. Escluso Guido!... Non par vero quando si pensa al passato! Un giorno, sotto il pontificato di Paolo V, tutto il tratto che in Roma va dalla Porta del
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dei suoi benefattori, e progredì talmente che il buon Sabattini lo volle seco a Roma, quando vi fu chiamato da Gregorio XIII. A Roma egli compì la
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suo Michele nella Concezione dei cappuccini a Roma? Il Delaborde non cita questo quadro nè molti altri dei migliori di Guido; certo non li ha obliati
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alterarne punto le forme, bellissimi esempi di questo tipo sono alcune donne introdotte nella favola d’Arianna, vastissima tela conservata a Roma nella
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due Crocifissi, uno a Roma nella chiesa di S. Lorenzo in Lucina, l’altro nella galleria di Modena, i Crocifissi biancheggianti luttuosamente sul cielo
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del Quirinale, gli affreschi della cappella Borghese, gli angeli di una cappella di S. Gregorio a Roma, la storia di S. Andrea che s’inginocchia
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Adolfo Venturi pensa giustamente che una della prime opere pittoriche del Francia sia quel piccolo S. Stefano della galleria Borghese a Roma, nella
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fenomeno transitorio,le condizioni del clima sono tutt’altro che turbatrici; Michelangelo, il terribile squassatore, segue a Roma il papa, che vuol dipinta
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ciò, i giovani ebbero, durante l’ultima fase della vita del Francia, qualche sentore del nuovo svolgimento a cui l’arte era passata a Roma
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Roma era divisa, non si discernono più. Michelangelo ha avuto il più invidiabile trionfo: ha soggiogato tutti, compresi coloro che parevano armati
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di espressione dei primitivi inesperti, Bologna, dico, non era preparata e disposta ad accettar l’arte di Michelangelo com’erano Firenze e Roma, dove
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lasciar in Roma, dove non era destinata; e benchè la parete per troppa larghezza non si adattasse a ricevere quella composizione, il Bagnacavallo ne
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guscio, giacchè non abbiamo memoria ch’egli andasse mai a Padova, a Venezia, a Roma, a Milano, dovè sentirsi pungere nell’animo quell'amara verità per cui
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’Italia, lasciando opere a Roma, a Napoli, a Rimini, le quali ora difficilmente sarebbero rintracciabili. Pare che fosse valente nel dipingere ritratti
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quali, nonchè conosciuto il grand’uomo, non avevano neppur visitato Roma. La stessa antichissima arte bolognese della miniatura sente questa influenza
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