuisce all’immagine dipinta
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, da tutti i significati secondi; lo si separa perfino da noi che lo vediamo e lo imitiamo; cerchiamo di vederlo come se non fosse visto da noi, come
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la cosa in sé e lo spazio, o tra l’unità e il tutto, quanto quella di spiegare il nuovo rapporto che passa tra l’uomo e le cose a cui è legato da una
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spazio significa rinunciare all’autorità per l’esperienza; e se l'autorità si giustificava come verità a priori, l'esperienza si giustifica come ricerca
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Il Seicento non risolve il problema del concetto e della cosa in sé, dell’autorità e della libertà: sarà questo, anzi, il grande problema del
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di sé, è la visione di colui che, vivendo nel mondo, ha in sé il segno della predilezione divina. Per questa certezza interiore, che gli da la
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cultura barocca, ciò che non sarebbe possibile se l’età barocca fosse un’età di decadenza e neppure se fosse un ritorno agli impulsi vitali elementari
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natura, l'uomo conosce ad un tempo Dio e se stesso, poiché l’uomo è fatto ad immagine di Dio: dalla conoscenza della verità eterna celata sotto le
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correnti religiose, è chiaro che l’unità religiosa è spezzata e che l’uomo, avendo davanti a sé un’alternativa, deve scegliere: la scelta, s’intende
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Se non v’è un principio o un modello unico all'origine di tutti i fenomeni, anche le attività della mente sono differenziate. Il dominio delle verità
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dimostrativa, la forma cessa di essere forma, che sarebbe pur sempre forma del mondo, e cioè non serve più a formare l'esperienza e sopravvive a se
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anche la validità della cultura classica e del Rinascimento poiché, se il bello piace, può servire come mezzo di persuasione. Incoraggia i modi più
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cristiana. Se una parte così grande dell'umanità non è ancora cristiana e dunque attende la rivelazione, si dovrebbe concludere che la rivelazione non è
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imitare cose diverse e impiegare modi diversi; inoltre la mimesis può essere imitazione dei migliori, dei simili, dei peggiori. Se la tragedia è “mimesi di
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soggetto” in una civiltà in cui “il parlare è proprio dell’uomo”: e non è solo discorso ma dialogo, anche se una delle parti si limiti ad ascoltare, tant
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Il discorso rettorico o persuasivo può avere molti modi: si può presentare senza commenti la prova inconfutabile dei fatti; se la prova non è palmare
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Se la figura della capitale spirituale del cattolicesimo è anche un mezzo di propaganda politica e religiosa, la forma urbis studiata da Sisto V e da
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forme delle chiese e dei palazzi. Gli stessi tracciati urbani, a scacchiera o stellari, si presentano come strutture monumentali in sé e non soltanto
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All’opposto, in Inghilterra, fin dalla rivoluzione di Cromwell, se non prima, si crea una frattura tra la monarchia, esautorata dall'insubordinazione
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Se la città vale, nel suo insieme, come un organismo monumentale, è comprensibile che un’importanza speciale venga data agli accessi: le porte di
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dell'autorità o del potere. La “maniera grande”, che poi non è se non l'estensione dell'ideale del monumento a tutte le manifestazioni dell'arte, diventa
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che potremmo chiamare allegorizzanti perché hanno l'aspetto dell’allegoria anche se il contenuto concettuale non è precisato. Gli affreschi di
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’immaginazione. Se si trattasse soltanto di questo, però, l'arte sarebbe soltanto una tecnica rivelatrice di un processo della mente umana: rappresentazione
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“quadraturisti”. Ma, appunto, come spiegare che, se l’illusionismo prospettico è tanto importante, lo si affida a una categoria di specialisti che ne
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le scale metriche e questo spiega perché lo stesso artista possa darci una natura morta vicina o una visione ultraterrena. Ma se vi sono tante scale di
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