e di carezze! Era da poco arrivata alla scuola. Non conosceva nessuna delle compagne. Ma quando la maestra disse che Ersilia era sola, senza genitori
Pagina 10
parmigiano, giallo giallo. Ma non disse nulla ai suoi bambini, Tonino ed Alfredo. Quando questi tornarono dalla scuola mangiarono d'appetito la merenda
Pagina 12
Lucio, tornato dalla scuola, non era andato sùbito a salutare la mamma. - Che hai, bambino mio? - gli chiese questa. Fot. R. FiorilIli. Lucio
Pagina 16
La mamma di Giulio è vedova, e lavora tutto il giorno per mantenere il figliuolo. Ma questi non è riconoscente. Appena uscito dalla scuola, si ferma
Pagina 17
Quel monello di Giulio, invece di tornarsene a casa dopo la scuola, scappò a girare per i campi. Dalla Rivista «Modelli d'arte decorativa» ADOLFO
Pagina 19
Tornata dalla scuola e salutata la mamma, la Maria correva sùbito dalla sua Bebé: - Svegliati, dormigliona! le diceva rizzandola. E la bambola
Pagina 20
Alcuni ragazzacci, usciti appena dalla scuola, acchiapparono due bei gatti bianchi e neri. Con un pezzo di spago li legarono per la coda l'uno con
Pagina 26
Lucio ha un grave difetto: quando deve andare a scuola manca sempre qualcosa nella sua cartella. Ieri mattina era tardi, e Lucio incominciò a correre
Pagina 27
svegli saltano dal letto, respirano l'aria fresca, vanno più lieti e più volentieri alla scuola, con le ciliege e le pere nel panierino. Peccato che
Pagina 39
L'Emilia e la Maria avevano preso una buona abitudine. Si alzavano prestino, e, prima di andare a scuola, facevano ogni mattina una corsa nel
Pagina 41
Che vento tirava! I ragazzi uscivano dalla scuola, e il vento faceva loro volar via i berretti. Quasi tutti gli scolari allora incominciarono a
Pagina 41
. Florilli. Enzo tornò a casa da scuola. La mamma era uscita ed egli ne approfittò per fare l'esperimento. Prese due sottane vecchie della mamma, e se le
Pagina 42
L'Emilia abitava nella stessa casa, della Maria, ma su su, all'ultimo piano. Era povera, andava anche lei a scuola. Era buona, gentile, e tutti le
Pagina 5
La mamma dell'Emilia era caduta ammalata. La piccina non andò alla scuola per tre giorni, e non toccò mai la sua bambola. Rimase sempre presso il
Pagina 7
della scuola . . . ivi La piccola Messinese. . . » 10 Il topolino in trappola . . . » 12 Sempre asinello. . . » 14 Ragazzo scortese . . . » 15 Non
Pagina 72
L'Emilia e la Maria giocavano sempre insieme. Un giorno vollero giocare «alla scuola». L'Emilia doveva essere la maestra; la Maria la bidella; le
Pagina 8
di scuola: ti confesserò le mie ignoranze, i miei stupori e i miei dubbi, che ti gioveranno forse, se te ne ricorderai, nelle tue letture avvenire
Pagina 117
lingua con quel tanto che te ne gnano: la scuola non ti può che mettere sulla via d'impararla: al modo particolare che ha ciascuno di noi di sentire
Pagina 17
andava a scuola, dove a nessun professore era mai riuscito di cavargli più di quindici righe su qualunque soggetto di componimento, egli era venuto
Pagina 31
per toscani pretti sputati, e di quelli che hanno la parola più pronta e sicura. Ah no, cara cugina. Codesta non è una scuola di conversazione
Pagina 43
piemontesi e lombardi, stabilite in Firenze capitale, nelle quali i bambini, che in casa parlavano italiano, portavano ogni giorno dalla scuola una
Pagina 69
faticosa, preparazione al dipinto. Nella scuola veneta l’uso dell’abbozzo a tempera si protrasse sino a Paolo Veronese ed al Tintoretto, senza però
Pagina 125
’epoca o ad una scuola, come si è ripetuto, non compensano i danni che l’asfalto nasconde sotto le sue false attrattive, sia mescolato alle mezzetinte
Pagina 198
’applicazione all’opera d’arte si risentano dello stadio di coltura tecnica che informa un’epoca, una scuola od una personalità artistica, e se avvenga
Pagina 2
di ripetere in tal modo uno dei ragionamenti più capziosi dei restauratori di vecchia scuola, che del ristauro pittorico facevano una questione di
Pagina 261
gli affreschi di Filippino Lippi in Santa Maria sopra Minerva a Roma, e gli affreschi di Raffaello a Perugia e di Tiziano nella Scuola del Santo a
Pagina 262
L'equivoca industria di ridurre dei vecchi dipinti di nessun valore all’apparenza di opere classiche o dei quadri di scuola rivestirli di qualche
Pagina 263
adoperati e da adoperarsi (e specialmente in riguardo al ridipinto è risaputo universalmente che non fece mai scuola fra i maestri dell’arte), essendo sempre
Pagina 267
fatti secondo i precetti della scuola accademica, e non saltano subito agli occhi. Se si vuole dunque studiare nel maestro il concetto delle forme, si
Pagina 276
E poichè tante pitture murali erano lucide, parve la stessa cosa al concetto conservativo dei restauratori e amatori d’arte della disgraziata scuola
Pagina 278
dagli scrittori alla scuola di Sicione e alle opere di Pausia e di Protogene, e il continuo invocare di quest’arte, farebbero supporre.
Pagina 38
individuali, di scuola o di clima, sino nel fondo di sostegno ai colori, nella maniera di condurre lo strato colorato e nella varietà delle vernici finali
Pagina 80
maniera di dipingere seguita dalla scuola del Van-Eych.
Pagina 91
La scuola dei Carracci era troppo teorica infatti per arrestare la fatale deriva dei procedimenti materiali verso l’empirico formulario di decoratori
Pagina 96
negli antichi pittori quell’amore allo studio e al perfezionamento continuo, senza del quale la scuola non rimane che un seme germogliato, ma incapace di
Pagina 97
, perchè il modesto (come egli lo chiama) cittadino Vitelli, che suonava il flauto, fu uno dei primi allievi della scuola classica italiana; in secondo
Pagina 502
dire! Uscivamo di scuola, coi libri sottobraccio - egli aveva sedici anni, io quindici! Si tratta di storia antica, di piú di mezzo secolo fa! - e ci
che gatta! - Bellissima! Con certi capelli neri ondulati, che avevano quei riflessi color viola di cui voleva convincerci a scuola il nostro
. Tenterò». Era un adepto teosofo, un discepolo di quella scuola religiosa filosofica e scientifica che esiste nell'India e che la signora Blavatsky e i
allora un cattolico della vecchia scuola, non un cattolico ... Qui, Noemi s'interruppe, arrossì e sorrise. Sorrise anche Giovanni. Invece Maria si
tanti milioni di uomini. Io sono un povero Maestro di scuola che di settanta scolari ne ha venti meno che mediocri, quaranta mediocri e dieci soli buoni
attenda nell'anticamera della scuola il suo turno di esame e non si trovi più in testa niente. Egli capita a Bruges. Qui l'ostile interruttrice esclamò
dirgli che se lo Stato non ha ad essere né cattolico né protestante, non gli è però lecito d'ignorare Iddio e voi osate negarlo in più di una scuola
membra, la vita è fredda e piena di sgomento, triste isolato debole mi sento vo' ritornare. Vo' ritornare ai banchi della scuola alla diuturna noia, alle
persona, una comitiva di ragazzi di scuola del partito degli ari- stocratici, il vecchio maestro, quattro sa- pienti, e la vecchia bidella, la quale
Pagina 36