di ioduro conveniente al collodio. — È cosa difficile, | se | non impossibile, lo stabilire la quantità dell’ioduro |
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variare la quantità dell’ioduro da aggiungersi al collodio. | Se | il collodio è contrattile può sopportare molto ioduro, se |
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Se il collodio è contrattile può sopportare molto ioduro, | se | non è contrattile, se ha poca coerenza, ne abbisogna una |
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può sopportare molto ioduro, se non è contrattile, | se | ha poca coerenza, ne abbisogna una quantità minore. |
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24 ore lo strato di gelatina , | se | non venne lasciato troppo spesso, sarà secco, e si potrà |
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carta un temperino che tagli la gelatina senza stracciarla. | Se | l’operazione è ben riuscita, la prova gelatinata si |
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| Se | invece D=1000F, d = F(1+1/999) |
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prende il liquido, il cui titolo è conosciuto p. e. 1/500, | se | ne mettono 10 parti nel tubo, poscia si allungano di 4 |
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tubo, poscia si allungano di 4 parte d’acqua, indi si vede | se | la differenza di modificazione della carta, posta in |
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in entrambi, sia tale da riescire sensibile a prima vista. | Se | la differenza è sufficientemente sensibile, ciò vuol dire |
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di acqua è10/11x1/500, e la loro differenza è 1/11x1/500. | Se | la carta accusa fortissimamente tale differenza di titolo, |
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allungare le 10 parti del liquido con 1/2 parte di acqua. | Se | la diversità di colorazione riesce ancor sensibile, ciò |
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= 0,5/10,5x1/500 = 1/21x1/500, di differenza di titolo. E | se | la differenza di colorazione è ancora troppo forte si |
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ottiene una molto grande esattezza, ma non cosi, mi pare, | se | i liquidi sono dilungatissimi, vale a dire se il corpo a |
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mi pare, se i liquidi sono dilungatissimi, vale a dire | se | il corpo a determinare è in piccolissima porzione |
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| Se | invece di mettere la prova nell’acido gallico sciolto |
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di campeggio, si ottiene una immagine nera su fondo grigio. | Se | si mette in decozione di altre materie coloranti, p. e. di |
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di Robbia si ottiene immagini diversamente colorate; | se | infine dopo di avere passato la prova nel bagno ferrico, la |
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K. Akademie der Wissenschaften. B. 21. del foco, ma anche | se | il campo è sufficientemente piano e sufficientemente privo |
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dall’aberrazione sferica, ossia si viene a conoscere | se | l’oggettivo è buono o cattivo. |
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posto, | se | si suppone il punto A lontanissimo dalla lente, |
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riconoscere | se | un raggio di luce è polarizzato basta farlo riflettere |
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| Se | invece si considera il peso dell’aria si trova che sopra |
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fatto, si prova colla carta di curcuma | se | questa soluzione a titolo conosciuto sia più, oppure se sia |
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se questa soluzione a titolo conosciuto sia più, oppure | se | sia meno concentrata della soluzione da determinare. Quella |
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sulla carta un arrossamento più profondo, più celere. | Se | si aggiunge dell’acqua alla soluzione più concentrata sarà |
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o ciò che vale lo stesso, allo stesso titolo o tenore; e | se | si tiene conto dell’acqua che si aggiunge, sarà anche |
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e finezza di dettagli. Si fissa coll’iposolfito di soda. | Se | si tentasse sviluppare più presto l’immagine coll’acido |
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mercurio nel momento dello sviluppare l’immagine fa vedere | se | la sostanza accelerante, se il bromo venne dato alla prova |
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sviluppare l’immagine fa vedere se la sostanza accelerante, | se | il bromo venne dato alla prova nella giusta quantità |
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lontani. | Se | si osserva l’oggetto AB sotto l’angolo visuale AoB, ossia |
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alle estremità opposte dell’oggetto, si troverà che | se | l’oggetto si avvicina l’angolo cresce, e decresce se |
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che se l’oggetto si avvicina l’angolo cresce, e decresce | se | l’oggetto si allontana sino ad A’ B’, per esempio. Nel |
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quando non si introduce in esso che del cloruro d'argento. | Se | nel sensibilizzare la carta si fece uso di nitrato |
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delle macchie brune indelebili di solfuro d'argento. | Se | l'iposolfito di soda è egli pure acido e piuttosto |
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acido e piuttosto dilungato, questo rischio è maggiore, e | se | è neutro e concentrato sarà minore. Ma se si rende |
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è maggiore, e se è neutro e concentrato sarà minore. Ma | se | si rende l'iposolfito fissatore leggermente alcalino, |
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rende l'iposolfito fissatore leggermente alcalino, oppure | se | si trasforma preventivamente in cloruro il nitrato |
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| se | F=1 metro, per esempio, essendo 1/d = 1/1-1/500 |
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d’argento è per | se | stesso alterabilissimo. Ma sciolto nell’iposolfito di soda, |
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un precipitato nero di solfuro d'argento, principalmente | se | sopra di essa si lascia agire liberamente la luce. |
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| Se | lo svolgimento si fa molto lento e le ombre non accusano i |
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le parti illuminate dell’oggetto diventano intense, e | se | il disegno stesso, fissandolo coll’iposolfito o cianuro, |
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| Se | si prosegue a scemare la distanza dell’oggetto dalla lente, |
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si prosegue a scemare la distanza dell’oggetto dalla lente, | se | si pone per esempio D = F, si trova 1/d = 0, ossia d d’una |
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| se | il liquido a tenore sconosciuto è maggiormente concentrato |
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| Se | l'immagine al sortire dalla macchina a copiare potesse |
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è un acido fortissimo, ed il lettore non si meravigli | se | prescriviamo quest’acido a preferenza dell’acido acetico. |
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tale azione non può venir effettuata dall’acido acetico, | se | non quando se ne aggiunge una dose molto forte. |
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non può venir effettuata dall’acido acetico, se non quando | se | ne aggiunge una dose molto forte. |
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colla temperatura e colla concentrazione del liquido. | Se | la temperatura è grande il tempo deve esser minore, e se la |
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Se la temperatura è grande il tempo deve esser minore, e | se | la concentrazione è grande il tempo dell’immersione del |
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nell’acido nitrico viene prontamente ingiallito, invece | se | si introduce un pezzo di cotone nell’acido non succede |
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notevole modificazione dal contatto dell’acido nitrico; ma | se | si avvicina un corpo acceso a questo cotone, si trova che |
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| Se | il disegno, che è di color violetto, non si manifesta |
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di iodio per ottenere l’intensità di tinte che si desidera. | Se | finalmente il disegno, mentre è ancora amido, viene coperto |
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| Se | l’operazione procederà in modo regolare, e se il calore |
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l’operazione procederà in modo regolare, e | se | il calore dato dalla lampada nell’essiccamento è abbastanza |
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| Se | invece di usare il cielo per fondo si pone un riflettore |
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m ed n, e vi è solo una perdita di luce per la riflessione. | Se | il riflettore fosse parabolico, e sopra di esso cadessero |
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e non si produrrebbe una immagine ottica della negativa. | Se | il riflettore CD è concavo, lo spazio n m è più stretto che |
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CD è concavo, lo spazio n m è più stretto che fg; | se | è piano, è egualmente ad fg, e se è convesso è maggiore di |
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n m è più stretto che fg; se è piano, è egualmente ad fg, e | se | è convesso è maggiore di fg. Da ciò nasce, che quando non |
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| Se | ora si considera posta davanti alla lente la retta A B |
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alla lente la retta A B (Figura 23), egli è chiaro che, | se | si tira l’asse secondario B b dal punto estremo B, ogni |
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pure in b, questo punto è il foco coniugato del punto B. | Se | ora si tira l’asse secondario dal punto A, e se si tira un |
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punto B. Se ora si tira l’asse secondario dal punto A, e | se | si tira un altro asse secondario dal punto M, si trova |
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immagini di questi spigoli saranno solo parallele tra loro | se | il vetro sarà verticale. E più in generale: le immagini di |
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le immagini di due o più parallele saranno anche parallele | se | il vetro sarà parallelo alla loro direzione. |
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l’immagine nel vetro spulito della camera oscura per vedere | se | essa è di una luce uniforme, oppure se in alcune parti cade |
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oscura per vedere se essa è di una luce uniforme, oppure | se | in alcune parti cade una luce irregolare, o vi si trova |
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e le spalle, ispezionare l’interno della camera per vedere | se | alcuna delle pareti di essa manifesta una illuminazione |
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lenti dell’oggettivo venendo avanti alla camera per vedere | se | esse riflettono troppa luce in alcune parti, o proveniente |
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troppo illuminata. Tutti questi casi possono verificarsi, e | se | non si prende ripiego hanno per effetto di rendere confusa |
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| Se | la carta non accusa l’aggiunta di 1 d’acqua per 10 di |
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della soluzione paragonata colla soluzione allungata. | Se | si dovette aggiungere 3 parti di acqua per rendere tale |
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liquido stesso a misura che tu abbassi il resto del foglio. | Se | tuttavia tu vedi che esse si formano, scacciale col soffio |
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| se | vi fosse contrazione invece di avere dopo il miscuglio il |
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| Se | ora dal centro C si porta la candela più vicino allo |
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osserverà che il suo foco coniugato, ossia la sua immagine | se | ne allontana rapidamente crescendo di estensione. Giunta la |
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di Biella, si ottiene un collodio di grande sensibilità | se | a questo si aggiunge 1/2000 del suo peso di nitrato di |
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estranee. Un tal collodio produrrà prove istantanee | se | vengono usate le debite cure nel sensibilizzare e nello |
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nel sensibilizzare e nello sviluppare, ma principalmente | se | esse vennero prodotte in una stagione propizia, con luce |
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| Se | all’occhio posto in o arriva da un punto A del corpo un |
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| Se | all’incontro noi esporremo la lente davanti ad un paese con |
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più vicina alla lente che non l’immagine dei punti vicini. | Se | si adatta quindi il vetro spolito, o parafuoco, in modo da |
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lontani, sarà confusa l’immagine degli oggetti vicini, e | se | si rende invece distinta l’immagine degli oggetti vicini, |
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ed accusa la sua presenza colla resistenza che frappone. | Se | si tuffa un bicchiere capovolto nell’acqua, il bicchiere |
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contenuta nel bicchiere vi mette insormontabile ostacolo. | Se | invece si inclina il bicchiere, l’aria viene scacciata, e |
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2, oppure 3 per 100 di nitrato, ma sarebbe troppo attiva | se | fosse più concentrata. |
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è quella che ha per effetto di diminuire la sua sensibilità | se | il sensibilizzatore del collodio contiene delle sostanze |
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hanno per effetto di accrescere la sensibilità del collodio | se | il sensibilizzatore è leggermente acidificato con acido |
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per 8 ore, avendo cura di rinnovare l’acqua nel frattempo. | Se | si mettesse la prova nell’acqua corrente basterebbe |
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di tre ore per essere fissata sufficientemente bene; | se | si volesse ottenere sulle prove una tinta molto nera |
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| Se | invece si avvicina il punto A alla lente, la distanza D |
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dalla lente, la distanza della sua immagine cresce. Così, | se | per es. si fa D = 4 F, ossia se si pone l'oggetto ad una |
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sua immagine cresce. Così, se per es. si fa D = 4 F, ossia | se | si pone l'oggetto ad una distanza dalla lente, che sia il |
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| Se | nel sensibilizzare la carta venne adoperata una soluzione |
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così intima e così forte, per cui due corpi sacrificano | se | stessi per generare un terzo corpo con proprietà diverse, |
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la immagine, si troverà che questa immagine è molto debole | se | il vetro è distante dalla piccola apertura, ma che, se il |
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se il vetro è distante dalla piccola apertura, ma che, | se | il vetro spulito sarà più vicino ad esso, l’immagine è |
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intensa, e che si può riprodurre fotograficamente, | se | la luce del sole, che illumina gli oggetti, non viene |
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filtra la soluzione | se | riesce torbida, per liberarla dalle materie in sospensione |
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di applicare il collodio sul vetro si riconosce | se | la densità del collodio è quella che conviene. Dalla |
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ogni punto della linea, che si vuol rappresentare. | Se | il corpo è poliedro se ne può dunque disegnare in |
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linea, che si vuol rappresentare. Se il corpo è poliedro | se | ne può dunque disegnare in prospettiva ogni vertice ed ogni |
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disegnare in prospettiva ogni vertice ed ogni spigolo; | se | invece esso è terminato da una superficie rotonda, se ne |
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se invece esso è terminato da una superficie rotonda, | se | ne può sempre indicare il contorno, supponendo una linea |
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difetto sarà diverso secondo le cause, da cui esso procede. | Se | dal collodio, gli si aggiungerà dell’iodio, o qualche |
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aggiungerà dell’iodio, o qualche goccia di acido muriatico. | Se | dal bagno sensibilizzatore, con l’aggiunta di un po’ di |
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