Prendiamo gl'istituti di credito agrario, che stentano tanto ad allignare in Italia, e benchè quel movimento sia più compresso e più difficile, come
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Se per una curiosità accademica l'onorevole Bordonaro vuol dar lettura di quel foglio, lo faccia; ma io prego fin d'ora la Camera, prima di udire la
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Bonacci.… Io ritengo che la Camera abbia con quel permesso accordato a me anche la facoltà di poter mantenere il mio ordine del giorno.
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, di mancare di riguardo al Governo francese, ed oserei anche dire, di mancare a quel sentimento di buonafede e di dignità, che il Governo italiano deve
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Imperocchè allora essendo stato iniziate le negoziazioni dei trattati di commercio, era dovere di quel Gabinetto di non dimenticare una così
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caso i principii stabiliti in quel famoso ordine del giorno di che parla l'onorevole Mancini. Proprio non ne ho avuto l'idea.
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contestazione fra due paesi quel principio dell'arbitrato internazionale, che toglie di mezzo tanti equivoci e tante questioni fra popoli e fra governi.
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negoziatori da lui nominati in Francia a rappresentarlo, non vi può essere alcun dubbio che la interpretazione data da quel tale signore, a mio avviso
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Io dunque non darò nessuna importanza a una comunicazione di quel genere. E quand'anche quella lettera fosse stata realmente scritta da un impiegato
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ch'io dica che si verrebbe meno a quel sentimento di dignità che è così profondo in tutti noi, e che spero verrà confermato dalla Camera col respingere la
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? Imperocchè, o signori, io non posso comprendere che quel che il Codice definisce come reato nell'individuo possa essere immune da ogni pena quando è
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per lo spirito della legge non posso immaginare che quel che si è definito reato pel cittadino, possa essere esente da ogni pena, immune da ogni
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La pubblica opinione all'orrore di quel reato, che spense la vita di un uomo rispettabile per pubbliche e private virtù, associò l'idea che sia stato
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più di tutto, se pur fosse possibile, mi affida la persona del nostro Re, del figlio di Vittorio Emanuele, di quel uomo il quale all'amore della
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lato ristretto di fatti speciali, e non si elevi a quel concetto che ormai preoccupa tutta l'Europa.
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Signori, la sicurezza pubblica non è questione di partiti, non è questione di questo o quel paese; ma è questione di tutto il mondo civile e
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Come deputato di quel collegio, denunciando un tale stato di cose, mentre confido che la magistratura procederà, con tutta l'energia, perchè sia
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sicurezza sulla punta del pugnale di un volgare assassino che si chiama Passanante; sopra questo o quel delitto politico, o comune, su di una bomba che
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povero ministro è stato stigmatizzato sotto il pretesto che faceva scomparire quel pareggio che
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assidere alla mensa della proprietà quel misero che si ciba di ghiande. Allorchè si vendevano i beni demaniali, mio fratello ed io proponevamo di darne
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Venne il periodo del sedicennio, quel periodo che l'onorevole Minghetti voleva farci dimenticare, e cosa è in esso accaduto? Io non vi parlo di Ponte
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commenti che ne accrescevano la gravità. Dicevano che a quel corteggio funebre avevano preso parte varie associazioni repubblicane con le rispettive
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cui lo scandalo ed i pericoli, che naturalmente derivavano da quel fatto, vennero ad aggravarsi in modo veramente minaccioso.
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Basterebbe questo, per ritenere che in quel caso giustamente il ministro non trovava ragione di difesa preventiva veruna.
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dell'interno) che fino a quel giorno atti abusivi non si erano commessi da quelle associazioni, dai comitati di provvedimento; ma di più aggiungeva: essi
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accolta di uomini e di armi; ma, quando un ministro, un uomo di quel carattere vi dice, abusi finora non sono stati commessi, cotesti comitati non fanno
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necessaria l'autorizzazione preventiva per la formazione legale di un'associazione? Siamo d'accordo in questo. Quel regio decreto del settembre 1848, che
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, gridando sotto le finestre di quel famoso palazzo, che tante memorie gloriose racchiude: Viva gli internazionalisti! ed aggiungendo altre grida sediziose.
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dissenso è nei fatti. Egli diceva nel suo vivace discorso d'Iseo: «Per uno strano pervertimento morale, con quel segnacolo sciagurato (e ben lo chiamava
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codesti circoli colla loro intitolazione, con quel segnacolo sciagurato manifestavano intendimenti così criminosi; se era evidente che si consigliava ai
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Quel gran nemico della libertà e dell'indipendenza d'Italia, che era il conte di Cavour, nel 1852, diceva al Parlamento che «le nostre istituzioni
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Si sente dire, ora da questo, ora da quello: «io sono repubblicano;» è venuto quasi di moda. Mi fanno tornare alla mente quel nostro proverbio che
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Associazioni repubblicane. Nel discorso d'Iseo le associazioni repubblicane furono trattate con più mitezza. Quel rigore di linguaggio, quelle
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nel discorso che egli pronunciava nello scorcio dell'ottobre a Bologna, sebbene in quel discorso l'onorevole Miaghetti cominciasse dal rivendicare
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