Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Fisiologia del piacere

170205
Mantegazza, Paolo 40 occorrenze
  • 1954
  • Bietti
  • Milano
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, produce un piacere, del quale noi non abbiamo coscienza che quando arriva ai massimi gradi. Questo piacere è uno dei più difficili a definirsi, perchè

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credere che il costume ora sia peggiore di quando col crinoline e i guardinfanti si tenevano celate agli sguardi profani fin troppe parti del corpo

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calice della lode anche se sproporzionata ai nostri meriti. In questo caso, anche quando la ragione in sulle prime si rifiuta a ricevere la lode che

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. Questo nuovo sentimento ne' suoi infimi gradi si confonde coll'amor proprio, per cui può ancora esser messo tra i nobili affetti, quando se ne

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forma più ingenua è causa di una gran parte dei peccati veniali di cui ci rendiamo colpevoli ogni giorno quasi senza saperlo. Quando sentiamo lodare i

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L'influenza di questi piaceri non è benefica che quando essi si mantengono nel ristrettissimo cerchio fisiologico loro concesso, servendo come

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ladro. Quando il furto è commesso per puro interesse, l'uomo deve lottare col sentimento del dovere e con altri affetti più o meno nobili, per cui la

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guardandolo dall'alto lascia piovere sopra di lui un sentimento che emana dal proprio cuore come una grazia sovrana. Quando egli si china a soccorrere

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quella compiacenza che si prova quando, avvolgendosi in un mantello, si sente ancora il freddo, ma si spera di vincerlo. Date invece al quadro dell'amore

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I piaceri del tatto specifico non presentano nella loro fisonomia un quadro molto interessante. Quando essi non sono forti e puramente locali, non si

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costo, ed essa era affidata ad un affetto prepotente e necessario come è quello di padre e di madre. Quando gli individui sono nati alla vita fisica ed

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. Egli entra nel quadro delle vostre memorie infantili, quando egli ogni giorno tornava alle solite ore nel nido della famiglia, e bruscamente vi

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congiunti, più o meno lontani. L'affetto che lega i congiunti fra loro, quando non è ravvivato dalla stima, dalla gratitudine, dall'amicizia e da qualunque

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delle volte, che il cuore. Il vecchio, quando non è ripulsivo per deformità fisiche o morali, è sempre venerabile, e la sua vista ci può procurare una

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quando venga indegnamente prostituito. Anche in questi casi però l'errore è dell'intelletto e non del sentimento. Si può far abuso della stima, sia

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dividere in due grandi classi, secondo che provengono dall'aumento o dalla diminuzione del calore. Quando noi ci troviamo in un ambiente troppo caldo, per

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, o infiammar di furore. In ogni caso, l'odio eccitato da una causa qualunque ha i propri bisogni, e questi producono piacere quando vengono

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. Ma quando siamo vivi e desti riceviamo da ogni parte del corpo una sensazione che risulta dalla sua esistenza, e che, modificata dal suo modo di

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quando in quando alcune scintille prodotte dalle piccole scoperte che si vanno facendo, le quali nella loro essenza non sono che cognizioni nuove, che

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accompagnato da piacere. Piacevoli sono invece i momenti che lo precedono, quando le idee cominciano a confondersi e il lume dell'intelletto si va a poco a poco

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combinazioni logiche. Quando si pensa, la parola è sempre necessaria; ma il lavoro intellettuale continua rapido come il lampo, senza che si presti

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compiacenza di esercitare uno sforzo o di riuscire. Quando l'esercizio della memoria è tanto facile da non esigere il più piccolo sforzo, non si può avere un

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innocenti; e solo quando il piacere nascesse dalla creazione di immagini tendenti a fini immorali e disonesti si potrebbe chiamare patologico. Anche l'eccesso

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possano indirettamente fornircene molti negativi. Il fegato, il cuore, la milza, ecc. non ci possono dare piaceri che quando cessano i dolori che li

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della mente. Così, quando ci decidiamo a passeggiare o a studiare, a fare il bene o ad assecondare la passione, esercitiamo sempre la volontà, ma non ce

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soltanto dal cuore. L'uomo senza sentimento crede o discrede senza gioia e senza dolore, e anche quando arriva allo scetticismo più sfrenato, può col

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ravvicinare i denti. Quando il corpo che ci rinfresca è l'aria, noi spalanchiamo la bocca e dilatiamo ampiamente il torace, facendo profonde inspirazioni

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ride colla propria immagine, con la quale si scarica del piacere che lo innonda. Ma, quando siamo pieni di gioia, cerchiamo avidamente un uomo che si

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l'esperienza e perchè un altro essere vi partecipava. Quando vi furono due famiglie, la festa si sarà elevata di un grado, e i convitati si saranno

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Anche quando la misura approssimativa dei nostri piaceri è già tracciata dal sesso e dall'organizzazione fisica e morale che abbiamo ricevuto

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per pochissimi scrittori eletti una pagina della filosofia dell'umanità. Quando questa sarà completa, dovrà avere il suo volume per la storia del

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I prodotti minori dell'arte sono i giuochi, i quali nella loro essenza non sono che artifizi fatti al solo scopo di produrre più piacere. Quando

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bagni caldi, ecc. I piaceri che si hanno in questi casi non diventano sessuali, che quando ridestano immagini lascive o traggono in simpatia gli organi

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esperienza ai gradi massimi del piacere; giacchè, non potendolo tollerare quando per la soverchia sua forza conduce ad un vero delirio, contraggono

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sentimenti, che possono essere ispirati da queste sensazioni. I piaceri puri della vista hanno espressioni molto semplici. Quando un oggetto ci interessa

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I caratteri dei corpi d'ordine matematico da soli non producono che sensazioni pallide e languide, che si ravvivano quando vi si associano anche

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grigio, violetto e bruno, od anche i colori falsi bianco e nero. Quasi sempre i colori isolati non producono piacere che quando sono molto vivi, o, più

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una tinta insolita, quando li guardiamo attraverso un vetro colorato. I corpi semidiafani o translucidi ci dànno alcuni piaceri, che devono la loro

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nasce dalla mancanza di simmetria e di ordine, si può piuttosto divinare che spiegare, come quando ci si trova alla presenza di un orrido. Forse si può

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piacere. Lo stato intermedio fra l'aspirazione e il godere è spesso sorgente di gioia, e non riesce spiacevole che quando si incomincia a disperare di

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Come presentarmi in società

199939
Erminia Vescovi 9 occorrenze
  • 1954
  • Brescia
  • Vannini
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, mentre tutto intorno spira e impone il mistico silenzio del raccoglimento. Ma quando fosse assolutamente inevitabile entrare in tali ore, la persona

! - Tornate colle carte in regola! Quando invece un impiegato cortese spiega quel che si deve fare e facilita per quanto è in lui le pratiche, fa

della loro formazione va dai tredici in su, e a diciotto, quando il fratello esce appena dalla preparazione alla vita, e si accinge al lavoro più

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ignoranza. Vi è una serie infinita di pratiche doverose verso la nostra personalità fisica e morale; e non sono da tralasciare nemmeno quando viviamo da

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Noi invece, fortunatamente, abbiamo cambiato opinione, e il pubblico giustamente s'inquieta quando, a metà del primo atto o più oltre ancora ode

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. Certo ch'è molto spiacevole per un oratore entrare in una sala semivuota, e in tal caso si scusa un po' il suo ritardo. Ma quando un'ora è stata fissata

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, anche conversando; e anche quando recitan le preghiere fanno un coro rumoroso e screanzato, e quando ripeton la lezione, specialmente nelle scuole di

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amico, persona di appetito invidiabile e di umore allegro. - Io - diceva egli - quando sono invitato, faccio onore largamente alle portate. Perchè, se i

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potete, ascoltate più che potete. - Quando non siamo cogli intimi, riflettiamo sempre sulle conseguenze che possono venire dalle nostre parole

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«Corriere dei Piccoli» 41, Anno XLIV (10 Ottobre 1954)

351773
AA. VV. 1 occorrenze

L’ha veduto Gelsomino. “Perché piangi, Pentolino?” “È partito il mio papà... chissà quando tornerà...”

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