L'evoluzione
Al primo quesito è presto risposto. L’evoluzione è una teoria scientifica di grande importanza. È la teoria biologica più generale e più coerente di
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Se poi ci facciamo a considerare più da vicino alcuni particolari anatomici, osserviamo altri fatti veramente impressionanti. Guardiamo per esempio
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Figura I. Rappresentazione schematica del differenziamento sistematico, in senso evoluzionistico. Forme più affini hanno un comune antenato piuttosto
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reciproci vantaggi. I numerosi inquilini più o meno utili e più o meno tollerati che si trovano nei nidi delle formiche, delle termiti e di altri insetti
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Secondo queste determinazioni la prima crosta solida sul nostro pianeta si sarebbe formata più di 2 miliardi di anni or sono, forse 304 miliardi
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Quindi, dopo un lungo lasso di tempo, durato più di un
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Come le ere più antiche anche l’era Cenozoica si divide in diversi periodi che, nell’ordine dal più antico al più recente, si denominano: Paleocene
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la fine dell’era Paleozoica, si differenziano in numerosissime forme, alcune delle quali gigantesche, adatte a vivere nei più diversi ambienti. Il
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Molte forme d’aspetto che a noi pare strano e mostruoso, popolano le terre, le acque e l’aria. Ne daremo in seguito qualche cenno più
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Attraverso vicende geologiche che sono abbastanza facilmente ricostruibili per i periodi più recenti, si giunge così alla soglia del periodo Attuale.
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Se consideriamo più da vicino i documenti relativi a qualche gruppo zoologico, un tipo o «phylum», per esempio i Cordati, di cui i Vertebrati
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più di 20 metri di lunghezza, sei o sette di altezza, e peso che si può stimare intorno alle 30 tonnellate nelle forme più grosse. Tutta la storia
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I Mammiferi hanno inoltre maggiore attività, metabolismo più intenso, e facoltà psichiche molto più sviluppate che non i Rettili, come attesta, fra l
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di circostanze casuali, consente una prolificità molto più ridotta, quindi una maggiore economia, e dà migliori garanzie per la conservazione della
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Figura 20. Schema della filogenesi dei Canidi e degli Ursidi. I singoli generi sono rappresentati dai crani delle specie più caratteristiche (da
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resi anche più interessanti se per ogni tappa della storia evolutiva si descrivessero anche le condizioni geografiche e ambientali in cui vissero gli
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Questa nozione della storia della vita sulla terra, cioè della variazione delle forme viventi in funzione del tempo, è una delle più importanti
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Si può assistere, attraverso testimonianze spesso impressionanti, a fenomeni grandiosi, di cui i più importanti
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ceppo familiare, sono cioè consanguinei, la probabilità che siano tutti e due eterozigoti per lo stesso gene è più alta che non negli accoppiamenti
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E più oltre:
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Con analoghi schemi, un po’ più complicati, ci si può render conto delle ricombinazioni fra due, tre o più coppie di geni.
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E più oltre:
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degradano più o meno insensibilmente l’una nell’altra, mentre le forme più distanti raggiungono il grado di differenziamento specifico.
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sempre così, e che cause che influenzano la frequenza di mutazione possano avere importanza più che non si creda. La questione è allo studio.
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Dei Multa abscondita sunt majora his«Poche cose abbiam visto dell’opera di Dio | Molte, ancora ignote, sono anche più grandi».
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Rettili, occorre postulare qualche speciale tipo di mutazione più intensa, più cospicua che non quella con cui finora hanno avuto a che fare i genetisti.
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Questo lavoro della selezione, quanto più lo studiamo e lo analizziamo, tanto più ci appare sottile, raffinato e preciso, continuamente in opera. Ed
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Quanto più intimamente si studia la funzione dei caratteri, tanto più anche quelli che sembrano privi di valore selettivo rivelano la loro importanza
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’opera della selezione in natura o negli esperimenti di laboratorio, conviene per lo più scegliere i geni la cui espressione è più caratteristica
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La scoperta dei virus filtrabili, o ultravirus, molto più e più semplici dei batteri (sono invisibili al microscopio ottico, per fotografarli occorre
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L’affermazione fu accolta con il massimo scetticismo dai geologi più eminenti, quali A. Brongniart, e una Commissione nominata dalla Académie des
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Cerchiamo di riassumere i fatti. Innanzitutto possiamo stabilire, per comodità, tre tappe nell’evoluzione dell’umanità. La più recente è quella che
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La tappa più recente è documentata dai resti di scheletri umani e dei manufatti che sono opera dell’uomo.
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I più antichi fossili sicuramente riferibili a resti umani (la famosa mandibola di Mauer, presso Heidelberg scoperta nel 1903) si possono forse
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forte e per più di venti anni - fino al 1923 - non le lasciò più studiare da nessuno.
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Il primo ha struttura più massiccia e caratteri più scimmieschi. A. africanus presenta una mescolanza di caratteri antropoidi, con alcuni spiccati
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Su queste lacune non è il caso di drammatizzare, come molti fanno. Si è visto che, nel giro di poco più di un secolo, si sono venuti raccogliendo
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La caratteristica più specifica della natura dell’uomo,
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esperienze sensibili e della attività motoria, è certamente la più tipica e più precoce caratteristica che distingue l’uomo dagli animali. Poi
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vigore dell’intelletto umano. Il suo risultato è stato poderoso, rivoluzionario. Il processo è ancora in cammino, e il moto si fa sempre più veloce con un
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mirare ad orizzonti più vasti, il Lamarck si diede ad altre ricerche. Queste seguirono due vie, che meritano menzione: una perché lo condusse a mete
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Mia conclusione particolare: la natura, producendo successivamente tutte le specie d’animali e cominciando dai più imperfetti o più semplici, per
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Può esservi nella storia naturale una considerazione più importante e a cui si debba dar maggiore peso che quella che ho sopra esposto?
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Di queste la più grandiosa è la teoria dell’evoluzione. È una teoria puramente scientifica, che non ha avuto applicazioni pratiche dirette. Eppure ha
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ufficialmente più poco. E tuttavia si può vedere oggi, spigolando nella bibliografia, che l’idea non era morta: rispuntava ogni tanto, più o meno
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decaduti di esseri più nobili ed elevati, anziché «parvenus», cioè derivati da creature più umili e semplici.
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Si è sempre ritenuto che questa fosse la parte più vulnerabile della teoria darwiniana, e la più ingenua. Finché in questi ultimi anni il biologo
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fu accolto in Italia. Un contributo originale alle teorie evoluzionistiche fu recato da un italiano, Daniele Rosa, di cui riparleremo più oltre.
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Quindi, nel caso specifico della biologia, la dottrina dell’evoluzione s’imponeva, e le voci discordanti andavano sempre più affievolendosi
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(fu - si disse - più darwinista del Darwin) e non ammette né il principio lamarckiano, né l’azione di qualsiasi tendenza interna orientatrice dell
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