Il dipinto di Paolo Veneziano, conservato nelle Gallerie dell’Accademia, a Venezia, mostra l’iconografia più ricorrente: la Vergine siede in un trono
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Gli apostoli, rappresentati in basso, seguono l’evento con grande concitazione. Ancora più concitata, nel suo insieme, è la versione fornita dal
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Strada facendo la composizione diviene più complessa e quando giunge ad essere rappresentata in pittura si articola su tre diversi livelli, come
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Più tardi la scena comincia ad essere rappresentata in modo diverso, focalizzando il momento della “elevazione della Croce”, come possiamo vedere
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MARTIRIO DI SANT'ORSOLA: È il momento conclusivo delle “Storie di Sant’Orsola”, raffigurate in forma di cicli pittorici, dei quali sicuramente il più
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più belle entrò nella stanza del re che la ascoltò, decidendo poi di risparmiare il suo popolo. Amàn finì impiccato sulla forca che aveva fatto
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, tiene ancora in mano la fionda con cui ha abbattuto il gigante, la cui testa recisa appare in terra, oppure, in una scena più ravvicinata, Davide
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Tiziano nella Salomè della Galleria Doria Pamphilj ripropone, più o meno, lo stesso tipo di iconografia ma limita il numero dei personaggi. Sopra l
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prigioniera dopo che si era convertita, oppure con un calice e l’ostia; più raramente è rappresentata con una piuma di pavone, simbolo di eternità.
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più chiavi, in relazione al passo del Vangelo di San Matteo: “A te io darò le chiavi del regno dei cieli”. Come altri attributi possono comparire il
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pittori a partire dal Rinascimento. Come abbiamo fatto per il tema religioso inizieremo descrivendo le iconografie più semplici per poi passare a quelle
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montagne ed uccidendo i Giganti. L’iconografia più antica del tema è di epoca ellenistica e la possiamo ritrovare nel fregio dello zoccolo dell'Ara
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Quest’idea di movimento esasperato, di tumulto, ritorna nella iconografia più famosa, e sicuramente più riuscita, del tema, ossia la Caduta dei
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Giunone, Minerva e Venere la più bella. Ognuna delle dee cercò di accaparrarsi il favore di Paride con varie promesse: Giunone gli promise il dominio
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Atalanta era una formidabile cacciatrice, più interessata alla caccia che agli uomini, tuttavia aveva numerosi pretendenti che fecero una brutta fine
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attitudine dei Romani a cogliere e tramandare con la maggiore esattezza gli aspetti più contingenti e caratteristici della realtà. Un espressivo
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Sotto questo aspetto è di particolare interesse la ritrattistica augustea specie quella avente per tema Augusto stesso, che fu raffigurato più volte
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personaggio rappresentato. Naturalmente il ritratto idealizzato corrisponde ad un carattere celebrativo, mentre il ritratto psicologico corrisponde più a un
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si servivano di più modelli, traendo il meglio da ognuno di essi. Gli spunti per rappresentare la natura andavano ripresi dal vivo e “ordinati”; in
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(più o meno attenuato) e la linea funzionale varia fino a giungere alla dispersione del primo, come possiamo verificare nella Nascita di Venere del
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), per lo più con significati allegorici mariani (la castità di Maria oppure l’umiltà). Nel Seicento il vaso con fiori diventa un soggetto autonomo, che
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È il caso più singolare di natura morta, dove una immagine sacra, in genere riprodotta all’interno di una cornice, è circondata da serti di fiori a
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Con Modigliani il nudo, come scriveva Claude Roy, è il più nudo dei nudi, perché riesce ad esprimere anche un’interpretazione psicologica; è un nudo
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Sempre nell’ambito del Surrealismo spicca il nudo di Man Ray, che si serve della fotografia e dà vita ad una delle opere più originali della sua
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questo modo si crea una visione più omogenea rispetto a quello della prospettiva a lisca di pesce, ma ciò presuppone che l’occhio del riguardante sia
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nella pittura dei manieristi che esso trova la sua più interessante applicazione. Valga come riferimento uno dei capolavori di Rosso Fiorentino, la
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Il giallo, che è classificato come colore acuto, risuona di più all'interno di una forma triangolare, mentre l’azzurro ha bisogno di una forma
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“Maestro della candela’ . Van Gogh lo usa in una delle sue opere più famose, I mangiatori di patate, Francisco Goya nella composizione 3 Maggio 1808
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, usati per avvicinarsi ancora di più alla realtà ed alla vita.
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soggetto rappresentato: per ottenere il massimo risultato utilizzavano più modelli naturali da cui traevano il meglio, non dimenticando la lezione di
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I manieristi, nelle loro bizzarre pitture, ricercano, in maniera più esasperata la via dell’espressione: fanno assumere alle loro figure delle pose
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è più l’oggetto che viene riprodotto dall’artista, il quale l’accoglie nella propria visione, ma è l’artista che con l’atto della visione si situa
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natura, viceversa se ne allontana, per crearne una parallela, più adatta alla sua visione del mondo.
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Iniziamo il nostro percorso ricordando le iconografie più semplici, prodotte in un periodo di tempo che va dal I-II secolo d.C. al Medioevo.
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UVA: È il simbolo del sangue di Cristo e può essere raffigurata come semplice grappolo, oppure in una iconografia più complessa dove lo stesso
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GIOVANE IN TUNICA E PALLIO: Questa iconografia è di origine paleocristiana, viene ripresa più volte nell’arte bizantina per rappresentare l'Angelo.
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GIOVANE IN TUNICA E PALLI: Questa iconografia è di origine paleocristiana, viene ripresa più volte nell’arte bizantina a rappresentare l’Angelo.
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Ora passiamo ad analizzare delle iconografie più complesse, che sono nella produzione artistica in un periodo compreso tra il V-VI secolo e il XVII
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; Madonna in Maestà; Pala di Sant 'Anna Metterza-Uffizi) rappresentano gli Angeli più piccoli, mentre a partire dalla seconda metà del Quattrocento
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Il Bambino è raffigurato in diversi atteggiamenti e uno dei più frequenti è quello di toccare il mento della madre.
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Più in linea con l’iconografia tradizionale, per citare un altro esempio, è la Sacra Famiglia di Luca Signorelli, conservata agli Uffizi, dove
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Nelle più antiche rappresentazioni compare un fiore, oppure dei fiori in un vaso; ciò è dovuto al fatto che molte autorevoli figure religiose dettero
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È nel XV secolo che cominciano ad apparire delle varianti, e tra queste quella più importante riguarda il Bambino, che non è più nella mangiatoia ma
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San Luca e San Matteo. Nella scena gli elementi sono più o meno gli stessi: la capanna; il bue; l’asino; il Bambino sulla mangiatoia; la Vergine; San
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Nuovo, a Ravenna (figura 28). Qui il Cristo è raffigurato al centro, in piedi, mentre gli apostoli, più in basso, appaiono seduti.
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A partire dal XIII secolo lo schema compositivo diviene più complesso: fanno la loro apparizione gli apostoli, mescolati ai soldati e tutti
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La Vergine non più idealizzata, è invecchiata, solida e granitica seppure nell’espressione del dolore, mentre San Giovanni è una figura esile, ancora
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Antonello da Messina nella Crocifissione, conservata nel Musée Royal des Beaux-Arts di Anversa, per sottolineare ancora di più la differenza
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COMPIANTO DI CRISTO, TRASPORTO DEL CORPO, DEPOSIZIONE NEL SEPOLCRO: Il Compianto di Cristo (o Pietà) è dei tre temi il più rappresentato e può
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simboleggiare il peccato. L’esempio più famoso è quello offerto da Piero della Francesca, nell’affresco della Pinacoteca Comunale di Sansepolcro (figura 44).
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