stima e quindi la riputazione, la signorina non deve mai sacrificare all'umore, al capriccio, alla smania di ribellarsi, la immacolata nitidezza del
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sacrificare a male intesa devozione, a riprovevole docilità, il buon senso, il rispetto di sè, che le sono indispensabili come moglie, come madre, come
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bambini, non è sempre presente la madre o una persona affettuosa, previdente e giusta nell'affetto! La signora assennata dunque, che non vuol sacrificare
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pubblico le sue idee, non guardi all'arte come alla necessità della vita, ma bensì come a un accidente, a un ornamento; e sia pronta a sacrificare tutto
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propria coscienza, e, quando fosse necessario, sacrificare una particella di programma al buon senso ed al cuore. Bisogna essere convinti, che quando la
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talento, non è e non, sarà mai altro che una povera piccola schiava, obbligata a sacrificare sempre la parte migliore di sè stessa. In fatti, come
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