Morelli Salvatore. Onorevoli signori: quando nei tripudi dell'andata a Roma si cominciò a parlare di franchigie al Papa, mi surse nell'animo l'idea
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proclamazione di Roma a sede di un libero Governo che deve dare al mondo il verbo della terza civiltà.
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medio evo quando abbiamo l'orgoglio di dirci nazione civile, completando i nostri destini a Roma.
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Appresso: siete andati a Roma. Il popolo italiano vi ha accompagnati di benedizioni, vi ha battuto le mani da tutte le parti, ed io domanderei un po
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Voi dunque dovete proporvi di risolvere in Roma, prima dell'amministrativa, della finanziaria e di qualunque altra, la questione morale, la questione
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I quattro mezzi di governo che voi avete adoprati finora, improntandoli dall'impero, non valgono più ed a Roma devono finire.
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morale ci vuole per rifare alla virtù le generazioni; il Governo che deve andare a Roma, permettetemi la frase, dev'essere in questo senso. Governo
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La questione politica a Roma la finiremo sostituendo la libertà al Papato, ma rimane la questione morale, o signori, la quale deve darci seriamente
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Dunque, o signori, da buoni amici guardiamo la situazione veramente com'è. Noi non abbiamo dinanzi che il Pontefice vescovo di Roma, a cui lascieremo
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Che cosa manca ai Romani dunque? Studiate questa cosa quale può essere, e vedete se non è la libertà che dovete portare a Roma. Io non credo che sul
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Col presente Statuto a Roma non potrete stare; scontenterete tutti, ed anche voi stessi. Lo Statuto ha reso, lo riconosco, i suoi servizi al paese da
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Morelli Salvatore. Dopo il breve incidente vi dico, signori, che a Roma si è scontenti, e che questo vi spiega che cosa vogliono i Romani, che cosa
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Io non so come i senatori, dopo aver votato il plebiscito, si siano incapati a non voler votare l'andata a Roma finchè non si approvata la legge
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Permettetemi, o signori, un riassunto rapidissimo della questione di Roma.
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Questa, se mal non mi appongo, è la storia contemporanea della questione di Roma capitale.
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la discussione generale su questo progetto di legge è la discussione generale sulla questione di Roma, è la discussione generale su quella politica
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La questione di Roma capitale, così posata, è dive; nuta ben presto un Credo politico, che ciascun partito i volle per suo; divenne una bandiera, in
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La questione di Roma capitale è stata per la prima volta posta nel mondo diplomatico e politico dal conte di Cavour, e teorizzata in quel famoso
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tutti i mezzi di svolgimento e di progresso. Egli è mestieri che scriviate sulle porte di Roma: non più inerzia, non più manomorta; nessun cittadino
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L'entusiasmo crebbe da quel momento a furore. Roma capitale divenne la formola in cui si compendiò la fede, il patriottismo, la verità; la foga del
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malessere in cui quel gran paese oggi si trova, potrebbe dare in inquietezze e disturbi spiacevolissimi; bisogna fare in modo da prepararci a Roma col
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Ora, queste guarentigie non si potevano trovare che dando a Roma un aspetto ed una destinazione in diametrale opposizione con tutto il suo passato
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Per altra parte Roma era la sola città, che collo splendore del suo nome, e colla centralità quasi assoluta della sua ubicazione, potesse rendere
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I precedenti storici che ricordavano il Papato più volte scacciato da Roma, e ritornatovi sempre con più retriva baldanza, ci obbligavano ad
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temporale fosse ancora vivo, che la sua esistenza avrebbe ritrovate nuove, benchè temporanee, sorgenti di vitalità. Pur tuttavia in Roma la bandiera del
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Vediamo se quest'accusa ha fondamento nel vero. Le ragioni che mossero il partito liberale a fare di Roma capitale l'ardita rivendicazione del suo
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dal profondo sentimento delle masse italiane. E certo la massa del paese, che non è politica nè filosofica, ubbidiva nel proclamare il concetto di Roma
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In verità anche questa è un'accusa che io non esito a respingere, e credo di poter dimostrare il contrario, che, cioè, la proclamazione di Roma
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Signori, la Camera attuale è sorta quando il concetto di Roma capitale sovraeccitava potentemente gli animi degli Italiani; essa è sorta precisamente
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tale se il programma di Roma capitale fosse stato dal paese riconosciuto come un patrimonio esclusivo del partito radicale?
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capitale, vale a dire col metodo della libertà e della moderazione; ed è questo metodo che ci impedirà, arrivando a Roma, così di trascendere in una
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Ma i due grandi trasporti storici della capitale sono quello che Costantino ha compiuto trasportandola da Roma a Bisanzio, e Pietro il Grande da
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proclamazione di Roma capitale, e nell'onore reso ai nostri impegni dall'altro, mediante l'affermazione del potere spirituale del Pontefice e della sua
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e l'ostilità dei nostri stessi nemici, che la nostra politica non fosse altro che la politica di una minoranza, fa quale credesse di inviare da Roma
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Ma l'onorevole Bonfadini dimenticò che, se in Italia vi sono le aspirazioni di un partito verso Roma, come capitale, vi è eziandio la grande
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Noi vediamo in Roma introdursi ogni sorta di profanità, e vediamo un Governo che non sa, nè può mettervi riparo, che non sa trovare un sindaco, un
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Ma chi potrebbe pensare e neppure sognare un pentimento da parte di ministri i quali occuparono Roma col mezzo delle bombe e dei cannoni? Che presero
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Ora veniamo più da vicino al tema che ci occupa. La questione di Roma è ormai pervenuta a quella fase più viva e più ardua che comunemente in tutte
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potendo disconoscere la verità di queste proteste, pur nonostante procede in Roma a mutarvi leggi, costumi, monete, uffizi.
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Noi vediamo in Roma il Santo Padre che dichiara di essere caduto nelle mani dei suoi nemici, e non si ritiene di essere abbastanza libero nei
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spedizione di Roma e consumarono la più enorme delle spogliazioni in danno appunto della Chiesa e della religione, il che vuol dire in danno di quella
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Bortolucci. Roma, centro delle memorie, delle tradizioni e delle istituzioni cattoliche; Roma, sede della più alta, della più veneranda autorità
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, permettetemi la parola; poi di costituirlo in uno Stato di estraterritorialità, il che vuol dire fingere che il Sommo Pontefice fosse in Roma come un sovrano
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Egli, non contento della preda già fatta e consumata coi precedenti incameramenti, vuole eseguirne un'altra nella stessa Roma, sotto gli occhi dello
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Io voglio il Pontefice in Roma, rispettato e pienamente libero, indipendente e sicuro del fatto suo. Ciò non può ottenersi con una sovranità di mero
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Quando egli vi descrisse la città di Roma come conturbata da quotidiane agitazioni e disordini, egli non faceva che ripetere relazioni erronee e
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fine del potere temporale del Pontefice, e Roma capitale d'Italia; per l'altra parte indipendenza spirituale della Santa Sede e libertà della Chiesa
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dovere di adempiere in tutta la sua interezza il nostro programma; e come mi par vano ed inopportuno ritornare sulla questione di Roma capitale, come
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principii del tutto diversi. L'onorevole Bertolucci considera il principato come la proprietà d'una casa o d'un podere. Egli non cura se a Roma vi
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Pertanto, o signori, mentre le potenze riconoscevano le necessità presenti che spingevano l'Italia a compiere la sua unità con Roma capitale; mentre
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