Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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e Unità di patria, sia dunque la vostra fede. Non dite  Roma  e Toscana, Roma e Lombardia, Roma e Sicilia, dite Roma e
patria, sia dunque la vostra fede. Non dite Roma e Toscana,  Roma  e Lombardia, Roma e Sicilia, dite Roma e Firenze, Roma e
la vostra fede. Non dite Roma e Toscana, Roma e Lombardia,  Roma  e Sicilia, dite Roma e Firenze, Roma e Siena, Roma e
dite Roma e Toscana, Roma e Lombardia, Roma e Sicilia, dite  Roma  e Firenze, Roma e Siena, Roma e Livorno, e così per tutti i
Roma e Lombardia, Roma e Sicilia, dite Roma e Firenze,  Roma  e Siena, Roma e Livorno, e così per tutti i comuni
Roma e Sicilia, dite Roma e Firenze, Roma e Siena,  Roma  e Livorno, e così per tutti i comuni d'Italia: Roma per
Siena, Roma e Livorno, e così per tutti i comuni d'Italia:  Roma  per tutto ciò che rappresenta la vita italiana, la vita
disgiunte. La vita d'Italia fu vita di tutti. Due volte  Roma  fu la Metropoli, il Tempio del mondo Europeo: la prima,
il genio d'Italia s'incarnò nel Papato e adempì da  Roma  la solenne missione, cessata da quattro secoli, di
dell'Umanità: v'è la giustificazione della formola che  Roma  ridesta propose all'Italia colle parole Dio e il popolo,
di maggior potenza, poiché l'uomo tanto può quanto sa.  Roma  ne' suoi primordii trovossi al confine di trelingue, la
delle quali rappresentava un proprio sistema d'idee.  Roma  adunque riunendo nel suo recinto famiglie di quei tre
e assorbire le forze rivali. Costituita così da origine,  Roma  rimase sempre accessibile alle idee degli altri popoli;
greca. Alle foci del Tevere s'arena una nave punica; e  Roma  se ne fa immantinente un modello. Perché i Chinesi oggidì
dei vostri bisogni. Senza un Governo popolare che da  Roma  scriva e svolga il PATTO ITALIANO, fondato sui consensi e
con esse confondere li avversarj. Quanto maggiore fu in  Roma  la cura di riservare e limitare la lettura dei testi sacri,
[...OMISSIS...] 1.44 Il P. Provinciale Pagani mi rimise da  Roma  la lettera che gli avete scritto in data del 23 settembre
non potrebbe essere universale se non avesse unità, di cui  Roma  è centro. Se si trattasse di sapere quali sono le più belle
fu più favorevole a noi che contrario; tanto in  Roma  quanto in Piemonte e a Verona; eccetto nel partito de'
di poterci presto rivedere; perocchè conto di partir da  Roma  in pochi giorni e per la via di Firenze, Livorno e Genova,
a dire quanto La ami e La stimi; egli ha dovuto tornare in  Roma  per alcuni giorni, dove lo rivedrò domani. Mi usò ogni
i suoi conforti, come sono i miei. Da molto tempo non ho da  Roma  nuova alcuna, spero nondimeno che lo stato delle cose
diavolo (imitato poi da san Policarpo, che incontrando a  Roma  un eresiarca, lo onorò col titolo di « primogenitum diaboli
non vi taccia nulla, non vi posso tenere nascosto che qui a  Roma  ci sono molti Francesi; e fra gli altri de' missionari di
ad ottenere questo scopo. Nel libretto che ho stampato a  Roma  col titolo « Massime di perfezione », c' è tutto, eccetto
della legge delle Società civili appena che si manifestò in  Roma  e che diede delle instituzioni in armonia colla medesima fu
essa era la più fondamentale di tutte, e quella che diede a  Roma  una costituzione tanto ammirata pei suoi effetti e così
la ragione di queste differenze fra le dissensioni di  Roma  e quelle di Firenze, anzi di tutte le repubbliche del medio
del medio evo, le troverà in questo: che il popolo di  Roma  fino dal principio ebbe proprietà, e parte corrispondente
nel governo. La questione adunque non riguardava come a  Roma  nel doversi fare le parti eque di un bene posseduto in
della legge delle Società civili appena che si manifestò in  Roma  e che diede delle instituzioni in armonia colla medesima fu
essa era la più fondamentale di tutte, e quella che diede a  Roma  una costituzione tanto ammirata pei suoi effetti e così
la ragione di queste differenze fra le dissensioni di  Roma  e quelle di Firenze, anzi di tutte le repubbliche del medio
del medio evo, le troverà in questo: che il popolo di  Roma  fino dal principio ebbe proprietà, e parte corrispondente
nel governo. La questione adunque non riguardava come a  Roma  nel doversi fare le parti eque di un bene posseduto in
del sant' uffizio, era stato desiderato e chiamato a  Roma  da più altri Pontefici, in varii e delicati uffizi
uscì alle stampe ancor tale, che dovette condannarsi in  Roma  stessa nel 1734, e poi due volte di novo da Benedetto XIV
allo spesso comunicare. San Filippo col rinfiammare in  Roma  l' amore alla frequente comunione, e secondo l' esempio suo
di Dio. E il martire Giustino dimandato dal Prefetto di  Roma  in che luogo i Cristiani s' adunassero, rispondea: che
volta: quando io penso e parlo della città di Firenze o di  Roma  da me veduta, il mio pensiero e il mio discorso ha per suo
delle due servitù, scrivendo così ai cristiani di  Roma  [...OMISSIS...] L' uomo dunque è sempre servo, se così si
Ora vi ha alcuno di quelli, i quali non furono mai a  Roma  e che non conoscono questa città se non sull' altrui