regolato dal periodo delle stagioni di Marte, e avviene principalmente un po' dopo l’equinozio di primavera del pianeta e un po' prima dell'equinozio di
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41. L'anno si divide in quattro stagioni: Primavera, Estate, Autunno e Inverno. Questo fatto si
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stessa stagione simile a quella che oggi si ha in primavera ed in autunno. Ne deriverebbe una uniforme e graduale variazione di climi dall'equatore ai
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uniforme, quel momento deve cadere verso la metà fra i due solstizi: quel momento è l'Equinozio di primavera (22 marzo). La parola equinozio suona:
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alla più alta fa altrettanto; ad una delle due culminazioni medie principia l’autunno, all'altra comincia la primavera.
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59. La primavera comincia all'equinozio di primavera e non ai 22 di dicembre giorno a partire dal quale il Sole prende a culminare più e più alto
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dall'equinozio di primavera, si vanno allungando, Sole rimane sempre più. sui nostri orizzonti e tanto meno per conseguenza sugli orizzonti dei
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Ne segue ancora che, a partire dall'equinozio di primavera, noi esperimentiamo temperature ognora crescenti, caldo sempre maggiore finchè
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Ne segue che il calore solare, a cui noi dobbiamo lo sviluppo della vegetazione e d'ogni vita terrestre, va, a partire dall'equinozio di primavera
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In primavera la natura si risveglia dopo assopimento invernale; in autunno essa ha quasi esaurite le sue forze, e si prepara al suo sonno; come l
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interruzioni, fino a primavera e fino al solstizio d'estate, i punti, nei quali il Sole ogni giorno sorge e tramonta, vanno man mano avvicinandosi
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grande distanza della Terra. Il 25 maggio (epoca, che per l'emisfero australe di Marte corrispondeva press'a poco alla metà della primavera) i ghiacci si
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equinozio di primavera, e chiamasi primo punto di Ariete. Il circolo massimo N cost1 S che passa pei poli ed il punto cost1 dicesi coluro degli equinozi
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» 97. Questa è la celebre stella di Hind, che brillò improvvisamente in Serpentario (ofiuco) nella primavera del 1818. (v. Monthly Notices, R. A. S
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, non coincidono più coll’entrata del sole nelle medesime costellazioni di una volta. Così l’equinozio di Primavera che ai tempi d’Ipparco cadeva nella
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conservata all’Università di Padova. La vicenda, che oscilla tra gusto macabro e feticismo, si è conclusa nella primavera del 2010, quando le dita e il dente
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equinozi di primavera e d’autunno e dei solstizi d’inverno e d’estate. Queste misure, come si è detto, servirono da fondamento alla riforma gregoriana
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astronomica nell’isola di Cayenna (Sud America), dove nella primavera del 1672 inviò Jean Richer con uno strumento che consentiva di stimare angoli di 5
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Nell’autunno 1694 Cassini, accompagnato dal figlio Jacques, fa un lungo viaggio in Italia. Tornerà a Parigi soltanto nella primavera del 1696 dopo
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Tornando a Gian Domenico Cassini, sul fronte osservativo, c’è ancora da registrare, nella primavera del 1692, la scoperta di una strana “luce
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tutto l’anno, a individuare l’inizio della primavera, prevedere le fasi della Luna e le eclissi, stabilire i solstizi d’estate e d’inverno.
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il metro campione. La linea di Melun, misurata da Delambre nella primavera del 1789 per farne la base di tutte le 115 triangolazioni, venne
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Nella primavera del 1929 Jansky progettò uno strano aggeggio: era una intelaiatura di tubi metallici lunga venti metri, larga quattro e alta cinque
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radioastronomia. Il suo compito fu dapprima manuale: doveva allacciare con un cavo i 2048 dipoli dell’antenna. Nella primavera del 1967 i due ettari di prato
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La liturgia cattolica stabilisce che la pasqua deve cadere la domenica che segue la prima Luna piena successiva all’equinozio di primavera. Proprio
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anticipo di tre mesi rispetto alle stagioni: di slittamento in slittamento, marzo, il primo mese di primavera, incominciava all’inizio dell’inverno
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accumulato un anticipo di dieci giorni. L’equinozio di primavera veniva quindi a cadere l’11 marzo, mentre al Concilio di Nicea del 325 d.C. si era
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di 365,242546 giorni, cioè di 0,007454 giorni più corto dell’anno giuliano. Per mantenere l’equinozio di primavera fisso intorno al 21 marzo bastava
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La tradizione più diffusa fa nascere il cannocchiale nella primavera del 1608 e lo attribuisce a Hans Lipperhey (o Lippershey), un occhialaio nato a
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ocra sono riaffiorati dal carsico circuito dei libri di antiquariato. Sono in una delle prime trenta copie del libro che nella primavera del 1610
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