armi e sostegno diretto al leader religioso ribelle Muqtada al Sadr. La Repubblica Islamica nega di aver dato appoggio alla guerriglia, ma ammette che
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, attraverso le parole del narratore, il rapporto tra cielo e terra, tra il pensiero alto di un religioso e la sua quotidianità, tra sacro e profano. Si tratta
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vuoto il fermo invito del primo ministro iracheno lyad AUawi al leader religioso radicale Moqtada al Sadr, perché le sue milizie depongano le armi e
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l'odio razziale e religioso, vuole prendere i disperati del mondo che cercano asilo da noi e, con le buone o le cattive rispedirli al mittente senza
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propongono davvero l'esportazione del loro modello politico nazionale, che è rigidamente conservatore dal punto di vista religioso (ma, per loro, cioè
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compito «testimoniale», deve cioè trasmettere la sapienza e il patrimonio umano e religioso accumulato nel lento scorrere delle vicende umane. L'esperienza
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