Al tempo dei tempi regnava in Sicilia il re Guglielmo II che era così virtuoso, onesto e pio, che il suo popolo gli aveva messo il soprannome di
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non vedi la miseria del tuo popolo? Non vedi quante madri coi figlioletti morenti si affollano ogni giorno intorno alla Reggia, chiedendo pane? Non
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angustie del mio popolo! - Questa volta il Re non cadde nel sonno dopo la fervida invocazione, ma desto udì la voce dolcissima che gli diceva
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di abbracciare il figlio che ancora non conosceva. Il popolo gli mosse incontro acclamandolo, la Regina e il Re gli andarono incontro fino alle porte
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questi cinque furfanti siano legati alle code dei cavalli e trascinati per la città. Voglio che il popolo veda che le loro ingiustizie, le loro
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, circondato da Saraceni e non si curava delle guerre civili, delle miserie e delle altre calamità che affliggevano il suo popolo. Una volta il re Guglielmo
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la Principessa in sposa per il figlio. Giunge la sposa in Palermo e si fanno feste non mai vedute. Il popolo esultava, il Re e la Regina esultavano, il
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Reginuzza non solo si fece amare dal marito e dal suocero, ma anche da tutto il popolo. Soltanto la Regina l'odiava a morte, e tanto più prese a odiarla
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popolo un ricco patrimonio di leggende, coglie nella sua essenza l'arcano dell'isola, riportandoci a una realtà fiabesca che ha nutrito per secoli la
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