un minuto di requie.... Da qualche anno in qua non riesco più a comprender l'Uomo.... Che cosa vuole?... A che cosa tende?... Gli è proprio necessario
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andare a male.... LA LUCE (sottovoce, a Tyltyl) Non badarci.... Hanno paura dei morti.... IL Fuoco (saltellando qua e là) Io no, non ho paura!... Sono
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che esce anch'essa dalla guardaroba.... Dio, com' è bella!... (Il Cane e l'Acqua si uniscono al gruppo). IL CANE (saltellando) Eccoci qua! Eccoci qua
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Capra che continua a vagabondare qua e là, e quella del Porco, che si mette a grufolare fra le radici). LA QUERCIA Ci sono tutti?... IL CONIGLIO La
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volte di turchese si prospettano all'infinito. Tutto, qua dentro, dalla luce alle pietre di lapislazzuli del pavimento, fino al pulviscolo del fondo
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mele.... Ne hai mangiata tanta, che t'ha, fatto male.... TYLTYL Io?... Ma se non ne ho più mangiate, di torte di mele, dall'anno passato in qua!... Non
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dei bambini.... (A Tyltyl, afferrandogli le mani) Vieni, vieni! s'inizia il festino. Ricominciarne per la dodicesima volta dall'alba in qua. Non si
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si vede, qua dentro, come se fosse mezzogiorno.... Ora apro.... (Apre le imposte: una luce accecante riempie la stanza). Ecco!... Ma che cos'hai
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qua. Chi può mai parlare, chi ha mai parlato di morte? Tyltyl e Mytyl s'accorgono presto che i morti sono vivi, sono sempre vivi. Basta che qualcuno
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