da Dio). Però questo deve essere fatto in tal modo che le ragioni delle due opinioni, cioè di quella favorevole e di quella contraria all
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luce evoluzionistica, come osserva felicemente padre Teilhard de Chardin, quella di asse e fine dell’evoluzione».
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Se invece consideriamo per esempio l’ala di un insetto, che serve alla stessa funzione, il volo, vediamo che non ha alcuna omologia con quella dei
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utilizzando diversamente la stessa parte fondamentale. L’ala di un uccello, quella di un pipistrello (Mammifero) e quella dei rettili volanti oggi
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scientifica è, invece, quella evoluzionistica.
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trasforma così in quella struttura ramificata e sacciforme in cui la parvenza di crostaceo è totalmente perduta. In questo e in moltissimi altri casi
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sostanze organiche che, per quanto ci è noto, non possono avere altra origine se non quella biotica. La presenza di idrocarburi in rocce antiche può quindi
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soltanto cani, gatti, querce o rose, e via dicendo. Sostanzialmente, dunque, la maggior parte degli antichi scienziati credevano in quella dottrina che
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somiglianza, cioè affinità di forma, di struttura, e getta così le basi di quella classificazione degli animali e delle piante che ancor oggi
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, leggendo, s’intende che quella chiarezza e sicurezza rappresentano la grande forza che ha dato vita all’opera linneana.
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quella da cui deriva (anagenesi); oppure: 2) nel seno di una specie si differenziano una o più entità specifiche, cioè una o più nuove specie
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percentuale degli individui con capelli crespi rispetto ai capelli lisci, quella degli individui con pelle pigmentata rispetto alla pelle bianca
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La terza condizione è evidente: è quella che abbiamo esemplificato supponendo che in un allevamento di razze pure vengano tolti gli impedimenti agli
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numero dei normali (tipo selvatico) si può dire per esempio che la mutazione A ha il valore 1,3; quella B il valore 0,98, quella C 0,80 e così via.
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forma normale si mimetizza, quella melanica è nettamente visibile; il contrario accade su un tronco annerito dalla contaminazione fuligginosa, che
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principali centri industriali; nei cerchi più grandi il settore nero indica la percentuale della forma melanica rispetto a quella normale.
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La concezione aristotelica del mondo dei viventi, come abbiamo detto, è quella tradizionale, creazionistica, statica. E tuttavia, da alcuni passi
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Rettili, occorre postulare qualche speciale tipo di mutazione più intensa, più cospicua che non quella con cui finora hanno avuto a che fare i genetisti.
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La interpretazione scientifica dell’evoluzione fu invece quella fornita da Darwin, e soprattutto dal neodarwinismo. Il mutazionismo di De Vries recò
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Si può ammettere che quella di Lucrezio sia una concezione evoluzionistica, sebbene vaga e oscura; e non v’ha dubbio che la sua descrizione dell
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Fra le obiezioni che furono rivolte alla teoria della selezione, fin da quando Darwin la formulò è quella che non si vede come alcuni caratteri allo
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esseri viventi di complessità analoga a quella dei batteri si siano formati in passato, di colpo, dalla materia inorganica. Un batterio, non è tanto
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All’epoca in cui Darwin e Huxley detronizzavano la teoria dell’angelo decaduto per sostituirvi quella della scimmia evoluta, assai pochi erano i dati
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Cerchiamo di riassumere i fatti. Innanzitutto possiamo stabilire, per comodità, tre tappe nell’evoluzione dell’umanità. La più recente è quella che
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riferire al primo periodo interglaciale, fra la glaciazione di Günz e quella di Mindel, databile a non meno di 200 000 e non più di 500 000 anni.
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Contrasta con quella di Linneo innanzitutto per essere antisistematica: Buffon non amava i rigidi sistemi di classificazione: preferiva le garbate
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al pensiero vivace dell’illuminismo che allora andava fiorendo in Francia, il Buffon fece opera antitetica a quella di Linneo: antitetica come stile
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quella che vale a distinguerlo nettamente dagli animali è la facoltà di parola, cioè del linguaggio articolato, mediante il quale l’uomo riesce ad
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secondato quella della natura».
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opposte tendenze: quella all’indagine analitica e sistematica e il desiderio di generalizzare e di teorizzare.
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La prima di queste due conclusioni - prosegue il nostro autore - è quella ch’è stata tratta finora, vale a dire press’a poco quella accettata da
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La seconda conclusione è la mia personale: suppone che, per influenza delle circostanze sulle abitudini e poi per quella delle abitudini sullo stato
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Può esservi nella storia naturale una considerazione più importante e a cui si debba dar maggiore peso che quella che ho sopra esposto?
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Ora, se è vero che un animale da lungo tempo domesticato differisce dalla specie selvatica da cui è derivato, e se, in quella specie domestica, si
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destato fin dal suo nascere una risonanza enorme. Fra le teorie scientifiche è certamente quella che ha commosso più larga cerchia di pubblico.
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Queste osservazioni e queste conclusioni, che fanno del Cuvier il fondatore non soltanto della paleontologia, ma di quella parte della geologia che
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di quella di tanti altri suoi contemporanei e posteri — va cercato più profondamente nelle radici del suo spirito. Si badi: in quelle parole del
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Improvvisamente la buona società vittoriana - quella, per intenderci, in cui non era opportuno nominare le gambe, neanche quelle della tavola, quella
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Il padre s’illudeva che il figlio seguisse quella stessa carriera di medico che a lui e al padre suo Erasmus aveva dato l’agiatezza. Ma il giovane
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famiglie simili a quella di Darwin.
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Egli stesso, un anno prima di morire, così si esprimeva, con quella obiettività di giudizio e quella modestia che sono così caratteristiche della sua
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Se si considera la struttura di un pesce, ben adatta alla vita e alla navigazione subacquea, quella di un uccello, idonea invece al volo e alla
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argomento tanto difficile e complicato con una esposizione così sommaria come quella che abbiamo fatto. Ma era necessario presentarlo per fare risaltare
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la loro struttura. La riconosce, ma ne dà una interpretazione radicalmente diversa da quella tradizionale.
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Ma le opposizioni generiche e aprioristiche, tipo quella del vescovo Wilbeforce e di vari membri della chiesa anglicana, si erano andate mano a mano
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parlato turco, ma di turco non vi era che quella specie di filosofia di cui hanno pieno il cerebro quei signori.
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Da tutto un intenso lavorio critico e polemico nacquero così alcune teorie sulle cause dell’evoluzione, che si discostano fondamentalmente da quella
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La prima è quella dei «neolamarckisti» sostenuta dallo Haeckel, dal paleontologo americano Cope, e da vari altri. È una teoria che trova molto
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preformismo evolutivo, senza, ovviamente, poterne neanche tentare una spiegazione. Un’idea non dissimile, del resto, è quella dell’evoluzione creatrice
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Il mutazionismo può rispondere a molte delle critiche rivolte al darwinismo, e in particolare a quella che i caratteri non hanno valore selettivo se
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