Se lo scultore avesse atteggiata a più nobile e maschio dolore la sua Andromaca avrebbe con più filosofia rappresentato il tipo materno di quei tempi
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E appunto perchè più pronta, più simpatica e più bella, è anche più facile a trar seco la gioventù, commuoverla e affascinarla colla magia del
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Ma l'opera che più ti sorprende di Giuseppe Sabatelli è quella che ci pone sottocchio il Farinata degli Uberti alla battaglia del Cerchio
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Purtroppo, come è stato ripetuto fino alla sazietà, il frutto più succoso e più ambito dalla nostra società è proprio il Kitsch, e una volta
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Più viva e più convincente è la seconda corrente di cui abbiamo alcuni buoni esempi nelle opere di Canogar, Saura, Suarez, Vela, Tapies e in parte
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Era ovvio che vittime dei pericoli derivanti da codesta tecnica disintenzionata (e perciò alienante) rimanessero i più fragili, i più impreparati fra
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Quel che più ci interessa in questo contesto, però, è l’espediente prospettico di cui Melozzo si è servito per rendere più magniloquente la propria
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lo stato dell’arte quando essi fiorivano. Ingegno e pratica delle matite e dei pennelli non possono loro negarsi, ma erano nulla più che manieristi
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Ma la pressione economica doveva interferire pesantemente nell’architettura moderna, più che in qualsiasi altra arte. Già lo stesso Wright, fiero
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, Terragni ecc., hanno immediatamente propugnato la più larga applicazione della ceramica nell’architettura e oggi abbiamo la soddisfazione di vedere la casa
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Questo modo nuovo di concepire la realtà non trova più nella pittura e nella scultura i mezzi atti a darne l’espressione più concreta e diretta.
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Il Liss fa una pittura più concitata e teatrale, più contrastata nelle luci e nelle ombre, nei riscontri coloristici.
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Un altro punto all’attivo nell’arte più valida di Vuillard è il gruppo dei pannelli (1892-1898) due dei quali più legati al Liberty, ma assai più
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Il momento comunque meno distaccato e più intenso dell’arte del pittore, come abbiamo accennato, è secondo noi quello astratto strictu sensu
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Noi non sappiamo proprio fino a qual punto oggi l’interesse verso l’arte italiana dal 1930 al 1945 sia puramente storico o anche, in un senso più
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Mostra, questa storica del futurismo alla XXX Biennale d’arte di Venezia, che più si vede, più si trova valida: punto di partenza di problematiche di
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Ho detto che il Francia è il più insigne pittore che Bologna vanti; ma, se taluno mi domandasse: “ è veramente tra i pittori bolognesi quello che ha
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Ma lo sviluppo più completo del colorismo zuccherino, delle ombre lucide e chiare, della superficie spaziosa e leggera che si compiace
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Ora, esclusi ad uno ad uno, per l'attribuzione dell'opera, gl'imitatori più noti di Caravaggio, Manfredi più lustro sempre e smaltato, Saraceni più
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In Testa+casa+luce anche più che in Compenetrazione. Il titolo stesso ci svela che si tratta di addizione più che di sintesi.
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Potrebbe forse rivolgersi con più profitto ad una produzione di poco più recente come i mirabili Vuoti e Pieni astratti di una testa [figura 70].
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Cosa novissima e massima le possibilità infinite di sviluppo nella creazione: ai lati il profilo più slargato la siluetta più espansa, ma anche la
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Quel che più tosto giova notare nel Pater è un senso teoretico assai vigile che permea il suo pensiero più vitalmente di quel che l'autore stesso non
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Venne infine lo stesso Merisi nel 1607: ed era allora nel momento più sano ed equilibrato, più classico della propria attività, se si pensi che oltre
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Vi fu tuttavia un pittore che a Napoli tenne fede al Caravaggio più che qual sia caravaggesco d'Italia; che fu di lui più puro discepolo che quanti
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Sacra Famiglia della Pietà dei Turchini, con tinte più chiare e più fredde, con forme più tonde e disegnate.
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Ne consegue che in un certo senso Gentileschi è più «realista» di Caravaggio, per quanto possa apparire alla prima più gentile e gastigato: è più
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D'altronde Orazio non insiste in questo voler procedere parallelo ad Elsheimer a Saraceni a Borgianni. Forse le necessità più vaste e placide di
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Il San Rocco (n. 174), un Morazzone dei più lampanti, è anche più inesplicabilmente attribuito al Panfilo, sebbene con dubbio [figura 146 b].
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Ma occorre più stile, occorre preordinare partiti di luce più netti e più statici affinché le quadrature corporee acquistino vera vitalità artistica
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Per Dalbono valgono le stesse cose. Certo egli è più brillante scrittore, più vivido, più pronto ad accogliere che non il Morelli; ma da queste sue
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Quella curiosa miscela di nuovi concetti critici che perdura anche nelle menti più libere e sgombre come quella del Marangoni, è che lo fa parlare di
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Troppo maltrattato è Ribera (confiteor), e quel che più mi incresce anche Zurbarán ch'è pure il più grande costruttore di forme in luce, dopo
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Sono, allora, i valori coloristici quasi primordiali che vengono in campo; ecco, il tappeto, lo sciallo, il satsuma non son più la semplice copia di
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«Cap. IV. L'acquaforte». (È il capitolo più bello, pieno d'intelligenze interpretative dello spirito di certe sottilità apparentemente non più che
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Od, orsù ditemi: fu mai un Lanfranco più grande, più risentito che nella gran macchina di Augusta, degna di muover un Pontefice non soltanto a
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Il più noto, il più cerco fra quelli per un fare men tinto, più brillante che nell'Amerighi, quasi un Manfredi del settentrione, dico Gherardo di
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Chi mai vide in effetto in quella scuola un tuono più vivido, un contrapposto più sagace, un maneggio più ricco, all'usanza dei veneti ancor più che
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Oggimai non più a' naturalisti, ma veniamo agli ideali o a' manierosi dell'epoche più tarde che tutti, qual più qual meno, premono, come Voi diceste
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O io vo errato, o mai si videro in pittura, più di Uticensi svenati, più di Tizzj o di Prometei dilacerat:i e distratti, più di Diogeni in tina; più
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Parmi il Bellucci procedere dallo studio del Liberi, di lui più anziano, e più ancora da' Veneziani del secolo sestodecimo; sennonché a questi vezzi
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de’ più pittoreschi, nè de’ più poetici, ma de’ meglio conformi all’idea che hanno nel cervello o, più giustamente, de’ meglio conformi al sentimento
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— Or io vi interrompo davvero — disse l’amico — E il popolo? E l’Italia? Amate l'armonia estetica più dell’umanità, l’arte più della patria, le
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Credete al vostro Rosa, Che senza versi e quadri il mondo è bello, E la più sana cosa In questi tempi è ’l non aver cervello. Ve la dirò più chiara
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Non c’è più il sentimento greco della grazia fina, che gli abitatori di Pompei, di Ercolano e delle altre città eleganti sapevano mettere con tanta
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Senza tali avvertenze l’arte nuova delle provincie meridionali d’Italia non si potrebbe capire bene: non si potrebbe capire il più singolare, non
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non aver più da mangiare. Consumato l’ultimo pane non c’è più la fame, ma la morte. Il giorno che non avessimo più pane noi, non l’avrebbe più neanche
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Van Gogh è uno di quegli artisti che arrivano alla fine dell’esistenza nella totale infelicità, per poi, dopo la morte, diventare i più amati, i più
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più impetuosa, la più disordinata, la più bizzarra e improvvisatrice delle arti, quella che più subiva il fascino della sfrontatezza della libertà.
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La più grande varietà di modi e di umori regna tra questi artisti. Non c’è dubbio, però, che ad occhi europei molta pittura americana contemporanea
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