del Terzo Millennnio non è (tanto) chi sa usare la forchetta per ostriche, ma chi non ha paura dei cambiamenti, non si abbandona alla pigrizia del: «Ho
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proprio? Non si vuole fermare ancora un po'?», ma l'ospite con uso di mondo sa che si tratta di una pura formalità, e andrà in cerca del proprio cappotto
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intrattenimento degli invitati puntuali mentre si attende l'arrivo dei ritardatari, e sa creare un'atmosfera cordiale tra persone che magari si conoscono poco
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serviti. Certo, il cliente ideale, a detta di tutti i commessi, è quello che sa bene ciò che vuole, e non si fa mostrare la merce di tutti gli scaffali
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. Al suo ritorno, l'altro si farà trovare vestito. Chi sa di avere necessità di alzarsi durante la notte, farà bene a prenotare la cuccetta inferiore; in
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controlli di sicurezza, con conseguente ingolfamento della fila. Al momento del check-in chi sa di avere spesso necessità «idrauliche», o bisogno di
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passione. Ma la sposa elegante, come le sue invitate, sa che il giorno delle nozze non è un qualunque capodanno, e richiede un abbigliamento formale
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commerciale che la società dei consumi sa innestare sui momenti più dolci della nostra vita privata; o forse perché appare sempre meno consigliabile e
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contare il fatto che le rughe si notano molto meno su un viso che sorride e intorno a una bocca che sa parlare con garbo.
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, che sa di pulito; il profumo potentemente voluttuoso, pesante, ostinato, che richiama le gioie del sesso, è solo per le ore libere. Le unghie vanno
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sicuri per rendersi odiosi è non saper chiedere scusa: chi non sa assumersi le proprie responsabilità quando sbaglia è nevrotico e maleducato, e anche
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sempre valida. Una persona sensata si tiene fuori più che può dai guai, e sa fermarsi in tempo, prima che il pettegolezzo altrui degeneri. Come? Basta
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In Italia, si sa, siamo tutti dottori. Nel senso che un titolo accademico non si nega a nessuno. Se i gratificati di una laurea inesistente siamo noi
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sa di bruciato, o «sontuoso» un salotto normale (meglio «caldo», «confortevole»). Attenzione ai complimenti «a doppio taglio»: dire a un'amica «Non ti
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distratto, svagato, ha sempre fretta e non sa concentrarsi su ciò che sta dicendo. Così chiede «Come sta la signora?» a chi è stato appena piantato dalla
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alzare la voce per farsi sentire. L'ospite intelligente mette in risalto ciò che ha di buono e ciò che sa fare bene, e non quello che non ha o non può
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Può essere utile tenere a mente (non si sa mai...) che un'Altezza Reale ha sempre la precedenza su un'Altezza Serenissima, e che il giorno che
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di qualcuno a tavola, vi vedrete, come un animale nel suo territorio, un individuo esibirsi involontariamente perché non sa che in quel momento di
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, e un prolungamento del proprio organo genitale, si sa. Non è solo una facile battuta, ma un indizio quasi infallibile. La cilindrata di un'auto per un
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credevano passasse inosservato è fonte di irritazione e si sa, dall'irritazione è facile passare all'ostilità.
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avuto un'infanzia difficile? - Ti ho già detto del mio piccolo intervento di cambio di sesso? - Mi sa che prima devo farmi un'altra birra. - Quando
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, sa perfettamente se piace o no. I piedi incrociati denotano chiusura, il messaggio è un po' lo stesso che riceviamo quando le braccia sono conserte
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anarchica della tavola, sino a che non si è fidanzata con un giovane rampollo di buona famiglia - si sa, l'amore è cieco - e a un pranzo con la
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ognun sa la difficultà, onde in esse la facilità genera grandissima maraviglia». Si tratta della spigliatezza e del sano distacco con cui ciascuno
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Odiato o amato, preparato con cura o consumato al volo, il cibo è sempre in cima ai nostri pensieri, anche quando non vogliamo. Lo sa bene chi, in un
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non vengo». Altra pessima abitudine è tergiversare al momento dell'invito e rispondere vagamente: «Devo controllare, chi lo sa, forse, vedremo
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bicchieri del servizio che non sono otto, per l'arrosto senza rosmarino, per il vino che sa di tappo, per il disordine... A tavola ha bisogno
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. Le rare volte che in carcere si tengono pranzi a celle aperte, in lunghe tavolate nei corridoi, ciascun detenuto sa che sbagliare sedia, quindi non
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piatto. In Italia si preferisce posarle con i rebbi rivolti in su. Andiamo avanti. Una volta che si sa quale posata usare vi chiedo: avete mai visto
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perché preso alla sprovvista. Meglio non dire cin cin, che, tra l'altro, in qualche lingua orientale pare abbia un significato imbarazzante. Come si sa
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incomprensibile, non interessare tutto il resto dell'umanità. È indubbio che il perfetto padrone di casa sa che la buona riuscita di un incontro conviviale è
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beveva rumorosamente schioccando la lingua. Fingo di non registrare, non posso fare altro. Si sa come il galateo preveda - nel caso di gaffe colossali
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permettere o non la capiscono. Lui quel piatto lo sa fare meglio, quel formaggio lo trova più buono da un altro fornitore, quel vino lo conosceva già tre
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