Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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corro da  quella  sventurata.
 quella  del diavolo riuscite meglio.
Faccio la parte dell' angiolo e  quella  del diavolo...
la propria barba e poi  quella  degli altri.
mamma, volevamo dirvi...  Quella  povera Rosalia... Quei poveri bambini...
pure un'occhiata a  quella  povera bestia, passando. L' ho mezzo rovinata.
la gna' Lola, no, vedete!  Quella  lì mi vuol far dannare l'anima.
ho lasciati in chiesa.  Quella  messa non finiva più... Ero in pensiero, lana.
tela e tela! La vera tela è  quella  creatura lì che dobbiamo liberare, don Saverio!
rammenti di  quella  prima e sola volta che la mamma ci lasciò andare al teatro,
intanto a  quella  poveretta muore il marito, l'unico suo sostegno,
che sposassi per forza  quella  mummia di sua nipote... Chi le ha detto mai nulla?... Chi
 Quella  povera figliuola non vorrete lasciarla così. E' vostra
peccato oggi! Non mi fare quest'altro affronto di faccia a  quella  donna.
ha da aggiustarseli egli stesso... Il mio cruccio è per  quella  povera sorella nostra, e per i bambini innocenti.
vi, sarà bisogno, con l'aiuto di Dio! E poi, c'è  quella  santa lassù, che prega per tutti! Ah! se fosse qui,
figlia mia, uh! sarei già andata a cavarle gli occhi a  quella  stregaccia!... È stata lei! La Caristia! È stata lei!.. Che
prendersela con lui... E poi, dovea guardarsela da sé  quella  mocciosa di sua nipote... Come poteva lusingarsi che Cola
una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A  quella  voce, a quella figura, la povera Giulia si senti quasi
volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella voce, a  quella  figura, la povera Giulia si senti quasi venire le lagrime
noi non manca nulla... Ma  quella  disgraziata sorella nostra!... Povera Rosalia!... Era la
per annaffiare la gola di colui che cantava..... Ah! Ah!  quella  notte, ricordate? che il contrabasso non si reggeva su le
fa mancare nulla, e la tiene come la Madonna sull'altare,  quella  scomunicata!
dato fuori recentemente tre nuovi volumetti degnissimi di  quella  Biblioteca popolare dei Semprevivi che con nobile coraggio
ha fatto il danno e noi lo paghiamo,  quella  creatura e io!... Gliel' ho mandato a dire però alla
leggerla cotesta storia cupa e soave, nel nuovo romanzo di  quella  eletta e squisita scrittrice che è Maria Savi Lopez e che
nella letteratura contemporanea. Il volume fa parte di  quella  simpatica Biblioleca popolare «Semprevivi» per la quale
nostra nuova narrativa. E si intenda per nuova non soltanto  quella  dei giovanissimi e dei debuttanti, cui largo spazio sarà
e dei debuttanti, cui largo spazio sarà riservato, ma anche  quella  dei più significativi scrittori dei giorni nostri. In tal
di questo volume. Ad esse, passate per la cessazione di  quella  Casa alla Ditta Fratelli Treves, sono state unite le
queste novelle vien rivelata una Sicilia assai diversa da  quella  che molti ancora si ostinano a fantasticare, tanto peggio
vero Dio, vi ammazzerò come un cane, per non lasciare  quella  poverella in mezzo alla strada.
non conosceva una nota, e di musica aveva finora sentito  quella  della chitarra e della fisarmonica e quella dell'organo
finora sentito quella della chitarra e della fisarmonica e  quella  dell'organo della cattedrale: ma quello che piú la
novissime pubblicazioni fanno parte dei Semprevivi, di  quella  preziosa biblioteca che merce le cure sapienti e il
di Matilde Serao non è un romanzo, è una pagina di vita, di  quella  vita triste, angosciosa; ora piena di stenti e di miserie,
non si può fare a meno di interessarsi in sommo grado a  quella  povera Carmela Minino, la protagonista del romanzo, così
verde vallata cosparsa di ville e di casolari che, da  quella  distanza, prendevano l'aspetto di giocattoli disseminati a
nella lontananza; nessun altro suono turbava la pace di  quella  solitudine. Seduto sopra un sasso, coi gomiti appoggiati
sedarsi l'agitazione dei suoi nervi tormentati; e, vista da  quella  distanza, la vita turbolenta della grande città, la ricerca
non avrebbe avuto più nulla di meritorio da parte sua. In  quella  disposizione dell'animo, l'inoltrarsi dell'autunno in
cuore d'artista e di galantuomo sotto le pagine spietate? E  quella  larga nota di dolore che sale acuta, persistente da ogni
e trepide di cui era stata circondata l'infanzia di  quella  bambina — delle prescrizioni severe della scienza che aveva
fatto rifiorire la sua giovinezza, appassita anzitempo fra  quella  culla minacciata e quel marito di già cadavere prima di
di quel medico che era venuto un'altra volta, il tic-tac di  quella  stessa pendola che riempiva tutta la stanza, tutta la casa,
sembrar gaio e spensierate, morivano nella semioscurità di  quella  vòlta altissima.*
le donne piangevano; gli uomini gridavano: - Dàlli a  quella  sgrinfia! - Ammazzala, quella poco di buono! - Mandala al
uomini gridavano: - Dàlli a quella sgrinfia! - Ammazzala,  quella  poco di buono! - Mandala al diavolo, quella birbona! Ti
- Ammazzala, quella poco di buono! - Mandala al diavolo,  quella  birbona! Ti giuro che, delle volte, mi venivano i lucciconi
vuoi? Il nostro padrone non c'era più a farci parlare con  quella  sua bella voce di basso profondo: quest'altro, il nuovo
avuto paura di trovarsi così sola con un facinoroso di  quella  fatta, a poco a poco, dopo averne udita la storia,
per la centesima volta, da che aveva incontrato l'Olderico,  quella  domanda. Ella aveva ancora dinanzi la sua figura
alle signore, e la duchessa contava su di questo perché  quella  relazione si annodasse. Ora ella si pentiva di non avergli
effetto di repulsione invincibile. Già, era così mal messa!  Quella  povera vesticciuola grigia!... Quella cappottina dell'altro
era così mal messa! Quella povera vesticciuola grigia!...  Quella  cappottina dell'altro anno!... Non aveva sorriso neppure
serbava ancora qualche speranza. Nella solitudine di  quella  villeggiatura fuori mano, l'Olderico avrebbe probabilmente
la duchessa sentiva di esser cento volte preferibile a  quella  povera marchesa, che sprecava ormai invano tutta la sua
fidava più di durare in quel sacrifizio lungo ed inutile.  Quella  sua virtù finiva per essere ridicola. Tutti, dal primo
già architettata l'avventura. Trovava tutto agevole, in  quella  campagna, nell'assenza del marito; e l'illusione era così
cenere si era accumulata sul fuoco, poteva aver spinto  quella  donna a rivolgersi ancora a lui?... Si era ella pentita dei
decifrare l'enimma: aprire la lettera, e leggerla; ma, in  quella  sovraeccitazione cerebrale a cui era in preda, trovava una
imaginarla altrimenti che quale l'aveva lasciata. Rivedendo  quella  gentile figura, ricordandone tutta la seduzione, tutto il
trovava ora dei motivi che lo spingevano sempre più per  quella  via. Dall'ammettere che la donna avesse potuto essere
vera colpa non avendo cercato di lei, quando il motivo di  quella  rottura gli era stato fatto intravedere. Allora sarebbe
la propria innocenza. Il dover suo era di non abbandonare  quella  donna, suo malgrado! Chi gli diceva, infatti, che il
quelle assurdità di cui la vita è tanto feconda... Però, in  quella  lettera improvvisamente pervenutagli, quando egli si era
a questo tratto l'indole fiera, appassionata, di  quella  donna di cui si era fatto un tipo ideale. Si era creduta
e chissà quante altre imagini si saranno sovrapposte a  quella  che io ho temuto di ripresentarvi dinanzi! Guardate:
si stropicciava gli occhi. Credeva di aver sognato, tanto  quella  lettera era incredibile, tanto egli era rimasto male! Che
era stata la sua!... Gli anni erano davvero passati, se  quella  donna era così mutata, se scriveva di quelle lettere, se
- a lui! - se profanava il ricordo del loro amore con  quella  freddezza studiata, con quel tono di filosofica
di tutta la sua vita!... Ma, dunque, era realmente mutata  quella  donna, o era stata sempre ad un modo e soltanto la sua
a tavola. Il suo romanzo era finito, definitivamente; e  quella  lettera ne rappresentava l'epilogo prosaico e volgare. - Un
Contente voi, contenti tutti!... Ma adesso si tratta di  quella  povera figliuola, che resta in mezzo a una via, con tre
il marito a quell'ora insolita, con quel tempo, e con  quella  faccia, comincia a tremare come una foglia, ed ha appena il
ridiveniva lo stesso d'un tempo e pareva non pensasse più a  quella  cristiana, cominciava ad aprire il cuore alla speranza. -
alla vicina Santa - come il mio ragazzo si sia liberato da  quella  strega! - S'è liberato perchè quella strega ora se la dice
si sia liberato da quella strega! - S'è liberato perchè  quella  strega ora se la dice con Rosario Cerbini! Donna Giovanna
passare dinanzi la mia porta, e me lo rubava cogli occhi  quella  scomunicata! e cercava di attaccar discorso con lui anche!
a Dio, prima! - Egli giurò. Dopo, come lo seppe lei,  quella  mala femmina, diventò gelosa a morte; e si mise in testa di
a quel che fai! - gli andava ripetendo donna Giovanna -  Quella  femmina ti porterà alla rovina, come ne ha portati tanti
in pace. Ma lei non l'accusava, lo compativa. La colpa di  quella  disgrazia era sua; era stata lei, scellerata! a preparare
più! Ma più egli si sacrificava per Anna Laferra, più  quella  gli si mostrava indifferente e fredda. - Tu non mi vuoi più
vedi questo? Anna Laferra gettò uno sguardo di disprezzo su  quella  piccola lama annerita che finiva in punta. - È buono per
quando sarà possibile... Alfio gironzava attorno a  quella  casa, come un cane senza padrone, e non sapeva levar gli
fa morire di morte lenta... La comare Angela rispondeva che  quella  poveretta era malata per causa sua, che bisognava lasciarla
quell'uscio, a calci, e di andarle a sputare in faccia, a  quella  infame! - Dopo quello che ho fatto per lei! Dopo che mia
geloso, non voglio sapere di Rosario Cerbini, se lei torna  quella  di prima. - Che posso farci! - Ma perchè? Perchè mi tratta
Balsamo si dette a un tratto un pugno in fronte. - È per  quella  parola, che le dissi prima di conoscerla! Non è vero che è
che le dissi prima di conoscerla! Non è vero che è per  quella  parola? Domandatele come debbo fare, se vuole che
questi quindici giorni! Invece, una delle cose più savie, è  quella  di pensarci su, bene, un pomeriggio tranquillo o una serata
e la disunione di quelli che si amano! E la visita rara,  quella  a una vecchia dama simpatica e buona, che tutti, a poco a
che tutti, a poco a poco, hanno tralasciato di visitare,  quella  a un vecchio amico infermo, da lungo tempo infermo, e che,
oscura, a un parente povero, a una amica della giovinezza,  quella  visita che è una consolazione, un atto di profonda carità
- egli esclamò, riconoscendola; e la mostrò al dottore.  Quella  sigaretta, preparata con l'estratto della canabis indica, —
al ragazzo molto caffè, e lasciarlo riposare. Intanto  quella  sera fu impossibile andare in casa Ronzano, con dispiacere
Il babbo, lasciato che fosse completamente svanita  quella  specie d'ubbriacatura, fece a Giorgio una lavata di capo
questo non è sempre a destra, sebbene dalla parte opposta a  quella  dove siede l'autista. In carrozza, i due posti di fondo son
posto d'onore; se è aperto lo sportello destro, sale prima  quella  che deve occupare il posto a sinistra, non senza aver
non v'è intimità. Se l'uomo si trova dalla parte opposta a  quella  d'onde la signora deve scendere, salta giú rapidamente,
Di due vetture ferme, riprende per prima la marcia  quella  che trasporta... un carico piú prezioso.
! com'è possibile avere in core il tradimento di Giuda con  quella  faccia? Più tardi una vicina che veniva pel filato mi disse
scala strettissima, chinandosi per entrare nel Santuario da  quella  porta o piuttosto buca. Nella seconda grotta, vastissima e
non respirava; e tra le voci del rosario, udiva soltanto  quella  dell'Eremita che rispondeva più forte di tutte! - Santa
invisibile che passava nella strada bianca illuminata.  Quella  strada, quel chiarore, mi fecero paura e nello stesso tempo
poteva vedermi e fermarmi: d'altronde che cosa cercavo da  quella  parte? Case non se ne vedevano se non in lontananza fra le
se non in lontananza fra le vigne: e anche avessi trovato  quella  che cercavo a che mi serviva? Rientrai nella pineta: il
che la bimba era morta e nessuna forza umana, neppure  quella  del mio dolore, poteva rianimarla. Eppure andavo: dove? non
tornavo indietro. Credo di aver fatto in tutti i sensi,  quella  notte, tutti i sentieri della pineta; e ancora mi pare
mancava la firma. Erano avvisi, programmi, anch'essi con  quella  scritta sotto: Il Direttore, e che evidentemente il
preferito un altro genere di gastigo, anche più grave, a  quella  solitudine e a quell' abbandono. Volevano lasciarlo lì
poltrona, socchiudendo gli occhi, assaporando il piacere di  quella  nuova discoleria che gli aveva mutato in godimento
succedersi dei clienti, Carlo Landini si sentsolìievooo da  quella  specie di stanchezza morbosa particolare ai lavoratori del
facendo mentalmente il conto del tempo trascorso dacchè  quella  persona non gli aveva più scritto. - Dieci anni!.... - e
rammarico e di composta rassegnazione: Fine. Bruscamente,  quella  donna a cui lo legavano i vincoli più teneri e più saldi,
tentar di rivederla, mai più! Che cosa era avvenuto? Perchè  quella  risoluzione incredibile, contro la quale ogni sua
ignorata, che egli aveva intraveduto il possibile motivo di  quella  rottura. Poco prima che questa scoppiasse, un suo amico,
ed ecco che tardi, troppo tardi, veniva al suo orecchio  quella  voce, secondo la quale quella signora sarebbe stata la sua
tardi, veniva al suo orecchio quella voce, secondo la quale  quella  signora sarebbe stata la sua propria amante!... Allora,
si svolgeva ora nella memoria del Landini. Girando  quella  lettera da una mano all'altra, egli pensava che in quel
pezzo di carta doveva essere la conferma o la smentita di  quella  sua spiegazione. Però non si decideva ad aprirla. Un
attraverso le rinnovate esperienze qualche scintilla di  quella  gran fiamma: ma non l'aveva trovata. Come il duca d'Illiria