senza grazia è un amo senza esca. Io affido alle Scuole questo libro, perchè ne esca quel tanto di bene pei giovani che può insinuare dei buoni
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commercio di essi quel po' di bene concesso ai mortali, che è la socievolezza e la convivenza sopportabile. In virtù del primo comandamento, che è quello
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dacchè l'abbiamo invitata, l'accoglieremo con cordiale premura, qualunque siano le circostanze di animo in cui ci potessimo in quel momento trovare. Sarà
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Fino dall'antichità fu detto che il servo è un nemico pagato. Senza essere pessimisti possiamo dire che quel detto fu un apoftegma inappellabile
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condizione le costringe ad essere simpatiche; e per esserlo debbono curare perfino il loro abbigliamento in modo che corrisponda a quel comandamento categorico
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lavoro faticoso della vita materiale. Quel milione di teste che interrogate in un momento non appassionato sanno esprimere così bene i sentimenti più
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, accettano sempre a malincuore questa offerta anche se fatta col più grande disinteresse. D'altra parte, se la persona richiesta è, quel che si diceva
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confronti odiosi e di non far sapere al mondo quello che possiede la giovane famiglia. Il contratto si firma in casa della sposa ed è in quel giorno
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che anche nelle classi elevate sono invincibili. Quando la morte, triste dea, entra in una casa, gli amici e le amiche fanno intorno a quel letto
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, brillarono per un istante nell' umile presepe di quel re perseguitato a morte; e giunsero nella notte che precede la festa. L'apparizione del nume non ha
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assimilarsene, sicchè oggimai sarebbe ridicolo l'ignorarle e il non tenerle in alcun conto ; come quelli che credono soltanto quel che desiderano o che
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antica e preziosa, potrà essere un museo o un magazzino, ma non mai una casa che riveli la presenza del nume, i Lari intimi degli antichi, quel non so
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-letto in una camera da pranzo. Ciò desta un mucchio di curiose idee nelle persone di fine osservazione. Non si fa che quello che si può fare e quel che
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guanto di velluto del gattino ci sta costantemente l'unghia adunca e traditrice; ma per quello che ne dovete far voi d'uno sconosciuto, per quel quarto
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quel giorno, o quanto avete speso pel vostro abito o per le derrate; essi vi troncano la parola in bocca, vi contraddicono, rettificano il vostro
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sempre se quel titolo gli verrà negato, e anche senza volerne male alla persona digiuna di questa elementare legge di società, non potrà attribuire
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L'uomo è portato più al biasimo che alla lode, più al rigore che all'indulgenza, più al ripicco che al perdono. Ciò è il prodotto di quel falso amor
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delle cose, da quel filosofo italiano che chiamava il tempo il suo podere, a Sir Carlo Napier che non volle far aspettare la fanciullina a cui aveva
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e franco, libero poi di ripigliarsi nell'uscire le ragioni del disdegno se giusto, o di riprendere quel tanto che debba preservare la nostra
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garbo e senza dolcezza può essere un giglio di purità, un'arca di scienza, ma non eserciterà mai intorno a sè quel fascino benefico, che può educare
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pieno di pensieri. Essi sentono in sè stessi quel che ha detto egregiamente uno dei nostri più insigni scrittori e docenti, il Chiarini, che in una
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mostrano neppure di accorgersi di quel che han fatto ammannire, e che i convitati non si perdono in un'ammirazione troppo entusiastica delle vivande
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e i mansueti, ma non farà alcuna cosa per distruggere nella gioventù quel riserbo timido che è il rispetto esteriore, quasi fisico, d'un animo il
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bene educato ha tutto quel coraggio che lo rende forte nelle avversità e nei pericoli; tutta la sensibilità che può renderlo compassionevole cogli
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deve essere subordinato a molte riflessioni rispettose e remissive, che rivelano quel che si chiama il tatto, il quale non è che la principale
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