Adriana si scuote; la Principessa, sempre in piedi, l’osserva di sottecchi, e mormora fra sé.
melodramma
Adriana, lasciato l'astuccio in mano alle attrici, si rivolge a Michonnet, che se ne sta in disparte nicchiando.
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Mentre la Cameriera se ne va, Michonnet, pentito, vorrebbe richiamarla; ma poi, con ansia dolorosa, s'indugia a guardare verso l’uscio di Adriana.
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La Principessa, afferrato la scialle, se ne va dispettosamente verso il fondo senza salutare. A quel punto s’ode un rumore lontano, ma crescente di
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, la quale se lo mette nel busto.
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Adriana si toglie dal braccio sinistro un monile e lo mostra. L’Abate lo prende e lo passa alle signore. La Principessa fa violenza a sé stessa per
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, impallidisce, trema, vacilla e cadrebbe se Maurizio non la sorreggesse.
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lo apre e lo richiude dietro di sé.
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le sue mani di lagrime; ella se ne accorge, e li riguarda stupita.
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Adriana, smaniosa, convulsa, si strappa l’accappatoio, afferra uno scialle dalla poltrona più vicina e se ne cinge gli omeri; poi corre all’uscio di
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la Bellezza immortale – così si esprime in suo muto linguaggio la dea lusingatrice – la Bellezza che basta a sé stessa, la Bellezza ragion dell’arte e
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Accademia della crusca
