de’ due fuochi che ha il cannocchiale munito di tal lente. Quindi essa cade nello spazio del piano focale ove sono gli anelli secondari di diffrazione
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domina. Noi le vediamo più o meno obliquamente al loro piano di rotazione. Alcune sono vedute di costa e paiono quasi lineari; altre quasi
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1.° Primieramente il moto apparente si farà sempre in un piano che passerà per la stella, e per la linea percorsa dal Sole ossia (il chè è lo stesso
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3.° Presa una terza stella (pure giudicata immobile) anche questo terzo piano dovrà tagliare i due altri nella loro linea comune, sicchè confrontando
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stellari, che esporremo nei paragrafi seguenti, trovò che il moto proprio del Sole veduto da una stella di 5a grandezza posta nel piano dell’equatore
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ogni qualvolta questa proporzione si verifica in una proiezione qualsiasi dell’orbita su di un piano, deve esservi una forza centrale, e perciò la
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celeste, che qui si confonde col suo piano tangente: l’orbita vera poi è un’altra sezione di questo stesso cilindro; ma fatta con un piano inclinato
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Vi è però un caso che non si può esaurire con tali principii, ed è quando l’orbita vera si proietta in una linea retta, sulla quale il piano dell
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’eccentricità e la sua inclinazione al piano di proiezione. Così adunque si conoscono gli elementi geometrici della curva, cioè le sue dimensioni e la
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’Equatore celeste non è che l’intersecazione colla sfera celeste di un piano perpendicolare all’asse medesimo che passa per centro della Terra. Il nostro
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’Equatore celeste non è che l’intersecazione colla sfera celeste di un piano perpendicolare all’asse medesimo che passa per centro della Terra. Il
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traccia di un circolo massimo della sfera lunare collocato nel piano Fig. 60 che passa per l’occhio dell’osservatore, la cui proiezione allora è una linea
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asse come vedesi nella figura è inclinato all’orizzonte di un angolo eguale alla latitudine del luogo ed è collocato nel piano del meridiano
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Per meglio intendere le circostanze di questo fenomeno, è da considerarsi, che se Venere e la Terra girassero attorno al Sole in un medesimo piano
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un dente della ruota a passare nel campo di visione, e questo tempo esprime quello in cui la luce parte dal piano ove è la ruota stessa, e vi ritorna
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3.° Che questo moto non era dovuto alla parallasse, perchè da questa la stella sarebbe stata spostata in un piano passante per la direzione del Sole.
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. 75 i suoi raggi SA normali al piano dell’orbita terrestre; l’osservatore in moto secondo la tangente dell’orbita AB, dovrà vedere la direzione del
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Fig. 77 dalla terra attorno al Sole, ed S una stella, se l’altezza sul piano della ecclittica in una stagione era D B S, questa in un altra opposta
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nuovamente trovato si faceva in un piano perpendicolare a quello che era proprio della parallasse: facendosi cioè nel piano della tangente all’orbita
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massimo che in assai angusta zona sopra e sotto del suo piano comprende la maggior parte delle stelle lucide principali. Ecco il corso della zona. Essa
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fine pertanto di precisare meglio questo studio fu rilevata la distanza angolare dal piano del Circolo massimo suddetto per quelle stelle fino alla
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3.° Per trovare la densità media a 15° di distanza dal piano galattico, il lodato autore ha enumerato gli scandagli Herscheliani che cadono fra il 10
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campo. Prendendo dunque la media dei numeri precedenti, si trova che nel piano stesso della Galassia si hanno 122 stelle per campo.
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2.° La grande sproporzione fra i due estremi, onde nel piano della Via Lattea si avrebbero stelle trenta volte più numerose che al polo, anche stando
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), egli trova secondo le varie zone di distanze al piano galattico quanto segue:
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2.° Che in proporzione le stelle minori sono più copiose presso il piano galattico che non le maggiori.
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1.° Che le stelle sono più frequenti presso al piano della Via Lattea che non nelle altre direzioni del cielo e che la densità va crescendo
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fossero di nuovo riassunte non riferendole all’equatore come ha fatto Struve, ma riferendole rigorosamente e direttamente alla Via Lattea come piano
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abbiano maggior vicinanza reale. Se dunque si cerchi la densità relativa dello strato stellare Herscheliano nei vari piani paralleli al piano
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suo piano; talchè a distanze 0,86 che corrisponde a 60° di elevazione sul piano galattico, la densità sarebbe appena 0,005 di quella del piano e le
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suo piano medesimo.
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Di più esso Sole sta anche un poco fuori del piano della Galassia, perchè questa zona non costituisce realmente un circolo massimo, ma un circolo
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sono uniformemente distribuite nello spazio, ma sono più numerose e più dense non solo apparentemente, ma anche realmente nel piano della Via Lattea. Le
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linea focale serviva al modo della fessura senza escludere la luce laterale; però conservò un diaframma collocato nel piano focale dell’obbiettivo per
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prima del piano di convergenza dei raggi, si formano dietro la lente due fochi lineari separati, che sono posti a distanze differenti dall’obbiettivo
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quale è una lente cilindrica C coll’asse perpendicolare al piano di dispersione Fig. 15 del prisma. La lente può stare vicinissima al prisma, purchè
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profittando della circostanza che il prisma era fuori del piano focale, si potè collocare in modo che collo spettro si avesse nel campo l’imagine
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