del pianeta più vicino al Sole, pianeta che si chiama Mercurio; il secondo circolo, che è concentrico al primo ed inoltre lo abbraccia, è quello
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verso opposto a quello secondo cui si muovono gli indici dei comuni orologi.
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quello della Terra, e 78 volte più lungo che quello di Mercurio.
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La forma di Mercurio è quella di una sfera; il suo diametro è un terzo circa (0,38) di quello della Terra, e misura 4816 chilometri; la sua
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e non mostra schiacciamento sensibile; fra tutti i pianeti è quello che per grandezza più richiama la Terra, il suo diametro si può, con qualche
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139. Non è difficile rendersi ragione di quello che deve succedere di un pianeta superiore veduto dalla Terra; basta considerare le vicina figura,
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Il fenomeno più curioso presentato dai canali di Marte è quello che lo Schiaparelli chiamò la geminazione loro.
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all'osservazione dei fenomeni singolari del suo disco splendente. Il suo diametro apparente arrivando ad essere press'a poco la quarantesima parte di quello del
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quello che chiamato abbiamo eclisse di quel satellite (fig. 35).
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La luce di Saturno è tranquilla e bianca; il suo splendore è pari a quello delle stelle più lucide, ma non raggiunge mai nè quello di Giove, nè
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quello equatoriale press'a poco nel rapporto di 8 a 9.
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ed è che il loro moto di rivoluzione si effettua in un piano quasi perpendicolare a quello dell'orbita del pianeta, mentre tutti gli altri satelliti
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Il Sole sorge la mattina, tramonta la sera, e nel tempo che passa fra il suo sorgere e tramontare abbiamo il giorno, in quello che passa fra il suo
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est verso ovest, ossia nel verso opposto a quello secondo cui si muovono tutti i pianeti ed i satelliti di Saturno, di Giove, di Marte e della Terra.
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si dà il nome di Sistema planetario al gruppo dei corpi fin qui da noi passati in rapida rivista, quello che si chiama Sistema solare estendesi molto
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Nelle immediate vicinanze dell'orlo del disco oscuro lunare, che copre e nasconde quello del Sole, vapori sono molto più luminosi e formano uno
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da mantenere allo stato di vapore metalli che sulla Terra esistono allo stato solido. È questo secondo strato quello che, attraversato dai raggi
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apparso complicato da quello della traslazione, e in tal caso vi sarà riuscito difficile distinguere chiaramente l'un moto dall'altro. Complesso ad
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È questo secondo tipo uno spettro perfettamente simile a quello del Sole, ed è prodotto dalle stelle gialle.
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poco maggiore di quello apparente occupato dal disco lunare; persone di vista eccellente scorgono in esso 12 o 13 stelle; con cannocchiali potenti se ne
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256. Le nebulose sono quindi in uno stato fisico totalmente diverso da quello delle stelle e del Sole.
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, un movimento analogo e sincrono a quello dell'astro stesso, sicchè e lente ed astro movendosi di conserva, l’immagine dell'astro finisce per rimanere
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analogo a quello degli astri che si vogliono osservare.
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Quello che là si disse per un prisma, vale per ogni mezzo rifrangente, e per ogni lente; anche nell'attraversare una lente di vetro la luce si
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generalmente si usa è quello ideato a Parigi dai fratelli Henry.
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paragrafo primo del presente capitolo, automaticamente ai due tubi uno stesso moto sincrono a quello apparente della sfera celeste.
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Dei due obbiettivi stessi, quello chimicamente acromatico è largo 34 centimetri, e col tubo rispettivo e colla lastra sensibile collocata all'estremo
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Dei due obbiettivi, quello otticamente acromatico, largo 24 centimetri, costituisce, col rispettivo tubo e coll'oculare avvitato all'altro estremo di
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di immagini di stelle molto maggiore di quello che mostra se esposta per un'ora soltanto.
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lavoro di gran mole ancora, ma praticamente possibile e ben lontano da quello prima vagheggiato, e che doveva estendersi fino alle stelle di
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osservatorii astronomici opportunamente scelti dal congresso sull'uno e sull'altro emisfero della Terra, fra essi due osservatorii italiani, quello reale
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un'ora di durata, la fotografia degli spettri delle stelle principali di prima e seconda grandezza, spettri che egli paragonò con quello della Luna
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La disposizione adottata da Pickering produce un assorbimento della luce stellare piccolo, molto minore di quello che ha luogo negli apparecchi di
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La Terra ha un altro movimento oltre quello di rotazione.
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31. Lasciamo per un istante la figura, e ricordiamo prima quello che ognuno può riconoscere e verificare, quando voglia con qualche perseveranza
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rappresenta la Terra) ha giorno; l’altro emisfero ha notte. La Terra non possieda, per un supposto, altro moto che quello di rotazione; ne nasceranno le
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Ma, direte voi, ciò non concorda punto colla realtà. Avete ragione, ed infatti ciò non è quello che abbiamo osservato.
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Ma noi ora sappiamo che il Sole è fermo e che il suo moto apparente è effetto di quello reale della Terra; dunque, per porre le cose nel loro
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Il piano dell'equatore e quello dell'eclittica fanno tra loro quell'angolo costante che si chiama obliquità dell'eclittica rispetto all'equatore, e
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diametro ab' è l’emisfero oscuro, quello che ha notte; a sinistra quello per il quale è giorno.
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diurna dei circoli divisi per mezzo da quello d'illuminazione, avrebbero costantemente i giorni e le notti di egual durata, cioè a dire sempre una
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allo stesso punto dello spazio e in quello resta immobile Si fa qui astrazione dal moto proprio delle stelle fisse e dal moto del polo ogni anno
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il giorno uguale alla notte, il Sole culmina in un punto del cielo che giace a metà distanza fra quello a cui corrisponde la culminazione più alta, e
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e quello solare ricevuto, e perchè solo allora l'acquisto giornaliero di calore supera più e più la perdita.
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mente non parvi di trovare qualche analogia tra quello che notaste allora e quello che sulla spiaggia adesso vedete?
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A partire dal solstizio d'estate fino a quello d'inverno, i punti, nei quali ogni giorno il Sole sorge e tramonta, retrocedono sempre più verso il
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seconda metà della lunazione, quello di Luna calante.
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Quando la Luna passa per la massima sua vicinanza alla Terra, il suo disco ci pare un poco più grande che quello del Sole; se allora il suo
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quasi eguale a quello del Sole.
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3482 chilometri, un poco più che un quarto (0,273) di quello della Terra. Occorre quindi 50 volte circa il volume della Luna per formare un globo
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