Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: realta

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Da Bramante a Canova

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Argan, Giulio 26 occorrenze

memoria dell’originario, sacro tracciato della basilica. Rispetta anche la realtà fisica dell’antico e «racchiude come in una teca preziosa le antiche

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Caravaggio. Il decoratore opera su una realtà architettonica data, in uno spazio già definito. Séguita un discorso che può essere proseguito soltanto

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principi di uno sviluppo immaginario coerente, con un processo di graduale abbellimento, che a sua volta rientra nella concezione di una realtà

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recupero cinquecentesco dai progetti per San Giovanni dei Fiorentini e perfino al piano bramantesco per San Pietro, in realtà c’è una differenza

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, come il «chef d’oeuvre inconnu» di Balzac, ch’è soltanto un groviglio di segni indecifrabili perché riproduce la realtà esistenziale nel suo

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Per Michelangiolo l’arte è la totalità dell’esistenza perché discende dalla storia, si attua nella realtà naturale del presente, tende a un fine d

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, per cause che alla superficie coincidono con circostanze esterne ma nel profondo sono interne all’artista, che in realtà non vuole e non può compierla

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In realtà il processo storico, anche dal punto di vista della tecnica costruttiva, è continuo. Nel Rinascimento e, tipicamente, nel Bramante, si ha

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contiene anch’esso (e non è il solo) una dichiarazione di poetica. Le Filatrici sono, in realtà, Pallade e Aracne; ma anche, propone Tolnay, le tre

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pochissimi) colma i contorni di colori densi, e non ne trabocca una stilla. L’immagine deve avere la stessa realtà fisica delle cose: è chiusa nei suoi

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Questo interesse alla realtà sociale si può spiegare con la posizione religiosa del Guarini: intransigente sul punto del dogma, ma aperto e

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, era soprattutto uno schema: ma accanto a quello schema dedotto dai grandi maestri, spesso mal conosciuti, v’era la realtà viva dei pittori e degli

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non è genericamente natura; è quella specifica natura che esprime il sentimento «naturale» del personaggio. Non è lo spazio della realtà (posto che

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indefinito o sospeso: e non nei confronti di una realtà esterna, ma della pienezza e concretezza, della capacità d’esistenza autonoma dell'immagine.

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della natura come realtà avente una propria, costante, sistematica struttura. Non essendo più pensata come creazione divina, e quindi eterna e immutabile

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paesaggio è il prodotto di un processo, implica il distacco dell’artista da sé e il suo impegno nella realtà, insegna a vedere la natura in modo giusto

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composto di cose concrete, di tanti frammenti di realtà singolarmente individuati; ma poiché ciascuna di quelle cose ne chiama altre, per un continuo

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piangente e del Cielo ridente, è ora una realtà di fatto, che tocca profondamente il mondo del sentimento, suscita il compianto. Ma, appunto, è

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visiva, lo mette in contatto diretto, non più con una natura precostituita, sistematica e unitaria, ma con una realtà frammentaria e concreta: sicché quel

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Tanto Constable, nella sua franca dimestichezza con la realtà quotidiana, quanto Blake, nei suoi tempestosi scontri col divino, sembrano, e non sono

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proiettando sulla natura la visione di Turner, Ruskin intuisce una «diversa» struttura della realtà, si tratti della stratificazione geologica del terreno o

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realtà visibile, lo spazio, non è che un comporsi e coordinarsi di frammenti. È strano che Ruskin, dopo esser giunto per primo alla teorizzazione dello

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si tratti di una spazialità virtuale o illusoria: per Michelangelo lo spazio è una realtà concettuale nettamente distinta dalla estensione e dalla

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tocca con mano la realtà, l’arte riflette l’incerto stato di un’umanità illusa e delusa da due discrepanti promesse di salvezza, vagante in un universo

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ha fatto un simbolo di lui che era un uomo. Crede, si, di ribellarsi a Dio come gli angeli di Milton, ma in realtà si ribella al basso e non all’alto

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nell’incubo, purché sia sottratta a ogni confronto con la realtà della nozione empirica, che romperebbe subito l’incanto. Le immagini, così spaesate

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