. Fatto si è che nell’animo di molti s’insinuò il dubbio che la teoria dell’evoluzione fosse qualcosa di sorpassato, fuori moda; che i biologi, senza
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trovano forme alquanto differenti da quelle delle isole vicine e del continente più prossimo s’interpretano facilmente come derivate da un unico
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interpretate come organismi unicellulari (probabilmente Procarioti, come Batteri e Cianoficee). I primi reperti si devono a E. S. Barghoorn e S. A. Tyler
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databili a 2,7 miliardi di anni da oggi. Secondo D. I. Groves, I. S. R. Dunlop e R. Buick (1981) nella località chiamata North Pole, in Australia, vi
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.) comparvero nel principio dell’Eocene, e già nell’Oligocene s’erano diffusi abbondantemente in tutto il continente antico e nella parte nordica di quello
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S’è voluto soltanto dare un esempio della importanza di quegli argomenti che si sogliono addurre come prove dell’evoluzione. Importanza che, lungi
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delle varie linee di evoluzione è diversa: ciascuno se venuto adattando alle circostanze che ha incontrato, come meglio ha potuto, chi s’è trovato ad
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innestasse sulla constatazione della continuità delle specie; ma è certo che questa tradizione s’era tramandata dagli antichi filosofi e naturalisti
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Se s’incrociano piante, o animali, che differiscono per due coppie di caratteri allelomorfi (diibridismo) si vede (fig. 24) che queste si ricombinano
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, leggendo, s’intende che quella chiarezza e sicurezza rappresentano la grande forza che ha dato vita all’opera linneana.
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, con metodo teorico, o di osservazione comparativa o sperimentale. Per metodo teorico s’intende la formulazione di modelli o ipotesi costruite in
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Intorno al 1930 alcuni biologi, fra cui primeggiano gli inglesi R. A. Fisher e J. B. S. Haldane e l’americano S. Wright, cominciarono ad esaminare il
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: l’assenza di ali è certamente sfavorevole in condizioni normali, ma può, in particolari ambienti, divenire assai vantaggiosa, come nel caso che s’è
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addirittura impossibile, l’unione dei gameti, quando questi s’incontrino.
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Figura 34. Schema del codice genetico per l’emoglobina A normale e delle variazioni che producono l’emoglobina S e l’emoglobina C. La terza tripletta
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Il fattore più importante di evoluzione appare, fino ad oggi, la selezione naturale, che opera su di una variabilità autoctona. Se ben s’intende il
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S’è detto, a torto, che la selezione ha un aspetto puramente eliminatorio, e perciò non è capace di costruire nulla di nuovo. Occorre dissipare anche
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Certo, come s’è detto, non tutto è chiaro, non tutti i particolari sono esplorati, molti problemi rimangono ancora aperti all’indagine. Ma il quadro
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Le teorie dell’origine della vita sulla terra si possono classificare in quattro categorie (J. B. S. Haldane, 1954):
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abitabili sono colonizzati da «semi» vitali provenienti dallo spazio (ipotesi di S. Arrhenius).
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sperimentalmente da S. Miller ( 1933-37). Questo
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Figura 36. Albero genealogico delle scimmie e degli antropomorfi (da G. A. Harrison e J. S. Werner, 1964).
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di Olduvai, nell’Africa Centrale, a Sud Est del Lago Vittoria. Sono dovute all’opera infaticabile di L. S. B. Leakey e della signora Mary Leakey, che
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biologi, potranno rendersi conto delle difficoltà e dei problemi ancora aperti, e della serietà e profondità delle discussioni che su di essi s
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A. S. Packard, Lamarck, the founder of Evolution. His life and work. Green, Lingmons 1901.
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L. Eiseley, Darwin’s Century, Doubleday, New York 1959; trad. it. Il secolo di Darwin, Feltrinelli, Milano 1975.
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D. L. Hull, Darwin and his critics - The reception of Darwin’s theory of evolution by the scientific community, Harvard University Press, Cambridge
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J. D. Bernal - J. B. S. Haldane - N. W. Pirie - J. W. S. Pringle, L’origine della vita, trad. it., Feltrinelli, Milano 1957.
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S. Ohno, Evolution by gene duplication, Springer, New York 1970.
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S. J. Gould, Ontogeny and phylogeny, Harvard University Press, Cambridge (Mass.) 1977.
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V. Marcozzi, S. J., Le origini dell'uomo: l'evoluzione oggi, Massimo, Milano 1972.
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S. Zuckerman e altri, The concepts of human evolution, Academic Press, London 1973.
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G. A. Harrison - J. S. Weiner - J. M. Tanner - N. A. Barnicot, Human biology, Clarendon Press, Oxford 1964.
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S. W. Fox e K. Dose, Molecular evolution and the origin of life, W. H. Freeman Co., San Francisco 1972.
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Barghoorn, E. S., 125.
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Adler, S., 8 n.
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Dunlop, I. S. R., 125.
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Haughton, S., 61.
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Leakey, Louis S. B., 246.
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Miller, S., 228.
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Werner, J. S., 232, 235.
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che trascurabile - anche agli animali. Racconta il poeta nel suo Viaggio in Italia che, trovandosi nel 1790 a Venezia e passeggiando sulla spiaggia, s
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rigorosissimo, la vita modesta e attivissima che s’impose gli consentirono questa attività sbalorditiva.
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S’è detto che il Cuvier abbia manifestato una rivalità nei riguardi di Lamarck, che lo abbia perseguitato perché aveva opinioni differenti dalle sue
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Il padre s’illudeva che il figlio seguisse quella stessa carriera di medico che a lui e al padre suo Erasmus aveva dato l’agiatezza. Ma il giovane
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V’era di che infiammare gli animi dei giovani. E così avvenne infatti. Il darwinismo trovò subito numerosi ardenti propugnatori, veri apostoli che s
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era stato del Darwin ispiratore ed amico, anche se non s’era mai risolto ad accettare integralmente l’evoluzionismo. Fu insomma una vera apoteosi
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», 30 gennaio 1943, p. 129; id., The life of the shawl, ivi, 26 dicembre 1933, p. 1331; W.C. Alvarez, The nature of Charles Darwin’s lifelong ill
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L’anatomia e l’embriologia comparata s’illuminarono di nuova luce, e fornirono forti argomenti all’evoluzionismo.
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Quindi, nel caso specifico della biologia, la dottrina dell’evoluzione s’imponeva, e le voci discordanti andavano sempre più affievolendosi
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