, in cui si trovava alla VIII Quadriennale di Roma: per entrare, con una maggiore disinvoltura, nel mondo dei «mostri», dei «personaggi spaziali» e
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’arte moderna di Roma perché dal 1927 al 1959 ci è dato di ricostruire passo passo il cammino del massimo artista inglese vivente, a cominciare dal suo
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Era dal 1951 che non vedevamo a Roma in una mostra personale (fu all’Obelisco) opere di René Magritte, uno dei pittori surrealisti più noti e validi
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moderna di Roma, raccolta ed organizzata dal Department of Circulating Exhibitions del Museo d’Arte Moderna di New York. Non solo perché la raccolta dei
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Roma più di quaranta «pezzi» di Ben Shahn, si possono ritrovare sufficientemente emblematici i varii aspetti dell’itinerario grafico ora detto: come
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quasi visivo della immagine che lo commosse; eppure la Venezia di De Pisis pare Parigi, e Parigi Roma, tanto poco il pittore si preoccupa di documentarsi
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È certo un notevole avvenimento d’arte la retrospettiva di Lorenzo Viani organizzata alla Fondazione Premi Roma per le arti in Palazzo Barberini
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, la bocca senza sorriso: chi poteva mai essere costui, sotto i portici di via Po a Torino, o seduto al Caffè Rosati a Roma? Un attore, no: non si
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La mostra personale riassuntiva del pittore Roberto Melli nelle sale dell’Ente Premi Roma a Palazzo Barberini è avvenimento di interesse nazionale
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giovanissimo Claudio Claudi, della figlia di Frattani, di Morellini, di Elena Ferrerò e di tanti altri personaggi della Roma di questo ultimo decennio, a noi
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’appuntamento a Ivrea, o a Milano, a Firenze o a Roma, insieme con le ultimissime, nelle quali ancora una volta il personaggio dei personaggi era
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perpetui addii da Roma e dai suoi consunti monumenti, quanto c’era di sensuale e insieme di mistico, di anarchico e di conformista; la crisi, insomma, di
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euforie, leggeva Cocteau, la Bibbia, i padri della Chiesa e, la sera, dopo le peregrinazioni per la Roma degli sventramenti, dei caffè e dei ponti
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pontificava sulla Roma e sulla Lazio, tra la folta schiera dei suoi eterogenei sostenitori. Conosceva dunque gli sportivi di Roma, quelli che avevano
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E come esprimere, col deliberato proposito di non citare quadri, la Roma di Scipione? La «Roma di ieri», vista ed amata da un artista, che sarebbe
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hanno oggi all’incirca quarant’anni (Guttuso, Ziven, Fazzini, Montanarini, Stradone a Roma e quelli di «Corrente» a Milano) riproposero in termini
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L’avvenimento più importante nel campo artistico a Roma quest’anno è senza dubbio la «personale» di Raphael Mafai alla Galleria de «Lo Zodiaco»: e
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’ossessionato marchigiano e il patetico ciociaro sono nati dalla costola di una inquieta straniera, venuta a Roma con una valigia di esperienze
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, almeno a Roma, la scuola di via Cavour (Scipione, Raphel, Mafai) all’epoca in cui gli ultimissimi portati dell’informale (Burri vive a Roma) pongono
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Sicché la Mostra di Mino Maccari è Una delle più vive che si siano fatte a Roma nell’anno; una Mostra che importa, nei meno polemici visitatori, un
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della Soprintendenza alle Gallerie Roma II, delle opere del compianto pittore Enrico Prampolini, merita la più viva attenzione del pubblico e della
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Nel 1916 conobbe, a Roma Tristan Tzara per cui nello stesso anno fu presente alla storica mostra dadaista di Zurigo; nel 1918 fu a fianco di Carrà e
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Alibert di Roma le ragioni e le paure di Guidi, in una delle sue maggiori «punte astratte». Dicevamo allora quanto già lealmente dovemmo esprimere a
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E poi il matrimonio, le gioie familiari, la morte della figlia sua adorata al tempo della prima mostra personale a «La Cometa» di Roma nel 1938
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lo sforzo di rendere un personaggio nel suo mondo è notevole e coraggioso; quel verde dei tetti, quella Roma allo spinacio e alla lattuga, quasi dal
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Vili Quadriennale d’arte di Roma. E non solo perché dallo «sguardo alla giovane scuola romana dal 1930 al 1945» si ricava con soddisfazione quanto
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Potrebbe dunque sembrar ovvio, — tanto da domandarci stupiti perché mai la Quadriennale non vi abbia pensato prima — che si facesse a Roma, dopo
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Veniamo ora più da presso alle opere e agli artisti della scuola romana, pupilla di questa ultima edizione della Quadriennale d’arte di Roma
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di troncare col figurativismo, non si accodarono alla schiera dei mafaisti, divenuta a Roma e in Italia intorno al 1940 una vera falange. Però
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espressionista (a Roma davvero inesistente; c’era stato soltanto Levi a fare a Roma l’espressionista, e di passaggio), la spiccata e originale figura di
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quadri esposti, perché tocca da vicino la storia della Quadriennale e insieme con essa la storia appassionante delle idee e delle polemiche a Roma
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notevole regresso rispetto alla qualità delle loro opere esposte rispettivamente da Pogliani e all’Attico di Roma nelle stagioni scorse: Strazza, per
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», «Nudo», «Ponte di ferro», «Città»: i primi due, nel clima delle opere di Vespignani note a Roma negli ultimi anni (ricordiamo le presenze dell
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Opere d’impegno del pittore Gianni Dova a Roma non vedevamo dalla scorsa Quadriennale, dove ottenne grandi riconoscimenti e meritò critiche
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