Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 quel  momento in cui le durate del giorno e della notte siano
Terra nella sua orbita è sensibilmente regolare e uniforme,  quel  momento deve cadere verso la metà fra i due solstizi: quel
quel momento deve cadere verso la metà fra i due solstizi:  quel  momento è l'Equinozio di primavera (22 marzo). La parola
tutto al di qua di essa. Stiamo attenti a  quel  che sta per succedere.
voi osservato da vicino e da ambo i lati  quel  monticello? Se si, la superficie vi sarà certamente apparsa
terrestre, diremo che la Terra ruota nel piano di  quel  circolo, perché nella sua rotazione tutti i suoi punti
rotazione tutti i suoi punti descrivono circoli paralleli a  quel  piano; e se immaginiamo altresì che il Sole si muova nel
una stella; ebbene là dove pare che tocchi il cielo, è  quel  punto che gli astronomi chiamano zenit; sarebbe come a dire
punto che gli astronomi chiamano zenit; sarebbe come a dire  quel  punto della vòlta celeste che è equidistante da tutti i
una nebulosa che contiene gli elementi sintetizzati fino a  quel  momento.
 Quel  che precisamente siano i pennacchi la scienza non lo sa
Intorno alla costituzione fisica di Mercurio poco si sa, e  quel  poco dipende in gran parte da osservazioni fatte in questi
mediare con Einstein la riscoperta di  quel  lavoro, dopo Grossmann, sarà proprio Levi-Civita, in un
per l'appunto quello che chiamato abbiamo eclisse di  quel  satellite (fig. 35).
bisogna ben persuadersi se si vuole acquistare coscienza di  quel  che siano le dimensioni cosmiche, e di quel che realmente
coscienza di quel che siano le dimensioni cosmiche, e di  quel  che realmente siano le distanze espresse dai numeri delle
mai visto il Sole culminare più vicino all'orizzonte di  quel  che ogni anno culmini ai 22 di dicembre, ne mai nelle sue
ne mai nelle sue culminazioni avvicinarsi allo zenit più di  quel  che ogni anno faccia ai 22 di giugno; e avrete ancora
paragrafi i rapporti che vincolano la Luna alla Terra, a  quel  modo che esplicai quelli che legano la Terra stessa al
stelle si potrà sottrarre la parte che è di apparenza, e  quel  che resta mostrerà la porzione del moto particolare delle
protuberanze vi sono delineate quali si videro  quel  giorno stesso nei comuni strumenti durante la totalità, o
dal Sole ha attraversato una atmosfera contenente vapore di  quel  metallo stesso, e che nel Sole quel vapore metallico
contenente vapore di quel metallo stesso, e che nel Sole  quel  vapore metallico esiste; ragion vuole che si ammetta ancora
X mai costruito, destinato allo studio dei buchi neri.  Quel  telescopio porta il nome di “Chandra”.
il più vicino al Sole, e per Urano, il più lontano,  quel  grande pianeta al di là di Saturno scoperto casualmente da
della Via Lattea”. In effetti Jansky aveva scoperto che  quel  sibilo proveniva dalla costellazione del Sagittario, dove
necessariamente un circolo di maggior raggio, e, per  quel  che si è or ora detto, ha una superficie convessa molto
la direzione iniziale della coda della Cometa giaccia in  quel  piano.
giusta, che pochi studenti sapevano dare, è: “Nulla, perché  quel  giorno non esiste”.
passa al momento del plenilunio si trova vicino all'asse di  quel  cono; può non entrarvi che in parte, se il nodo ne è più
singolare, proprio nel 1959, mentre a Cambridge usciva  quel  Catalogo, arrivava negli Stati Uniti Maarten Schmidt, nato
curvatura convessa verso il nord, però molto dubbia. In  quel  giorno fu vista pure per la prima volta la coda secondaria.
iniziale della coda, più lungi diventa parallelo a  quel  circolo, poi si ripiega finalmente verso
disegno considerata si riferisce a  quel  punto del ciclo annuale in cui cade per noi il giorno
e nel canto successivo aggiunge: “parendo inchiuso da  quel  ch’elli ‘nchiude”. Dunque Dio e le sfere angeliche
tale scopo bastava l'uso dello spettroscopio. Da  quel  giorno si poterono ogni giorno vedere ed osservare, nelle
 quel  giorno inizia anche l’esplorazione diretta dello spazio
 Quel  che sieno in realtà i canali di Marte non si può ancora
non la vediamo in nessuna parte del cielo; si ha allora  quel  che suolsi chiamare comunemente Luna nuova: nella nostra
ad alta temperatura danno spettri luminosi identici, per  quel  che riguarda idrogeno e il carbonio, agli spettri delle
dunque andar in cerca di qualche causa che dia ragione di  quel  che vediamo. Noi ne troviamo due, o, a dir meglio, possiamo
trovata il 10 agosto nel piano dell’orbita, la visuale da  quel  giorno in poi fece angoli sempre crescenti con quel piano,
da quel giorno in poi fece angoli sempre crescenti con  quel  piano, e il 30 agosto gli era poco meno che perpendicolare.
con sguardi veloci e curiosi la volta celeste, ma in  quel  periodo era troppo assorbito dalle pubbliche relazioni:
di carriera che si era conquistato perfezionando  quel  magico strumento. Una data quasi certa è il 30 novembre. La
la Terra. Lo spettatore terrestre in O vede nascosto  quel  tratto MM' del Sole, che per lui sta dietro della Luna, ed
arriva il momento in cui esso si raffredda di notte più di  quel  che durante il giorno si scaldi: abbiamo allora l’inverno.
si appoggia, per modo dire, a due punti quasi opposti di  quel  circolo che si è chiamato orizzonte e che limita la
fotografie tutti i più importanti cumuli stellari, e,  quel  che è più fotografie precise, con immagini nette,
mentre la Luna e la Terra si limitano a rifletterla (in  quel  tempo c’era ancora chi lo negava).
di 1 metro di raggio, esse, trasportate in iscala su  quel  globo, figurerebbero come deboli rughe, come scabrosità
folti baffi bianchi, gentile, timido, che per due volte con  quel  lavoro aveva cercato di vincere un premio nazionale di
state vedute prima del 1882. Nei dieci anni trascorsi da  quel  tempo esse sono state vedute e descritte da otto o dieci
congiunta alla spettroscopia, condurrà certamente a svelare  quel  mistero che avvolge ancora queste singolari variazioni ed
coda I già esistesse fin dal 7 agosto: il disegno fatto in  quel  giorno mostra infatti una curvatura nel medesimo senso (V.
con l’astronomo, il quale dunque sarebbe il vero padre di  quel  re danese. Tale vicenda scabrosa avrebbe spinto il figlio
080319B registrato dal satellite “Swift” il 19 marzo 2008:  quel  collasso di una stella in buco nero avvenne alla distanza
(e legale). Richard Lan tace su chi gli abbia venduto  quel  gioiello da bibliofili ma dice che proviene dall’Argentina.
ma utilizzando, secondo i casi, solo la luce di questo o  quel  colore, luna in una parola monocromatica. Con esso furono

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