Cosima
che maggiormente la confortò. Uno le mandò, da Roma - da Roma! - una piccola poesia d'amore, musicata, dedicata a lei. Ella aveva già un certo spirito
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critico - per accendere il fuoco del forno ove la madre di Cosima cuoce il pane. Torni, torni, la piccola grafomane, nel limite dell'orticello paterno, a
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piccola roba del prossimo, lo faceva con parsimonia e poi andava a confessarsene. Magari anche la confessione era un po' fraudolenta, come quella del
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scrittrice «pallida, piccola, nervosa (nervosa ? non sapeva che cosa questa parola significasse: tuttavia la lusingò), questa fragile creatura che, senza mai
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scrivere, sul tavolinetto della camera da letto, davanti alla piccola finestra nel cui vano ronzavano le vespe senza però venire dentro. Inutile, fino
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piccola città. Il maggiore, Santus, è un bel ragazzo col profilo fine e gli occhi grandi, d'un grigio celeste, dalla sclerotica azzurra: ha un'aria pensosa
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INTANTO continuava a scrivere, davanti alla piccola finestra ronzante di vespe. Ma era un po' disorientata, per le parole della madre e perché non
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dura come la facciata di una grotta. Al contatto della piccola mano, egli rabbrividí, come per il solletico: i suoi occhi ebbero di nuovo un balenio
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volta, col suo bel visino di santa, tutta agghindata piccola come una nana. Come una nana. Anche nel sonno Cosima ricordava l'offesa; e ricordava
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piccola città; un bell'uomo alto, roseo, già un po' calvo ma ancora possente, con una parlantina che incantava anche i piú imperterriti attaccabottoni del
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una piccola folla invadeva il marciapiede, e l'uomo scomparve. Una signora vestita in modo quasi buffo, tutta volanti e frangie, con un cappellino a
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ancora bianca, giocavano al gioco dell'ambasciatore venuto a domandare una sposa: ed ella si sentiva trasportata nel loro cerchio, come la piccola sposa
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scoperti i capelli fino a metà testa. La piccola, Cosima, che ancora non ha l'età di andare a scuola, le guarda con ammirazione e invidia, ma anche con un
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nominata Vincenza (Enza) e Giovanna, pag. 16 (quest'ultima morta di angina in piccola età), e Beppa, pag. 19, e Nicolina (Coletta, pag. 76). La nonna materna
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letto di Nanna, a lei Cosima, e alla piccola Beppa che ancora dormiva nella culla in camera dei genitori. Beppa aveva circa tre anni, ma ne dimostrava
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viaggio a cavallo dalla piccola città. Da tanti anni il signor Antonio e il signor Francesco sono amici, anzi compari, poiché il secondo ha tenuto a
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ancora, bella, ben fatta, sebbene di piccola statura; ma a volte sembrava vecchia, piegata, stanca. Forse il mistero della sua tristezza derivava dal
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Fra questa gente e in questo ambiente è cresciuta dunque la piccola Cosima: adesso ha sette anni e va anche lei a scuola, con la sorella maggiore che
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sereno silenzio della piccola casa patriarcale, si diffuse come una musica che raccontava di città lontane, luminose di fontane, di statue, di giardini
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i suoi tentativi. Impiantò anche una piccola tipografia e stampò a sue spese un giornaletto, e le poesie sue e dei suoi amici: fallimento completo
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disgrazie bisogna considerare anche l'intransigenza malevola dell'ambiente dove si svolgevano. Tutti si conoscevano, nella piccola città, tutti si
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relativamente agile e forte. Piccola di statura, con la testa piuttosto grossa, mani e piedi minuscoli, con tutte le caratteristiche fisiche sedentarie
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dell'arte, con nobile slancio, la piccola scrittrice, e subito la invitò a mandare altri lavori, in paese la notizia che il nome di lei era apparso stampato
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sembri una vipera.» L'altra ride; dice: Non mi ricordavo che ti hanno tagliato il filo della lingua.» Infatti era vero: da piccola Pina balbutiva
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finestra, non mancava mai, in una piccola conca di sughero, un po' di carbone; ma per lo piú le vivande si cucinavano con la fiamma del camino o del
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Ma ella doveva incontrarlo ancora in condizioni piú felici, insperate e quasi favolose. Sopra la piccola città, che era già a seicento metri sul
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