mimesi classica, a volerla ancora assumere come processo intellettivo, è mera malafede, lo «scandalo» del Barocco; e il Caravaggio, che aveva tentato
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principi di uno sviluppo immaginario coerente, con un processo di graduale abbellimento, che a sua volta rientra nella concezione di una realtà
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storia non è un succedersi di grandiose concezioni del mondo, ciascuna delle quali oscura la precedente, ma un continuo processo di sviluppo: tanto
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affioramento al di là del quale si scava la parete elastica, quasi compressa: con un processo riduttivo che non soltanto può ricondursi a quello del
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opere che appaiono e non sono incompiute, perché sono tali soltanto rispetto a un processo tecnico che non consegue e sposta continuamente il proprio fine
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In realtà il processo storico, anche dal punto di vista della tecnica costruttiva, è continuo. Nel Rinascimento e, tipicamente, nel Bramante, si ha
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costruttiva si legge la storia di quel processo di liberazione, è la chiesa di S. Maria in Campitelli.
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Il processo di questo superamento è inseparabile dalla storia costruttiva della chiesa. Anche rispetto alla funzione, e agli interessi ideologici che
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rappresentazione dello spazio universale, ma come un discorso. Il succedersi dei progetti per S. Maria in Campitelli indizia un processo operativo molto
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limiti, evita ogni allusione, non ha significati traslati, cangianti, eventuali. La pittura è il processo che distilla e spiega il senso dell’esperienza
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gli eredi di papa Giulio minacciano d’intentare un processo per inadempienza, è sul punto di vendere tutti i marmi, restituire il denaro, abbandonare
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tradizione o inventata dall’artista, ma è un processo che determina la forma e sostituisce l'invenzione o l’immaginazione con un iter di operazioni
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» di chi la percepisce. Il processo matematico è implicito, ma non viene «espresso» dal fenomeno. Il Guarini è troppo filosofo per non sapere che l
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e rappresentazione della forma del mondo. La matematica non è più la logica del creato, ma il processo, l’operazione rigorosa del pensiero umano. L
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maestro e senza limitazione formale delle sue storiche «invenzioni», ma col processo stesso che il Guarini (T. III, cap, XIII) descrive a proposito
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Di questo processo di assimilazione tematica senza alcuna indagine o nozione del significato «storico» delle forme, il Guarini stesso ha dato l
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idee», opere d’arte in mica, momenti concreti di un processo inventivo-operativo che si concluderà soltanto, e sempre con la presenza e l’intervento
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culto. Deve dunque conoscere il processo, il meccanismo, la tecnica del culto, del perfetto atto di sudditanza: l’apparecchio che costruisce non ha
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metodo o il processo del giudizio.
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processo dell’artista: partecipando dunque del carattere dell’artista (mentre l’amatore appartiene ancora alla categoria dei committenti) il
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processo stesso, o un momento essenziale del processo dell’arte ed è insieme, come non può non essere, un atto razionale, non si può più credere che l’arte
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insieme di giudizi pratici, il cui processo s’intreccia al processo del fare artistico, cosicché grandissima è la sua utilità didattica (disc. XI, in morte
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» ma conterranno, per l’esperienza storica e tecnica che l’artista possiede, «a small degree of design». Il processo non è sostanzialmente dissimile da
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paesaggio è il prodotto di un processo, implica il distacco dell’artista da sé e il suo impegno nella realtà, insegna a vedere la natura in modo giusto
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come occupata da esse, ben poco peso possono avere, nel corso del processo, le percezioni e le sensazioni. Infatti non v’è, in tutto quel processo, uno
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contenuti ideologici, è mero processo; il «sublime» resuscita i grandi contenuti ideologici, elimina praticamente il processo tecnico, vuol essere
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emotiva, di un turbamento affettivo, in virtù d’un metodo, d’un processo impeccabile. Certamente non avrebbe senso ricercare una qualsiasi analogia con la
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, il momento espansivo o della pittura, rimane il necessario punto di partenza del processo di contrazione e sublimazione oggettuale. Si spiega così
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